La lingua italiana è in continuo cambiamento: anno dopo anno si arricchisce di parole nuove che la rendono sempre più originale e ricca...
La lingua italiana è in continuo cambiamento: anno dopo anno si arricchisce di parole nuove che la rendono sempre più originale e ricca. Questa evoluzione interessa non soltanto la vita quotidiana, ma anche i cosiddetti "linguaggi settoriali", tipici, cioè, di un determinato settore. Nel linguaggio giuridico, per esempio, sono stati introdotti due termini di grande uso oggigiorno: "stalking" e "mobbing"; spesso vengono confusi, pur avendo significati diversi, in quanto avvicinati semanticamente da un fattore comune: la violenza psicologica.
Partiamo dal primo termine, cioè "stalking". Questo deriva dal verbo inglese "to stalk", e vuol dire precisamente: "perseguitare", "molestare". Lo stalker (così viene chiamato colui che commette il reato) è un individuo che segue notte e giorno, oppure in diversi momenti della giornata, una persona a cui si sente legato per i motivi più disparati; si potrebbe dire che è quasi ossessionato dalla sua presenza e dalla necessità di avere attenzioni dal malcapitato.
Le vittime più frequenti potrebbero essere, per esempio, delle donne, oggetto di un amore platonico provato da qualcuno che nemmeno conoscono (si pensi a Michelle Hunziker); oppure ragazze perseguitate da ex-fidanzati non rassegnatisi all'idea di aver perso la propria amata. Non sono solo le donne, comunque, a dover affrontare questi pericolosi attentatori. Anche alcuni uomini famosi e non vengono bersagliati dagli stalker, i quali, in questo caso, non sono altro che fan sfegatati che farebbero di tutto per loro: pur di vederli e toccarli, li seguirebbero anche in capo al mondo, rischiando così di finire in gattabuia.
Le vittime più frequenti potrebbero essere, per esempio, delle donne, oggetto di un amore platonico provato da qualcuno che nemmeno conoscono (si pensi a Michelle Hunziker); oppure ragazze perseguitate da ex-fidanzati non rassegnatisi all'idea di aver perso la propria amata. Non sono solo le donne, comunque, a dover affrontare questi pericolosi attentatori. Anche alcuni uomini famosi e non vengono bersagliati dagli stalker, i quali, in questo caso, non sono altro che fan sfegatati che farebbero di tutto per loro: pur di vederli e toccarli, li seguirebbero anche in capo al mondo, rischiando così di finire in gattabuia.
Passiamo alla parola "mobbing". Con questo neologismo si intende l'atteggiamento denigratorio, che porta all'emarginazione, di un datore di lavoro o di uno o più colleghi ai danni di un dipendente; in quest'ultimo periodo molte sono le persone che sostengono di essere state maltrattate: si sono presentate dinanzi ai giudici per far presente questo problema e per far sì che la giustizia faccia il suo giusto corso. Nel nostro paese, però, non c'è ancora una legge in grado di proteggere i lavoratori vittime di mobbing.
Come già detto, a rendere confondibili le due parole è la violenza psicologica: nel primo caso, colui che è perseguitato è molestato nella propria vita intima (non riesce più a vivere tranquillamente la quotidianità , per esempio); nel secondo caso, invece, il soggetto subisce abusi nella sfera lavorativa.