La differenza tra vocali atone e toniche sta nell'accento: se le prime, infatti, non sono accentate , le seconde, sì. In teoria, dovr...
La differenza tra vocali atone e toniche sta nell'accento: se le prime, infatti, non sono accentate, le seconde, sì. In teoria, dovrebbe essere piuttosto semplice comprendere quando su una vocale cade l'accento e quando no; nella pratica, però, alcuni parlanti trovano difficoltà nel distinguere le prime dalle seconde.
Studiare attentamente l'accento può servire, ovviamente, ma fino a un certo punto: ecco perché in questo approfondimento vogliamo proporvi un trucco grazie al quale individuare vocali atone e toniche non dovrebbe provocarvi più molti problemi; partiamo dalla parola "atono", per esempio. In "atono" l’accento va sulla prima vocale, non c'è dubbio.
Se non riuscite a “percepirlo”, però, provate a pronunciare in modo più intenso il suono delle altre vocali. Se marcate o, non direte à tono, ma atòno, e sbagliereste; se “marcate” la -o finale, invece, avrete un effetto sonoro ancor più diverso rispetto a quello standard: atonò; procedete per tentativi, insomma, fino a quando la vostra pronuncia corrisponderà a quella attesa.
Proviamo con un’altra parola, il termine "vuoto", dove, tra l'altro, c’è un dittongo ascendente nella sillaba vuo. “Marchiamo” u: avremo vùoto, che non è sicuramente la pronuncia esatta; “marchiamo”, ora, l’ultima -o: avremo vuotò, che non corrisponde al nome, ma al passato remoto del verbo "vuotare"; "marchiamo”, infine, o del dittongo e avremo vuòto, che è la pronuncia corretta.