L'uso di "piuttosto che" è corretto o sbagliato se sostituiamo la locuzione alla congiunzione "o"? Una breve guida su questa nuova tendenza
Cerchiamo di fare il punto della situazione su "piuttosto che": è corretto o sbagliato? Quando si usa e cosa significa esattamente? Forse per molti potrebbero sembrare delle domande assurde, poiché quasi scontate; ma se considerate in che misura si sta diffondendo l'uso di "piuttosto che" è ovvio che noi di Linkuaggio, anche grazie alle tante visite che riceviamo, cerchiamo di fare il possibile per mettere i puntini sulle 'i': non siamo certo un'istituzione come l'immortale e splendida Crusca, ma nel nostro piccolo vorremmo aiutarvi a non sbagliare e a usare bene questa locuzione preposizionale. Veniamo al dunque.
Il significato di "piuttosto che" non ha nulla a che vedere con quello di "o", ed è normale, quindi, che, qualora doveste usarlo al suo posto, commettereste un errore: le due parti del discorso hanno valore diverso e lo mostreremo proprio attraverso alcune frasi; la prima, infatti, è una locuzione che sta per "invece di", quindi ha valore avversativo; la seconda è una congiunzione che serve a proporre un'alternativa, quindi ha valore disgiuntivo. Vediamo questi esempi:
Il significato di "piuttosto che" non ha nulla a che vedere con quello di "o", ed è normale, quindi, che, qualora doveste usarlo al suo posto, commettereste un errore: le due parti del discorso hanno valore diverso e lo mostreremo proprio attraverso alcune frasi; la prima, infatti, è una locuzione che sta per "invece di", quindi ha valore avversativo; la seconda è una congiunzione che serve a proporre un'alternativa, quindi ha valore disgiuntivo. Vediamo questi esempi:
A) Preferisco restare a casa piuttosto che uscire con te
B) Vuoi questo o quello, o quell'altro ancora?
In (A) è evidente che, utilizzando "piuttosto che", chi parla o scrive intende dire che non uscirà mai con il suo interlocutore: preferirebbe, nel caso, restare a casa; ecco perché potremmo scrivere la frase anche così: "Preferisco restare a casa, invece di uscire con te". Si tratta, insomma, di una comparazione di preferenza, in quanto, messi a confronto due elementi ("restare a casa" e "uscire con te"), ne dichiariamo migliore uno per vari motivi ("restare a casa", ovviamente). La funzione della congiunzione "o" è quella di proporre, invece, due o più alternative: in (B) si chiede all'interlocutore se preferisce "questo" "quello" oppure "quell'altro ancora"; è chiaro, insomma, che chi ascolta è invitato a scegliere tra le varie opzioni.
Abbiamo fatto il punto della situazione e abbiamo detto che "piuttosto che" è sbagliato se usato invece di "o" ed è corretto, invece, se usato con altro valore; c'è da fare, però, un'altra importante considerazione: quello che è sbagliato oggi non è detto che continui ad esserlo domani, e quindi potrebbe anche darsi che tra molti anni l'uso di "piuttosto che" invece di "o" diverrà accettabile: è la lingua che cambia e noi abbiamo il dovere di accettarlo, anche di opporci, certamente... ma, prima o poi, una delle due fazioni dovrà arrendersi: noi non ci arrendiamo, non per il momento, almeno.
Abbiamo fatto il punto della situazione e abbiamo detto che "piuttosto che" è sbagliato se usato invece di "o" ed è corretto, invece, se usato con altro valore; c'è da fare, però, un'altra importante considerazione: quello che è sbagliato oggi non è detto che continui ad esserlo domani, e quindi potrebbe anche darsi che tra molti anni l'uso di "piuttosto che" invece di "o" diverrà accettabile: è la lingua che cambia e noi abbiamo il dovere di accettarlo, anche di opporci, certamente... ma, prima o poi, una delle due fazioni dovrà arrendersi: noi non ci arrendiamo, non per il momento, almeno.
L'uso di sostituire "piuttosto che" a "o", infatti, crea anche diverse ambiguità: se fosse consentito usare la locuzione al posto della congiunzione e viceversa, per esempio, come interpretereste la seguente frase?
"Mi piace vivere a Napoli piuttosto che a Milano"
Quel "piuttosto che" significa "Napoli o Milano" oppure "Napoli invece di Milano"?
Vorremmo concludere proponendovi questo articolo della Crusca, dove si individua, seppur in modo sommario, la provenienza di questo uso:
"Per quanto mi riguarda - scrive Ornella Castellani Pollidori - non sono in grado di localizzare con sicurezza nello spazio e nel tempo l'insorgere della voga in questione. Mi risulta soltanto, sulla base di una testimonianza sicura, che tra i giovani del ceto medio-alto torinese il piuttosto che nel senso di o si registrava già nei primi anni Ottanta. È un fatto che questa formula è generalmente ritenuta di provenienza settentrionale (il che già contribuisce, presso molti, a darle un'aura di prestigio)".
Vorremmo concludere proponendovi questo articolo della Crusca, dove si individua, seppur in modo sommario, la provenienza di questo uso:
"Per quanto mi riguarda - scrive Ornella Castellani Pollidori - non sono in grado di localizzare con sicurezza nello spazio e nel tempo l'insorgere della voga in questione. Mi risulta soltanto, sulla base di una testimonianza sicura, che tra i giovani del ceto medio-alto torinese il piuttosto che nel senso di o si registrava già nei primi anni Ottanta. È un fatto che questa formula è generalmente ritenuta di provenienza settentrionale (il che già contribuisce, presso molti, a darle un'aura di prestigio)".
Staremo a vedere, insomma, cosa succederà col passare degli anni e se l'uso di piuttosto che invece di o prenderà il sopravvento.
La foto è tratta da Pixabay.com
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