Come si scrive? "Talaltro" o "tal'altro"? Troncamento ed elisione hanno sempre creato problemi, visto che, in line...
Come si scrive? "Talaltro" o "tal'altro"? Troncamento ed elisione hanno sempre creato problemi, visto che, in linea di massima, il primo non vuole l'apostrofo e la seconda sì. La risposta non può che essere la stessa dei quesiti che abbiamo già cercato di risolvere qui sulle pagine di Linkuaggio? No, grazie! Ricordate, per esempio, i dubbi su "buon uomo" e *buon'uomo?
Cerchiamo di arrivare a una soluzione, come sempre ragionando su regole elementari di grammatica italiana e partendo dalla definizione che il Sabatini-Colletti dà della parola:
"Qualche altro, in correlazione con tale o taluno: taluno apprezza l'ironia, t. si offende; al f., qualche altra volta, in correlazione con talvolta: il lavoro talvolta mi interessa, talaltra mi pesa".
Premesso questo, arriviamo al dunque: nel caso di "talaltro" si assiste inizialmente a un fenomeno di "troncamento" o "apocope". Se vi state chiedendo come fare a distinguere questo dall'elisione, sappiate che non è difficile: se la parola "tal" può trovarsi dinanzi ad altre parole dello stesso genere di "altro" (quindi maschile), allora c’è apocope (sinonimo di troncamento); se, invece, non può figurare, c’è elisione e l’apostrofo è obbligatorio.
Poniamoci, dunque, la domanda: "'Tal' può figurare dinanzi ad altri sostantivi di genere maschile?” La risposta è positiva; si può dire, infatti, "tal uomo", "tal fine", "tal mezzo" e così via; l’apostrofo, dunque, non va assolutamente inserito.
Ma perché si può scrivere anche"talaltro" e non solo "tal altro"? Semplicemente perché, come nel caso di "tuttora", si è avuta univerbazione, e cioè unione tra due parole percepite dal parlante come facenti parte di un unico lemma.