"Essere" o "avere" non è soltanto il titolo di un noto libro di Erich Fromm, ma anche un dubbio che diventa assillan...
"Essere" o "avere" non è soltanto il titolo di un noto libro di Erich Fromm, ma anche un dubbio che diventa assillante soprattutto in casi in cui è consigliabile consultare immediatamente un vocabolario o liste specifiche compilate dai linguisti; per scegliere tra l'uno e l'altro, infatti, non è sempre sufficiente affidarsi alla norma grammaticale. Ma veniamo al dunque.
Qui non tratteremo della scelta fra "essere" e "avere", quando sono compresi tra un verbo servile e un participio passato, quindi di indecisioni come "sono potuto andare o ho potuto andare?"; il nostro intento, infatti, è fornire dei consigli pratici per la formazione dei tempi composti:
- Se il verbo è transitivo, l’ausiliare da utilizzare sarà per forza "avere"; diremo, dunque, "ho mangiato", "ho attaccato", "avrò escluso", "avrei legato" e così via: questi verbi, infatti, reggono il complemento oggetto;
- Se il verbo è impersonale, l’ausiliare sarà "essere"; per quanto riguarda i verbi meteorologici, anche se qualcuno crede che sia soltanto una la forma corretta, è bene sottolineare che si può usare sia l’uno sia l’altro ausiliare; possiamo dire, infatti, sia "è piovuto" sia "ha piovuto";
- Se il verbo è intransitivo, i problemi aumentano notevolmente: il verbo "andare", per esempio, è intransitivo e vuole l’ausiliare "essere" (es. "sono andato"), perché è un verbo di movimento; il verbo "abbaiare", invece, pur essendo intransitivo, vuole "avere"; come detto all'inizio, insomma, questo è il caso in cui l'unica vostra salvezza è il vocabolario (o un'ottima conoscenza della storia della lingua italiana); per le liste a cui abbiamo fatto riferimento, conviene senz'altro considerare questo approfondimento dell'Accademia della Crusca.
"Ho stato spiegato?"