Non è sempre facile trovare i consigli giusti sull'analisi logica. Online si trovano esercizi con soluzioni ed esempi ma non sempre sono corretti: con questa guida vi aiuteremo a non sbagliare e a migliorare i vostri risultati durante i compiti a casa e in classe
In questo speciale sull'analisi logica online troverete esercizi con soluzioni e consigli pratici per evitare errori più o meno banali. Faremo il punto su alcuni concetti base dell'analisi logica - soggetto e complemento oggetto, predicato verbale e predicato nominale e molto altro ancora - e poi ci soffermeremo su quei punti che potrebbero rivelarsi critici nello svolgimento degli esercizi a casa o in classe. Non si tratta di una guida teorica ma all'occorrenza non disdegneremo di suggerirvi approfondimenti che faranno luce sull'argomento in questione permettendovi di comprenderne tutte le sfumature.
Prima di iniziare, un'ulteriore considerazione: quando si parla di analisi logica online molto spesso si fa riferimento a programmi che eseguono l'analisi delle frasi automaticamente. In molti casi queste applicazioni funzionano ma non potranno mai essere perfette così come non saranno mai perfetti i traduttori automatici. Pensiamo alla frase Parla chiaro! Chiaro nel suo uso standard è un aggettivo (l'avverbio è chiaramente) e quindi un programma di analisi logica online automatica ve lo classificherà come attributo senza considerare però che in quel contesto ha una chiara funzione avverbiale (si tratta infatti di un complemento di modo).
Ovviamente alcuni programmi sono più precisi e altri lo sono meno, ma il concetto di fondo è lo stesso: non esistono programmi di analisi logica perfetti ed è meglio che impariate a farla da voi, anche perché non è difficilissimo prendere buoni voti (non si tratta infatti di un argomento impossibile). Ma procediamo con questa guida online all'analisi logica, ricordandovi che non sempre troverete esercizi svolti ma che in tutti i casi avrete degli esempi che vi chiariranno il concetto esposto.
Concetti base di analisi logica: esempi ed esercizi svolti
Differenza tra predicato verbale e predicato nominale
Partiamo con il predicato verbale e il predicato nominale. L'obiettivo ovviamente è quello di fornirvi dei consigli pratici affinché possiate fare compiti a casa e in classe senza problemi, dunque se il vostro interesse è anche teorico questo approfondimento su predicato verbale e nominale fugherà ogni vostro dubbio (o almeno la maggior parte, visto che l'analisi logica ha pure i suoi sentieri impervi). Veniamo al dunque.
Diciamo subito cos'è il predicato nominale: è costituito dal verbo essere (copula) e da un aggettivo o sostantivo (nome del predicato) o altre parti del discorso sostantivate o aggettivate (es. in Michele è presente il participio presente è nome del predicato a tutti gli effetti poiché ha funzione aggettivale). Anche locuzioni avverbiali possono fungere da nome del predicato: es. in ritardo di Michele è in ritardo.
Va da sé che il predicato verbale è un verbo semplice (Michele ama Lucia) o composto (Marco ha amato Mario) che esaurisce la sua funzione di predicato senza aver bisogno di aggettivi o sostantivi (per gli esperti: qui non facciamo cenno ai problemi legati alla valenza verbale). Per ulteriori esempi vi invitiamo a leggere l'approfondimento linkato a inizio paragrafo.
Analisi logica di soggetto e complemento oggetto
Altra differenza sostanziale sta tra soggetto e complemento oggetto: in linea di massima il soggetto è colui che compie un'azione o vive un certo stato d'animo mentre il complemento oggetto è l'entità fisica o astratta su cui l'azione ricade (risponde alla domanda "chi/che cosa?"). Diremo quindi che nella frase A scuola la maestra ha assegnato i compiti i compiti è complemento oggetto e la maestra è soggetto.C'è però un esempio che vorremmo proporvi per evitare di farvi sbagliare: leggete attentamente la frase A Marco piacciono i compiti che la maestra ha assegnato. Ebbene, in questa frase verrebbe automatico rispondere alla domanda "che cosa?" dopo il verbo piacciono: non per questo però l'oggetto è i compiti! Sapete bene infatti che il soggetto deve concordare con il verbo nel numero e qui il verbo è plurale, dunque i compiti sarà soggetto e non complemento oggetto. Su questo caso molto particolare vi consigliamo un altro nostro approfondimento di analisi logica su soggetto logico e soggetto grammaticale con molti più esempi.
Differenza tra apposizione e attributo: esempi di analisi logica
Il nostro speciale sull'analisi logica online continua con la differenza tra apposizione e attributo, che sono assolutamente diversi e non vanno confusi: sarebbe un errore molto grave in un compito di analisi logica. L'attributo corrisponde all'aggettivo in tutte le sue forme mentre l'apposizione è un sostantivo che meglio specifica un altro sostantivo a cui fa riferimento: es. Il comandante Rossi è una persona squisita; qui troviamo squisita come attributo e comandante come apposizione: comandante è infatti un sostantivo che si riferisce a un altro sostantivo, Rossi, e lo meglio specifica.Una precisazione sul caso in esame: l'attributo può riferirsi, tra gli altri, anche al nome del predicato e infatti in questo caso avete visto che squisita fa riferimento a persona, che a sua volta costituisce il predicato nominale assieme al verbo essere. Non c'è niente di strano. Lo stesso vale per l'apposizione: quest'ultima può riferirsi a un soggetto (Mario, l'amministratore, è quello lì in fondo), a un oggetto (es. Non vorrei incontrare Fra Leonardo ma un altro...) o a un complemento indiretto (es. Hai detto all'amministratore Rossi che non ci sarai?).
Le funzioni logiche di che pronome relativo
Stiamo per passare alla sezione relativa ai complementi ma prima vogliamo darvi alcuni consigli sull'analisi logica di che, il quale - come ben sapete - può essere aggettivo, congiunzione, pronome e non solo per via della sua polifunzionalità. In questo caso facciamo riferimento al che pronome relativo, che può svolgere sia la funzione di oggetto sia quella di soggetto. Ecco una frase:
I due che discutono sono miei compagni di classe.
- I due = soggetto
- Che = i quali = pronome relativo con funzione di soggetto
- Discutono = predicato verbale
- Sono = copula
- Compagni = nome del predicato
- Di classe = complemento di specificazione
- Miei = attributo
Guida online ai complementi: analisi logica di casi complessi
Complemento predicativo del soggetto e dell'oggetto: quale differenza?
Prima di iniziare un'altra sezione di questo speciale online sull'analisi logica vi segnaliamo il nostro approfondimento sui complementi predicativi dell'oggetto e del soggetto, dove troverete spiegati in maniera dettagliata i due complementi in questione. La frase da cui partiamo è questa:Perché mi hai fatto da guida in questa città?
Dell'enunciato è importante analizzare la funzione del sintagma da guida, complemento predicativo del soggetto "tu"; tale complemento infatti può essere preceduto anche da preposizioni o locuzioni prepositive (es. in veste di, in qualità di). Vediamo ora una frase più semplice, che ci permette di capire come individuare il complemento predicativo:
Ti consideravo un amico, ma mi hai deluso.
Il complemento predicativo dell’oggetto si trova, così come il predicativo del soggetto, in frasi con verbi
come considerare, stimare, reputare, valutare e così
via, e in questo caso, dunque, non può che essere un amico; quest'ultimo fa riferimento all’oggetto e non
al soggetto della frase (chi avevo considerato buon amico? Te, che è complemento oggetto). Procediamo ora con i complementi di modo e di mezzo.
Esercizi di analisi logica sulla differenza tra complemento di modo e di mezzo
Il complemento di modo è diverso da quello di mezzo (qui trovate un approfondimento, con esempi, sulla differenza); in alcuni esercizi, però, non sempre è facile capire se si tratta dell'uno o dell'altro: D) Ho comprato una cucina a gas è un esempio chiaro di quanto detto, perché, se da una parte vien da pensare che a gas sia un complemento di modo (come va la cucina? A gas), dall'altra si può pensare, e non sbagliando, anzi, che il gas è il mezzo attraverso il quale la cucina funziona; ed è proprio per questo che tale complemento è classificabile proprio come complemento di mezzo. Fate attenzione insomma, anche se in diversi esercizi di analisi logica scegliere l'uno piuttosto che l'altro non è un errore.Esercizi sul complemento oggetto e il complemento di termine
Vediamo ora degli esercizi svolti sul complemento oggetto e sul complemento di termine; prima però permetteteci vi segnaliamo alcuni approfondimenti:
Veniamo, ora, agli esercizi online citati nel titolo del paragrafo:
Veniamo, ora, agli esercizi online citati nel titolo del paragrafo:
- Le ho telefonato ripetutamente ma non l'ho mai trovata.
- A Marco piacciono i fiori: gliene regali qualcuno?
In queste frasi ci soffermeremo soltanto sui complementi che stiamo esaminando: le e la della prima; a Marco e gliene della seconda. Nella prima frase le è un complemento di termine (ho telefonato a chi? A lei): se sentite dire a qualcuno *l'ho telefonata, sappiate che è sbagliato poiché telefonare in questo caso è intransitivo e non regge il complemento oggetto; la, invece, è pronome con funzione di oggetto, e infatti è complemento oggetto, visto che trovare (trovata in questo caso) regge l'accusativo. Nella seconda frase invece il complemento di termine è rappresentato da a Marco e gliene (di questi = dei fiori ne regali qualcuno a lui = gli?). Vediamo un altro esempio:
Gli ho telefonato l'altro ieri per spronarlo a dare il massimo.
- Ho telefonato = predicato verbale (io soggetto sottinteso)
- Gli = a lui = complemento di termine
- L'altro ieri = complemento di tempo determinato + attributo
- Per spronare = complemento di fine o scopo
- Lo = lui = complemento oggetto
- A dare = complemento di fine o scopo
- Il massimo = complemento oggetto
Esercizi su complemento di stato in luogo e moto a luogo
Continuiamo con gli esercizi svolti di analisi logica, questa volta proponendovi un approfondimento sulla differenza tra complemento di stato in luogo e complemento di moto a luogo, che possono essere facilmente confusi in presenza di alcuni verbi; prima però ricordate di leggere il nostro approfondimento sul complemento di luogo in generale. Vediamo queste due frasi:
- Arriva a destinazione e poi fai quello che devi nel negozio di tua madre.
- Non viene da zio, perché preferisce prendere il treno per casa.
Partiamo dalla prima frase, precisamente da a destinazione e nel negozio: quest'ultimo è un chiaro esempio di complemento di stato in luogo, perché il soggetto deve fare qualcosa nel negozio della madre; come si nota facilmente, non c'è spostamento verso un luogo: a differenza del primo caso, a destinazione, dove arriva però fa riferimento a qualcosa di compiuto, a un movimento concluso (una persona arriva da una parte e non deve più spostarsi per completare il movimento); questo potrebbe spingere qualcuno a pensare che a destinazione sia un complemento di stato in luogo, ma i fatti non stanno così: si tratta di un complemento di moto a luogo, perché arrivare presuppone comunque movimento verso qualcosa. Tutto chiaro?
Per quanto riguarda la seconda frase, fate attenzione a da zio: anche se a introdurlo è la preposizione da, tipica del complemento di moto da luogo, siamo dinanzi a un complemento di moto a luogo, sempre per via del concetto di movimento su cui ci siamo soffermati prima; per quanto riguarda per casa, il complemento è lo stesso, anche se questo è di più facile individuazione.
Vi consigliamo, infine, di vedere l'analisi logica di questa frase:
Per quanto riguarda la seconda frase, fate attenzione a da zio: anche se a introdurlo è la preposizione da, tipica del complemento di moto da luogo, siamo dinanzi a un complemento di moto a luogo, sempre per via del concetto di movimento su cui ci siamo soffermati prima; per quanto riguarda per casa, il complemento è lo stesso, anche se questo è di più facile individuazione.
Vi consigliamo, infine, di vedere l'analisi logica di questa frase:
Marco, che le si era avvicinato, riuscì a strapparle un sorriso.
In questo caso forse potrebbe essere difficile individuare la funzione di le, che è un complemento di moto a luogo (le = a lei, cioè verso di lei), e non un complemento di termine.
Altro consiglio, infine, per chiarire il concetto di stato in luogo. Vedete questa frase:
Io mi ci sono seduta.
Qui l'unico problema potrebbe essere rappresentato da ci, che èun semplice complemento di stato in luogo (mi invece va analizzato assieme a sono seduta come predicato verbale: parliamo infatti di un riflessivo). Vi chiarirà il resto dei dubbi che avete sull'argomento questa guida alla differenza tra complemento di stato in luogo e complemento di moto a luogo . Un altro caso in cui figura il ci locativo è il seguente:
C'era il giocoliere oggi.
- Ci = complemento di stato in luogo
- era = predicato verbale
- il giocoliere = soggetto
- oggi = avverbio di tempo con funzione di complemento di tempo determinato
Analisi logica online: ulteriori esercizi con soluzioni ed esempi per una guida completa
Siamo arrivati alla fine di questa guida all'analisi logica. Online è facile reperire materiale anche non proprio corretto e quindi vi consigliamo di selezionare accuratamente le fonti che usate. Abbiamo cercato di essere chiari, di fornirvi esercizi ed esempi all'occorrenza e sicuramente qualcosa in più vi sarà chiaro. Questa nostra sezione dedicata all'analisi logica però vi potrà chiarire ancor di più le idee visto che viene aggiornata periodicamente con nuovi esercizi, casi problematici e spiegazioni di vario genere. In ogni caso potrete comunque contattarci sia sulla nostra pagina Facebook sia scrivendo nella sezione Commenti di Linkuaggio: cercheremo di aiutarvi quanto prima.La foto è tratta da Pixabay.com