Il significato di "apocope" corrisponde a quello di " troncamento ". Consiste, precisamente, nella caduta di uno o...
Il significato di "apocope" corrisponde a quello di "troncamento". Consiste, precisamente, nella caduta di uno o più suoni in fine di parola; va subito detto che, pur essendo facilmente confondibili, l'apocope è differente dal fenomeno dell'elisione, anche perché questa è quasi sempre contrassegnata dall'utilizzo, si spera corretto, dell'apostrofo.
Nel corso della storia della lingua italiana, la caduta dei segmenti finali di parola è stata frequente; lo è anche tuttora, anche se non è affatto obbligatoria, fatta eccezione per alcuni casi, come "bello" e "santo", che diventano "bel" e "san", quando si utilizzerebbero "un" e "il", invece di "uno" e "lo" (non si dice, per esempio, *bello tempo ma "bel tempo", perché l'articolo che vuole tempo è "il"). Considerate, per esempio, l'espressione "parlar chiaro": può presentarsi sia nella forma appena citata sia con quella non apocopata, "parlare chiaro".
Affinché possa prodursi l'apocope, devono essere rispettate alcune condizioni:
Nel corso della storia della lingua italiana, la caduta dei segmenti finali di parola è stata frequente; lo è anche tuttora, anche se non è affatto obbligatoria, fatta eccezione per alcuni casi, come "bello" e "santo", che diventano "bel" e "san", quando si utilizzerebbero "un" e "il", invece di "uno" e "lo" (non si dice, per esempio, *bello tempo ma "bel tempo", perché l'articolo che vuole tempo è "il"). Considerate, per esempio, l'espressione "parlar chiaro": può presentarsi sia nella forma appena citata sia con quella non apocopata, "parlare chiaro".
Affinché possa prodursi l'apocope, devono essere rispettate alcune condizioni:
1. La parola non deve mai trovarsi alla fine della frase;
2. La vocale apocopata (quella che cade) non può essere a;
3. La parola non deve essere flessa al plurale;
4. La consonante che precede la vocale da apocopare può essere soltanto l, r, n, m.
Detto questo, è chiaro che un troncamento come *buon giorni è assolutamente sbagliato; "buon", infatti, sta per "buoni" e il plurale non può essere soggetto ad apocope. Lo stesso vale per *buon giornata; terminando "buon", in questo caso, con a, non può essere troncato.
Anche se il meccanismo è spontaneo, qualora doveste avere dei dubbi, conoscere le condizioni che generano l'apocope vi sarà di grande aiuto.
Anche se il meccanismo è spontaneo, qualora doveste avere dei dubbi, conoscere le condizioni che generano l'apocope vi sarà di grande aiuto.