In quest’articolo faremo un viaggio all’interno della mente umana, accompagnati da Sigmund Freud : scopriremo la prima topica , o ‘modell...
In quest’articolo faremo un viaggio all’interno della mente umana, accompagnati da Sigmund Freud: scopriremo la prima topica, o ‘modello topografico’, cioè l’insieme e la ripartizione di inconscio, preconscio e coscienza. In seguito affronteremo anche la seconda topica, il ‘modello strutturale’. Perché Freud in un blog sulle lingue e il linguaggio? Semplice: tra le parole-chiave ricercate dall'utenza sono parecchie quelle che appartengono al mondo della psicoanalisi. Perché non dar loro spazio, allora?
Cominciamo con l’analizzare la parte più profonda, nascosta e in apparenza inaccessibile, della nostra mente: l’inconscio. In esso risiedono desideri vergognosi, impulsi repressi, esperienze traumatiche rimosse: tutto ciò che si vuole cancellare definitivamente e domare con con la ragione si inabissa in questo spazio di ‘ricordo eterno’; tutto ciò che accade o è accaduto in un passato, anche remotissimo, viene divorato dall’inconscio e mai viene dimenticato. Queste ‘rimozioni’ e ‘manipolazioni’ emergono nella realtà attraverso lapsus, fenomeni di nevrosi, oppure durante i cosiddetti ‘film onirici’, quelli che chiamiamo comunenmente 'sogni'. L’inconscio segue una sua precisa e particolarissima logica, detta ‘processo primario’: essa regola i pensieri che sfuggono alla ragione, che si manifestano tramite immagini visive o azioni involontarie, con un senso tutto da scoprire, che si muovo in una dimensione atemporale, dove nulla può contraddire l’altro.
Cosa vuol dire? In primis, che esso è libero da freni inibitori: si manifesta in azioni non controllate (i lapsus ne sono un grande esempio), che devono essere studiate e ricondotte al perché della loro origine; emerge anche nei sogni, attraverso i quali può essere ‘interpretato’. In secondo luogo, non è soggetto al tempo; mi spiego meglio: un ricordo doloroso o un impulso falsamente eliminato si manifesta con la stessa potenza di qualche giorno, mese, anno prima. Particolare è sapere anche che in questo spazio mentale possono coesistere, senza entrare in collisione e in contraddizione, sentimenti opposti; per esempio: si ama, ma allo stesso tempo si odia, un donna che si vorrebbe avere al proprio fianco.
Tra l’inconscio e la coscienza, è collocato il preconscio. Anch’esso incamera tutte le esperienze passate, che però possono essere fatte emergere con più facilità : attraverso uno sforzo, grande o piccolo, dipende dal ricordo, si può riscoprire una ‘vecchia avventura’. Al preconscio, dunque, vi si può accedere grazie alla ragione, senza grosse difficoltà ; all'inconscio, invece no.
L’ultima componente della mente umana è la coscienza, facilmente accessibile perché in stretta e immediata connessione con la realtà che ci circonda: essa è sempre vigile, razionale, presente: non vive, perciò, di ricordi passati.
Come potete ben vedere ho dedicato più righe (e non righi, fate attenzione) all’analisi dell’inconscio: esso è più strutturato, perché più ricco di contenuti, e origine dell’intera vita psichica di tutti gli esseri umani, almeno secondo Freud.
Concludo citando proprio una sua celebre frase:
La mente è come un iceberg, galleggia con un settimo della sua massa al di sopra dell’acqua