Regole per la divisione in sillabe, eccezioni e casi particolari: come dividere le parole senza sbagliare

Tutte le regole per la divisione in sillabe, le eccezioni, i casi particolari e quelli più difficili in una lezione spiegata semplicemente e con numerosi esempi. Concludono l'approfondimento parecchi esercizi e una verifica che vi permetteranno di mettere alla prova le vostre conoscenze sull'argomento. Pronti per questa lezione di fonetica italiana?


divisione in sillabe
In questo articolo vi spiegheremo facilmente tutte le regole per la divisione in sillabe, sia quelle generali sia le eccezioni e i casi particolari, e lo faremo proponendovi esempi di vario tipo in modo tale che l'approfondimento possa risultare utile sia a chi frequenta la scuola elementare sia a chi frequenta le scuole medie e superiori. La divisione in sillabe è un argomento piuttosto semplice se pensate che alle scuole elementari lo si insegna attraverso il battito delle mani; potrebbe risultare però piuttosto difficile in alcuni casi ed è per questo che non lasceremo niente di inesplorato: la guida che state per leggere cercherà di risolvere tutti i dubbi che chiunque potrebbe avere su come dividere bene in sillabe una parola

La divisione in sillabe è il processo con il quale si individua il numero di sillabe che compongono una parolaPrima di procedere con le regole e le eccezioni bisogna soffermarsi sulla definizione fonetica della sillaba (A. Leoni e P. Maturi, Manuale di fonetica1998, Roma: Carocci, p. 70): "La sillaba rappresenta un’unità prosodica costituita da uno o più foni agglomerati intorno a un picco d’intensità"

Facciamo subito un esempio per vedere concretamente cos'è una sillaba: nella parola cittadino i suoni risultano distribuiti e raccolti attorno a un picco di intensità (il suono più forte) in questo modo:
  1. /c/ e /t/ attorno alla /i/;
  2. /t/ attorno alla /a/;
  3. /d/ attorno alla /i/;
  4. /n/ attorno alla /o/.
Cerchiamo di capirci meglio: le consonanti si aggregano tutte attorno alla vocale, che è il picco più forte, e infatti se ci fate caso la divisione in sillabe mette in evidenza proprio quali consonanti circondano certe vocali. Da ciò si deduce una semplice ma importantissima regola: visto che ha bisogno per forza di una vocale, la consonante non può costituire da sola una sillaba (in quanto non può costituire "picco d’intensità"); la vocale invece sì: questo in italiano almeno, perché ci sono delle lingue in cui la sillaba può essere costituita senza problemi da una consonante.

La precisazione era doverosa prima di entrare nel cuore di questa guida alle regole sulla divisione in sillabe: non potete sapere come si divide in sillabe una parola senza sapere prima cos'è una sillaba e che quest'ultima può essere costituita o solo da una vocale (es. a di a.si.no) o da un gruppo di consonanti e vocali ma mai da una consonante presa singolarmente. 

Vediamo subito il sommario di questa lezione:
Il nostro consiglio per imparare a dividere in sillabe è quello di non dimenticare la lezione delle maestre che non era fatta (ovviamente) di tante regole e regolette ma di scansione ritmica: basta battere le mani scandendo la parola, diciamo ad intuito, e il più delle volte la divisione in sillabe vi risulterà un gioco da ragazzi. 

Se vi sovvengono dei dubbi leggete le seguenti regole (L. Serianni, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, 1997, Milano: Garzanti Libri) e tutto vi sarà più chiaro (vi ricordiamo che tali regole sono state fissate nel 1969 dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, dopo una serie di discussioni sul carattere problematico della suddivisione):

Una vocale iniziale di parola, seguita da una sola consonante, costituisce da sola una sillaba. La parola asola per esempio è divisa così: a.so.la. Facciamo altri esempi: A.li.ce, a.si.no, o.ra ecc. Potremmo continuare a lungo ma il discorso dovrebbe essere abbastanza chiaro: se trovate una vocale all'inizio della parola e tale vocale è seguita da una sola consonante (solo una: non di più) la vocale forma da sola una sillaba. La consonante in questo caso si chiama semplice

Una consonante seguita da vocale costituisce una sillaba con quest’ultima; prendiamo ancora la parola asola come punto di riferimento: o fanno sillaba, perché la prima è una consonante e la seconda è una vocale. Lo stesso vale per la sillaba la finale di parola. Facciamo altri esempi: ba.si.co, ca.ne, da.do, e.co, fo.glio, gi.ro, la.na, ma.no, na.no, zo.na. Tutte le parole che vi abbiamo indicato sono state divise in sillabe secondo quanto vi abbiam detto: se una consonante è seguita da una vocale allora entrambe formano una sola sillaba. Lo stesso vale per la lettera x, che equivale a due suoni ma che nella divisione in sillabe viene trattata come se fosse un suono soltanto. 

Le doppie (o consonanti geminate) vanno sempre divise (anche il gruppo cq va considerato come doppia). La divisione di gatto sarà quindi gat.to; acqua, invece, sarà divisa in ac.qua; facciamo altri esempi per capirci meglio: at.to, bal.lo, cas.sa, dal.lo, es.se, Fog.gia, it.ti.co ecc. Come vedete tutte le doppie sono state divise: è una delle regole per la divisione in sillabe più importanti che dovete ricordare perché sbagliarla significa commettere un errore grave (da penna blu). Vediamo ora le ultime due regole base prima di passare a dittonghi, trittonghi, iati e altri nessi importanti.

I digrammi e trigrammi non vanno divisi. Appartengono a questo tipo di nessi ch, gh, gl, gn, sc, cia, cio, ciu e così via, in cui sono indicati semplicemente per far capire che si pronuncia come in cane e non come in cinema se ci limitiamo al primo caso. Un esempio di divisione in sillabe è dato da chela che viene diviso in che.la. Come vedete, c e h non si dividono.

In parole come gnomo e aglio inoltre i gruppi gn gl hanno un solo suono, che quindi non può essere scomposto; la sillabazione sarà la seguente: gnomo si divide in gno.moaglio in a.glio; ciao in cia.o. Anche in questo caso il nesso non si divide.

I nessi costituiti da b, c, d, f, g, p, t, v + l / r non si dividono mai. Per esempio: cablare non sarà diviso in *cab.la.re ma in ca.bla.rereclamo non sarà *rec.la.mo ma re.cla.mo. 

Nelle parole con tre o più consonanti la divisione in sillabe avviene tra la prima e la seconda. Pensiamo alla parola sempre: questa va divisa in sem.pre perché - rifacendoci alla regola appena espressa - essendo il gruppo mpr costituito da tre consonanti la prima, cioè m, va separata dalla seconda, p. C'è una sola eccezione che vi spiegheremo nella sezione dell'approfondimento dedicata ai nessi inesistenti o inusuali.

Come si chiamano le parole in base al numero di sillabe

Per completezza vi segnaliamo che in base al numero di sillabe le parole vengono classificate in:
  • Monosillabi se composte da una sola sillaba (es. re, se, sta);
  • Bisillabi se formate da due sillabe (es. regno, serpe, stato);
  • Trisillabi se costituite da tre sillabe (es. regnante, serpente, statale);
  • Quadrisillabi se composte da quattro sillabe (es. regnavamo, serpeggiare, statalista);
  • Polisillabi se formate da un numero di sillabe maggiore di quattro (statalizzare).
Siamo arrivati alla fine della prima parte di questa spiegazione su come dividere in sillabe le parole e le regole dovrebbero essere abbastanza chiare (fermo restando che vi conviene sempre procedere a intuito come abbiamo detto in apertura: ci sarà pure un motivo se i bambini imparano subito con questo metodo, no?). Vediamo ora dei casi particolari.

Come dividere in sillabe una parola col dittongo

Vi abbiamo spiegato in diverse occasioni cos'è un dittongo; ebbene sappiate che i dittonghi non vanno mai divisi in sillabe (a meno che, ma questo riguarda la poesia, non ci sia il segno della dieresi su una delle due vocali: in questo caso dovrete dividere in sillabe il dittongo. Facciamo subito un esempio: piano presenta un dittongo e andrebbe diviso in pia.no; se sulla i fossero stati segnati due puntini, la dieresi per l'appunto, avreste dovuto dividerlo in pi.a.no). 

Esempi di parole che contengono un dittongo

Ci limitiamo ora a farvi alcuni esempi di dittongo e a mostrarvi come si dividono in sillabe le parole che lo contengono
  • Astronauta: a.stro.nau.ta;
  • Biagio: Bia.gio;
  • Ciotola: cio.to.la;
  • Diana: Dia.na;
  • Fiore: fio.re.
Trovate in questo approfondimento altri esempi di parole contenenti un dittongo

Come dividere in sillabe una parola col trittongo

Le regole per la divisione in sillabe per le parole che contengono un trittongo sono le stesse che riguardano i dittonghi: il trittongo non viene mai diviso e farlo vi farebbe commettere un errore piuttosto grave (anche se non agli stessi livelli della mancata divisione in sillabe di una doppia: non è sempre facile infatti capire quando una parola contiene un trittongoquando no).

Esempi di parole che contengono un trittongo

Come abbiamo fatto prima, vediamo ora alcuni esempi di parole con trittongo con relativa sillabazione:
  • Aiuola: a.iuo.la;
  • Attuai: at.tuai;
  • Buoi: buoi;
  • Guai: guai;
  • Tuoi: tuoi.
Come vedete, le ultime tre parole che contengono un trittongo non sono state divise in sillabe: questo perché il trittongo per sua natura non può essere diviso e la consonante non può costituire sillaba da sola, ragion per cui bisogna tenere unito tutto. Trovate qui altri esempi di parole con trittongo
Come ben sapete, lo iato consiste in una separazione, pertanto due vocali in iato non saranno mai nella stessa sillaba. Esempio: aereo si divide in a.e.re.o. Per capire bene cos'è uno iato e quali sono i suoni che lo costituiscono (e che quindi non possono mai incontrarsi) vi consigliamo di leggere questo approfondimento.
Vediamo ora invece alcune parole in cui sono presenti gli iati e la relativa sillabazione:
  • Aosta: A.o.sta;
  • Europeo: eu.ro.pe.o;
  • Galilea: Ga.li.le.a;
  • Maestro: Ma.e.stro;
  • Paese: pa.e.se.

Altre regole per la divisione in sillabe

Sono tre i casi che vogliamo trattare in questo paragrafo: come dividere in sillabe le parole che contengono una s impura, cioè una s seguita da una consonante (es. stanare, strano ecc.); come dividere in sillabe dei nessi consonantici inesistenti o inusuali nella lingua italiana (es. tungsteno); come dividere in sillabe infine le parole composte.

La divisione in sillabe delle parole che contengono s impura è molto semplice: s va sempre con la sillaba successiva e non con quella precedente; la parola listino non sarà divisa perciò in *lis.ti.no ma in li.sti.no: la sillaba alla quale la /s/ si lega non è /li/ ma /ti/. Vi ricordiamo che questa divisione non è adottata invece per la trascrizione fonetica: listino in questo caso sarebbe stato trascritto così: [lis'ti:no], quindi con s legata a li

Per quanto riguarda le parole che contengono nessi consonantici inesistenti o inusuali, anche in tal caso la divisione in sillabe è piuttosto semplice: si divide la seconda consonante dalle altre; in tungsteno per esempio ci troviamo dinanzi a un nesso consonantico composto da n, g, s, t e la divisione va fatta così: tung.ste.no. 

Terminiamo i casi particolari di divisione in sillabe con le parole composte, cioè le parole in cui è presente un prefisso o un suffisso; ebbene tali parole vengono divise normalmente, cioè come se il prefisso / suffisso facesse parte della parola e non rappresentasse invece un'aggiunta: superuomo per esempio si divide in su.per.uo.mo.

Alcuni prefissi / suffissi che vengono ancora avvertiti come tali (cioè se chi parla capisce che non fanno parte della parola) si tende a non dividerli: prendiamo per esempio la parola disumanoqui c'è il prefisso dis- e la divisione potrebbe essere tanto di.su.ma.no quanto dis.u.ma.no, cioè considerando il prefisso dis- come una componente a parte. Tutto chiaro? 

Vediamo ora un altro caso prima di concludere e di passare agli esercizi e ad esempi di divisione in sillabe di parole difficili.
Dividere in sillabe quando c'è l'apostrofo non deve darvi problemi: c'è una regola ed è anche piuttosto semplice: le consonanti apostrofate formano una sillaba con la parola che segue. Gli esempi vi chiariranno il concetto: nell'ascensore si divide in nel.lascen.so.re, sull'orlo si divide in sul.lor.lo e così via. Come vedete, l si unisce alla parola successiva: niente di particolarmente complicato. E come ci si comporta con la divisione in sillabe se l'apostrofo è in fin di riga? Ve lo spieghiamo qui.

Divisione in sillabe di parole difficili

Ora che sapete proprio tutto sulla divisione in sillabe vi suggeriamo di esercitarvi dividendo in sillabe le seguenti parole difficili: acqua, asciugamano, escursione, spiaggia e subacqueo. Trovate le soluzioni in questo post, dove peraltro ci sono molte altre parole difficili da dividere in sillabe e che vi torneranno utili per mettere alla prova le vostre conoscenze sull'argomento. 
Ecco infine una serie di esercizi e verifiche che vi consigliamo di svolgere per capire se avete veramente compreso tutte le regole per dividere in sillabe senza sbagliare:
Speriamo davvero che questo speciale di grammatica italiana sulle regole per la divisione in sillabe, sulle eccezioni e sui casi particolari vi sia tornato utile per imparare un argomento che non è proprio semplicissimo. Ricordate che siamo qui per aiutarvi e che quindi se avete dubbi, di qualsiasi tipo essi siano, potete anche scriverci tra i commenti oppure su Facebook: saremo felicissimi di aiutarvi.

La foto è tratta da Pixabay.com

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LINKUAGGIO?: Regole per la divisione in sillabe, eccezioni e casi particolari: come dividere le parole senza sbagliare
Regole per la divisione in sillabe, eccezioni e casi particolari: come dividere le parole senza sbagliare
Tutte le regole per la divisione in sillabe, le eccezioni, i casi particolari e quelli più difficili in una lezione spiegata semplicemente e con numerosi esempi. Concludono l'approfondimento parecchi esercizi e una verifica che vi permetteranno di mettere alla prova le vostre conoscenze sull'argomento. Pronti per questa lezione di fonetica italiana?
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