Sapete qual è la vera storia del presepe? San Francesco d'Assisi, a Greccio, ha reso possibile la diffusione di questa che è considerata una tradizione tutta cattolica e che è oggi valorizzata dall'arte di Napoli
La storia del presepe è iniziata quando San Francesco d'Assisi ha deciso di realizzare la nascita di Gesù Cristo con persone viventi per ricordare quello che è successo il 25 dicembre dell'anno 0. La prima rappresentazione della natività è avvenuta a Greccio nel 1223: è stato, dunque, il primo presepio vivente e, solo dopo parecchi anni, è entrata nella tradizione cattolica la realizzazione del presepe nel giorno dell'Immacolata Concezione. L'origine del presepe è avvenuta a Greccio, ma la sua storia ha preso forma durante i secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi il presepe è uno dei punti forti dell'arte di Napoli: i presepi di Natale napoletani sono apprezzati da cattolici e atei e attirano non solo tanta gente proveniente dalle varie regioni italiane, ma anche persone dell'intero globo.
San Francesco d'Assisi si è lasciato ispirare dalla descrizione della nascita di Gesù contenuta nel Vangelo di Luca (II, 7): "Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo"; molte informazioni sulla natività del Bambinello si trovano anche nel Vangelo di Matteo, con cui si può delineare chiaramente dove ha avuto i natali Gesù: a Betlemme di Giudea, luogo in cui era nato anche re Davide.
Dopo il primo presepe di Greccio, è stato realizzato uno originalissimo da Arnolfo di Cambio: ha dato "vita" al primo presepe scolpito. Successivamente, nel 400, cominciarono a diffondersi, tra le famiglie altolocate e le chiese, le prime statuine di Luca e Andrea Della Robbia, creazioni che sono sopravvissute per più di seicento anni, giungendo fino ai nostri giorni: quale famiglia cristiana, e soprattutto italiana, non ha mai realizzato un presepe modesto con piccole statue, prati e cieli di cartapesta? Sempre nel XV secolo, Botticelli, seguendo la 'moda dei presepi', ha realizzato un quadro intitolato Adorazione dei Magi.
Se volete scoprire qual è la storia del presepe napoletano e il significato dei personaggi, non dovete far altro che leggere qui di seguito.
La storia del presepe napoletano: dal 700 a oggi
Nel 700 il presepio è divenuto il vero simbolo del Natale, anche se, prima di questo secolo, ci sono state comunque alcune rappresentazioni della nascita di Gesù, che non hanno avuto però chissà quale rilevanza. I napoletani ne hanno creati tantissimi e di tutti i tipi, in preda a una vera e propria 'febbre del presepe': pensate, c'è stata persino una grande sfida tra le famiglie più nobili del paese per conquistare il titolo di creatori del 'presepe più bello e sfarzoso dell'anno'! L'usanza, dopo un po' di tempo, è entrata anche nelle case delle famiglie meno abbienti.
Il 700 è il secolo di Carlo III di Borbone, che ha reso possibile una grande fioritura culturale e artistica del Mezzogiorno: il presepe è diventato così uno dei simboli di Napoli, con cui dimostrare lo smisurato talento degli artisti di quel tempo.
Oggi Napoli ha il primato nella realizzazione di presepi: ci sono quelli più classici e fedeli, altri più particolari, nei quali si possono trovare addirittura personaggi famosi, esposti - e venduti, il più delle volte - nella ben nota Via dei Presepi (via San Gregorio Armeno)
Il 700 è il secolo di Carlo III di Borbone, che ha reso possibile una grande fioritura culturale e artistica del Mezzogiorno: il presepe è diventato così uno dei simboli di Napoli, con cui dimostrare lo smisurato talento degli artisti di quel tempo.
Oggi Napoli ha il primato nella realizzazione di presepi: ci sono quelli più classici e fedeli, altri più particolari, nei quali si possono trovare addirittura personaggi famosi, esposti - e venduti, il più delle volte - nella ben nota Via dei Presepi (via San Gregorio Armeno)
Significato e storia dei personaggi del presepe
Ogni elemento del presepio ha un significato simbolico: per esempio, il bue rappresenta tutti gli ebrei mentre l'asinello i pagani, il vestito celeste di Maria è la purezza e la castità, quello marroncino di Giuseppe è il segno dell'umiltà; e che dire dei tre Re Magi, che simboleggiano le tre zone del mondo conosciuto nell'anno zero, ovvero Europa, Asia e Africa?
Tutti gli altri elementi sono stati estrapolati dal Vangelo di Luca, da quello di Matteo e da quelli apocrifi, come il protovangelo di Giacomo. Nei nostri giorni sono stati introdotti personaggi e ambientazioni varie che non c'entrano (attenzione alla differenza di centrare e c'entrare) nulla con il presepe di un tempo, non rientrando in quel preciso contesto storico, come l'osteria o l'uomo ubriaco che trasporta alcuni fiaschi di vino (per i napoletani, sono rispettivamente il simbolo del Male e Satana) oppure il Dormiglione, la Meraviglia e la Curiosa, tipiche statuine bolognesi.
I presepi scompariranno? La storia oscura dell'Illuminismo
La storia del presepe - ma si dice presepe o presepio? - ha rischiato di finire definitivamente nel periodo dell'Illuminismo e della Secolarizzazione: in Baviera, per esempio, erano vietati tutti i presepi in chiesa, ma alcuni cattolici erano riusciti a salvarne numerosi nascondendoli nella case dei contadini.
Oggi, nonostante sempre più gente si allontani dalla Chiesa, le tradizione restano per lo più immutate e il presepe - insieme all'albero di Natale - si trova in tutte le case, soprattutto in quelle degli italiani!
E voi non siete rimasti fedeli alla tradizione o portate avanti la storia del presepe di Natale?
La foto è tratta da Pixabay.com
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