Sciopero 12 ottobre. Gli studenti saranno in rivolta a causa di un sistema martoriato dai tagli alla scuola pubblica , un sistema che, ...
Sciopero 12 ottobre. Gli studenti saranno in rivolta a causa di un sistema martoriato dai tagli alla scuola pubblica, un sistema che, più di tutti, ha bisogno di investimenti. Ne è convinto Mimmo Pantaleo, il segretario generale della Flc Cgil, che annuncia ben sessanta grandi manifestazioni in tutt'Italia per protestare contro un governo che non funziona:
"Riteniamo importante che il nostro sciopero sia in coincidenza con la mobilitazione nazionale degli studenti perché in questo ponte ideale tra i lavoratori della scuola e gli studenti si può tentare di costruire un Paese più giusto".
Protestare sì, dice Pantaleo, ma pacificamente:
"La non-violenza deve riuscire ad affermare le ragioni di nuove
generazioni disperate rispetto alle scelte del governo Monti, che sta
peggiorando le condizioni e il destino dei giovani. Ci impegneremo a isolare i violenti".
Uno dei punti nodali delle proteste sarà la precarietà della scuola italiana, perché - sempre secondo il segretario della Flc Cgil - è davvero impensabile che per una cifra esorbitante di docenti vengano continuamente bloccati i "contratti di lavoro e gli scatti di anzianità ".
Non si può non combattere, ovviamente, anche contro i tagli, quindi contro gli otto miliardi di euro detratti alla scuola pubblica, cui si sono aggiunti altri duecento milioni a causa della spending review (la "revisione della spesa").
Secondo Mimmo Pantaleo, inoltre, c'è bisogno anche di creare un piano di stabilità per tutti i precari posizionati da tanti e tanti anni, nella graduatoria; è proprio per questo motivo che lui e la sua associazione hanno contestato il concorso pubblico del 2012.
Ma vediamo quali sono i punti fondanti delle proteste del 12 ottobre:
"Una decisa opposizione al ddl 953 (ex Aprea) che pone fine al processo di
partecipazione e gestione democratica della scuola pubblica statale
tramite lo smantellamento degli organi collegiali e tramite l'apertura
ai privati nella gestione della scuola pubblica; una opposizione al
piano di accorpamento degli istituti, che significa di fatto nuovi tagli
al personale e attacco al diritto allo studio (sono migliaia le scuole
soppresse); un netto 'no' alla legge del governo
sulle pensioni che prevede l'allungamento dell'età lavorativa oltre i
67 anni, che lede i diritti dei lavoratori e che impedisce ai precari
'storici' e alle nuove generazioni l'ingresso nella scuola"
Molte regioni si sono già organizzate. Basti pensare all'Abruzzo: l'Aquila, per esempio, sarà sede di numerose occupazioni da parte degli studenti, che contestano lo stato decadente degli edifici, rovinati dal terremoto; già da alcuni giorni gli insegnanti e gli studenti stanno protestando contro il governo e Francesco Profumo, che, pur dichiarando di non voler alcun tipo di violenza, ha fatto scendere in campo le forze dell'ordine.
La presa di coscienza c'è stata - e ci sarà -; ora si confida in un benefico cambiamento.
Molte regioni si sono già organizzate. Basti pensare all'Abruzzo: l'Aquila, per esempio, sarà sede di numerose occupazioni da parte degli studenti, che contestano lo stato decadente degli edifici, rovinati dal terremoto; già da alcuni giorni gli insegnanti e gli studenti stanno protestando contro il governo e Francesco Profumo, che, pur dichiarando di non voler alcun tipo di violenza, ha fatto scendere in campo le forze dell'ordine.
La presa di coscienza c'è stata - e ci sarà -; ora si confida in un benefico cambiamento.