Su “ chiamare a qualcuno ” ci siamo soffermati già in un intervento precedente, in cui abbiamo ribadito la differenza tra un verbo transiti...
Su “chiamare a qualcuno” ci siamo soffermati già in un intervento precedente, in cui abbiamo ribadito la differenza tra un verbo transitivo e un verbo intransitivo. Qui vale la pena fare, però, altre considerazioni: un uso del genere, nell'ambito dell'italiano standard, va assolutamente evitato, anche se frequentissimo nel Meridione e in alcune lingue, come quella spagnola.
*Chiamare a qualcuno è errato, perché è il risultato dell'influenza del dialetto, che ha reso intransitivo un verbo che non lo è affatto; "chiamare", insomma, regge il complemento oggetto e, rifacendoci all'analisi logica, la domanda cui dobbiamo rispondere non è “a chi/a che cosa?”, bensì “chi/che cosa?”; va sottolineato, per completezza, che un complemento oggetto costruito con un sintagma e le preposizioni, siano essere articolate o semplici, prende il nome di "accusativo preposizionale".
Dicevamo che un tale utilizzo richiama lo spagnolo, dove, però, non è considerato errore; in questa lingua, infatti, il complemento oggetto va sempre fatto precedere da a, quando ci si riferisce a qualcosa di determinato; per esempio, se volessi dire "Ho incontrato Marco", dovrei dire Yo he encontrado A Marco e non *Yo he encontrado Marco.
E se vi state chiedendo da cosa dipenda la somiglianza tra la lingua spagnola e italiana, o meglio dialetti italiani, sappiate che la risposta sta in un fatto storico: le due lingue neolatine sono "sorelle".