Queste vocali in un triangolo non sono l'ultima invenzione di qualche strano artista, bensì la corretta rappresentazione di a e i o ...
Queste vocali in un triangolo non sono l'ultima invenzione di qualche strano artista, bensì la corretta rappresentazione di a e i o u; la presenza di questa figura geometrica non è casuale: i due lati rappresentano le due estremità della lingua, che, cambiando, ci permette di articolare le vocali, suoni sonori - e mai sordi -, in quanto comportano, con il passaggio dell'aria, la vibrazione delle corde vocali.
Cercheremo di spiegare perché i suoni sono disposti così; provate a pronunciare lentamente tutte e cinque le vocali: vi accorgerete che, nell'atto del pronunciarle, la lingua si troverà di volta in volta in una posizione diversa; per /a/, per esempio, dovrete ‘spingerla’ verso il basso e aprire completamente la bocca (non per niente tale vocale è stata definita dai linguisti "bassa"); per emettere tutti gli altri suoni vocalici, invece, la posizione cambierà: se sarete accorti nel provare, vi accorgerete che da /a/ a /i/ o /u/ la lingua si alzerà pian piano (per lo stesso motivo esposto in precedenza, queste ultime due vocali sono state chiamate "alte").
Riproponendo l'immagine:
vi riuscirà più semplice comprendere perché:
- La /a/ è chiamata vocale bassa;
- La /ɛ/ e la /ɔ/ sono chiamate medio-basse;
- La /e/ e la /o/ sono, invece, definite medio-alte;
- La /i/ e la /u/, infine, alte.
Fate attenzione a o ed e aperte e chiuse, visto che rappresentano due suoni decisamente diversi, sui quali ci siamo già soffermati in precedenza con esempi ed esercizi.
La classificazione delle vocali, ovviamente, non termina con la posizione della lingua, non essendo soltanto la sua altezza il parametro da prendere in considerazione; la differenza tra anteriori e posteriori, per esempio, dipende dal grado di avanzamento della stessa; ma questo sarà oggetto di un prossimo approfondimento.