Che cos'è il tempo? Questa è una domanda che tutti si saranno posti almeno una volta nella vita, filosofi compresi. Sant'Agostin...
Che cos'è il tempo? Questa è una domanda che tutti si saranno posti almeno una volta nella vita, filosofi compresi. Sant'Agostino, per esempio, era convinto che il tempo fosse nato dal mistero e che lì era rimasto, intrappolato, pur essendo stato creato insieme all'universo da Dio. Una entità a sé stante, dunque, che costruisce tacitamente la storia di ogni uomo, senza che nessuno possa fermarlo, velocizzarlo, plasmarlo a proprio piacimento. Da questa inconoscibilità del tempo, Agostino afferma che:
Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so
Da questa celebre frase, emerge che nessuno conosce l'essenza del tempo. È vero, ognuno può dare la propria definizione di tempo, cadendo nella soggettività e nella relatività; è anche vero, però, che nessuno avrà mai il privilegio di carpirlo veramente. Lo cogliamo, come direbbe Kant, semplicemente 'a priori'.
Il filosofo di Ippona, inoltre, afferma che il tempo viene avvertito dall'uomo perché esiste il passato e il futuro: senza questi due punti di riferimento, vivrebbe sempre nel presente, in una dimensione vuota e immutabile.
Da Sant'Agostino in poi, il tempo verrà considerato dai cristiani come movimento sempre lineare e progressivo, non più circolare-ciclico come nel mondo pagano. Il tempo, quindi, si consumerà pian piano, fino al giorno della fine e del nuovo inizio di tutto: il Giudizio Universale.
E voi come lo concepite il tempo?