"Spesse volte" si può dire o no? La parola "spesso" può essere sia un avverbio sia un aggettivo; i suoi usi, quindi, sono vari. Cerchiamo di capire assieme se questo è ammesso
Qualcuno potrebbe dire che "spesse volte" non si può scrivere, ma non sarebbe corretto, perché la parola "spesso" può fungere sia da avverbio sia da aggettivo qualficativo; nel primo caso, quindi, è invariabile nel genere e nel numero (per esempio, "spesso vado a dormire tardi"); nel secondo, invece, viene flesso a seconda del genere e del numero del sostantivo (per esempio, "queste pareti sono spesse" o "quel contorno è troppo spesso"). "Spesse", quindi, esiste.
Come fa notare il Grande Dizionario Italiano HOEPLI, curato da Aldo Gabrielli, il suo significato - in genere "denso", "fitto", "compatto", "grosso" etc - si è esteso anche ad altre aree semantiche:
"[...] 4. Frequente, ripetuto ‖ Numeroso: già fur le genti sue dentro più spesse (Dante) ‖ Spesse volte, di frequente, spesso, sovente: spesse volte crudelmente... la mordevano (Boccaccio)".
La locuzione "spesse volte", quindi, è assolutamente corretta, perché attesta l'utilizzo dell'avverbio "spesso" - e del suo valore di "frequente" - in funzione di aggettivo; è anche possibile il contrario, cioè che un aggettivo venga utilizzato in funzione avverbiale, ma per accennarlo lasciamo la parola all'Accademia della Crusca:
"L'uso di alcuni aggettivi in funzione avverbiale risale all'italiano antico (ad esempio in Boccaccio, "la fante piangeva forte", Decameron VIII 8 20) e si è largamente diffuso soprattutto in costruzioni idiomatiche costituite da un verbo seguito dall'aggettivo in forma invariabile, del tipo andare piano, guardare storto, lavorare sodo, parlare chiaro, ridere amaro, tenere duro. [....] È da osservare la possibile coincidenza formale di parole appartenenti a classi grammaticali diverse, come per piano aggettivo, e quindi sottoposto a flessione, e piano avverbio, quindi invariabile, mentre per esempio accanto a spesso avverbio si ha la formula spesse volte 'molte volte', 'numerose volte' che, nel suo insieme, è sostituibile con l'avverbio spesso".
Come fa notare il Grande Dizionario Italiano HOEPLI, curato da Aldo Gabrielli, il suo significato - in genere "denso", "fitto", "compatto", "grosso" etc - si è esteso anche ad altre aree semantiche:
"[...] 4. Frequente, ripetuto ‖ Numeroso: già fur le genti sue dentro più spesse (Dante) ‖ Spesse volte, di frequente, spesso, sovente: spesse volte crudelmente... la mordevano (Boccaccio)".
La locuzione "spesse volte", quindi, è assolutamente corretta, perché attesta l'utilizzo dell'avverbio "spesso" - e del suo valore di "frequente" - in funzione di aggettivo; è anche possibile il contrario, cioè che un aggettivo venga utilizzato in funzione avverbiale, ma per accennarlo lasciamo la parola all'Accademia della Crusca:
"L'uso di alcuni aggettivi in funzione avverbiale risale all'italiano antico (ad esempio in Boccaccio, "la fante piangeva forte", Decameron VIII 8 20) e si è largamente diffuso soprattutto in costruzioni idiomatiche costituite da un verbo seguito dall'aggettivo in forma invariabile, del tipo andare piano, guardare storto, lavorare sodo, parlare chiaro, ridere amaro, tenere duro. [....] È da osservare la possibile coincidenza formale di parole appartenenti a classi grammaticali diverse, come per piano aggettivo, e quindi sottoposto a flessione, e piano avverbio, quindi invariabile, mentre per esempio accanto a spesso avverbio si ha la formula spesse volte 'molte volte', 'numerose volte' che, nel suo insieme, è sostituibile con l'avverbio spesso".