I pronomi personali non sono soltanto io tu egli noi voi essi . Non esistono, cioè, soltanto i pronomi personali soggetto ; ma anche que...
I pronomi personali non sono soltanto io tu egli noi voi essi. Non esistono, cioè, soltanto i pronomi personali soggetto; ma anche quelli che fungono da complemento oggetto o indiretto (di termine, quindi). Qualora non lo ricordaste, il complemento di termine è costituito dall'elemento su cui termina l'azione espressa dal predicato (più semplicemente, risponde alla domanda a chi/che cosa?). Quando i pronomi vengono utilizzati con questa funzione capita di sbagliare in tre situazioni diverse.
L'errore più facile da commettere, soprattutto nel parlato, è quello di sostituire gli ('a lui') a le ('a lei') e utilizzarlo, quindi, sempre e comunque, indipendentemente dal genere del sostantivo a cui fa riferimento. Non è un errore giustificabile: se fate riferimento a una donna, per esempio, non dovrete mai scrivere io gli ho detto ma io le ho detto.
Diverso è il caso per gli/loro. In questo caso, infatti, ma solo in contesti non molto controllati, i due pronomi sono intercambiabili. Potrete dire, quindi, sia ho detto loro la verità sia gli ho detto la verità . Ognuno, ovviamente, sarà libero di giudicare più o meno grave la vostra mancanza; anche se il linguista Luca Serianni in Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi scrive che "gli per loro non può certo dirsi errore".
Un altro errore frequente è quello di confondere il pronome gli con li. Non è assolutamente consentito: li ha funzione di complemento oggetto e non di termine. In altre parole, va bene io li ho mangiati, perché in questo caso li sta per loro (quindi, io ho mangiato loro/questi/quelli). Non va bene, invece, io li ho detto questa cosa: è orribile. In questo caso, infatti, sostituite li (complemento oggetto) a gli (complemento di termine). Ecco perché la frase è corretta è io gli ho detto.