Gli esempi di "burocratese" sono a portata di mano per qualsiasi cittadino italiano. Il significato della parola è spiegato dal ...
Gli esempi di "burocratese" sono a portata di mano per qualsiasi cittadino italiano. Il significato della parola è spiegato dal dizionario Sabatini-Coletti così: "[...] Linguaggio complesso e oscuro usato dalla burocrazia"; nato nel 1979, il lemma “burocratese” più che far parte di parole nuove e difficili dovrebbe rientrare, insomma, fra quelle più fastidiose. Cerchiamo di capirne meglio il motivo.
Prendete in considerazione gli avvisi incomprensibili delle poste (scritti anche male, tra l’altro) oppure le cartacce da firmare oggigiorno per portare a termine operazioni della varia natura, non soltanto economica: in ognuno di questi testi scritti troverete un po’ di burocratese. In italiano esprimersi correttamente significa non parlare né scrivere in questo modo: il fine ultimo della lingua è la comunicazione e scrivere o dire qualcosa di incomprensibile serve a ben poco; questo, fermo restando che, a contesti diversi devono per forza corrispondere registri altrettanto differenti: non posso parlare con un professore o con uno sconosciuto, così come parlo con un amico.
Parlare bene, insomma, significa prima di tutto farsi capire dal destinatario, e non mettere assieme termini che complicano la vita a chi legge o ascolta. Lo aveva intuito già Italo Calvino nel 1965, quando parlò di "antilingua" in un articolo pubblicato dal quotidiano Il Giorno:
"Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L'interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po' balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo: 'Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata'. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: 'Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l'avviamento dell'impianto termico, dichiara d'essere casualmente incorso nel ritrovamento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l'asportazione di uno dei detti articoli nell'intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell'avvenuta effrazione dell'esercizio soprastante'. [...] Chi parla l'antilingua ha sempre paura di mostrare familiarità e interesse per le cose di cui parla, crede di dover sottintendere: 'Io parlo di queste cose per caso, ma la mia funzione è ben più in alto delle cose che dico e che faccio, la mia funzione è più in alto di tutto, anche di me stesso'. La motivazione psicologica dell'antilingua è la mancanza di un vero rapporto con la vita, ossia in fondo l'odio per se stessi. [...] Perciò dove trionfa l'antilingua - l'italiano di chi non sa dire 'ho fatto' ma deve dire 'ho effettuato' - la lingua viene uccisa".
Il passo tratto dal testo di Calvino è interessante ed esaustivo, ma, prima di concludere, vogliamo proporvi alcuni esempi di burocratese, per chiarire meglio il concetto:
- "Ascrivere" invece di "attribuire";
- "Sancito" invece di "deciso";
- "Direzionare" invece di "dirigere";
- "Modificazione" invece di "modifica";
- "Nominativo" invece di "nome";
- "Permanere" invece di "restare";
- "Prendere visione" invece di "vedere".
Meglio essere semplici e chiari, insomma, che complessi e incomprensibili.