Siete alla ricerca di soluzioni per l' analisi del periodo? Esercizi online a più non posso vi permetteranno di risolvere qualsias...
Siete alla ricerca di soluzioni per l'analisi del periodo? Esercizi online a più non posso vi permetteranno di risolvere qualsiasi dubbio in merito: nel corso di questo approfondimento sarà dato spazio, infatti, a brevi periodi costruiti solo e soltanto per chiarire le incertezze sulle questioni più complesse.
Se nei seguenti esercizi sull'analisi del periodo non troverete risposta alle vostre domande, inoltre, potrete approfittare della sezione commenti per proporre frasi che non avete ben chiare e discutere assieme dell'eventuale analisi: abbiamo realizzato un approfondimento anche sull'analisi logica e sta avendo moltissimo successo, proprio grazie all'interazione di tutti voi.
Fatta questa doverosa premessa, passiamo alle questioni più spinose di analisi del periodo.
Coordinate e subordinate: qual è la differenza?
Risulta davvero difficile per alcuni distinguere una proposizione coordinata da una proposizione subordinata: la difficoltà, in realtà, è davvero molto bassa e dipende dal vostro grado di preparazione; per individuare una proposizione, dovrete anzitutto cercare un verbo - ricordando che un verbo è l'elemento base di una frase -; se ci sono tre verbi, quindi, saranno presenti senz'altro tre proposizioni, di cui una sarà sicuramente principale: nessun periodo, infatti, può esistere senza una frase indipendente.
Distinguere le coordinate dalle subordinate è semplice: se sono introdotte da una congiunzione coordinante, si tratta di una coordinata; se, invece, presentano una subordinante, vi trovate dinanzi a una subordinata; ma facciamo un esempio:
Risulta davvero difficile per alcuni distinguere una proposizione coordinata da una proposizione subordinata: la difficoltà, in realtà, è davvero molto bassa e dipende dal vostro grado di preparazione; per individuare una proposizione, dovrete anzitutto cercare un verbo - ricordando che un verbo è l'elemento base di una frase -; se ci sono tre verbi, quindi, saranno presenti senz'altro tre proposizioni, di cui una sarà sicuramente principale: nessun periodo, infatti, può esistere senza una frase indipendente.
Distinguere le coordinate dalle subordinate è semplice: se sono introdotte da una congiunzione coordinante, si tratta di una coordinata; se, invece, presentano una subordinante, vi trovate dinanzi a una subordinata; ma facciamo un esempio:
Lo avevano offeso senza ritegno, perché convinti della sua malafede e turbati dalle sue parole
In questo periodo ci sono tre verbi: il primo è "avevano offeso"; il secondo è "(erano) convinti"; il terzo, infine, "(erano) turbati)". Di conseguenza, anche tre proposizioni: la prima è sicuramente una principale, poiché il suo significato prescinde dalla presenza delle altre frasi (in altri termini, se non ci fosse stata "perché convinti della sua malafede", "lo avevano offeso" avrebbe avuto comunque senso); la seconda, invece, è una subordinata: "perché" è una congiunzione subordinante con valore causale e la proposizione subordinata prende proprio il nome di "causale"; la terza, una coordinata alla subordinata, perché "e" congiunzione copulativa aggiunge un'informazione a quanto già detto dalla subordinata causale (oltre "ad essere convinti della sua malafede, lo avevano offeso perché turbati dalle sue parole").
Come individuare le proposizioni dichiarative?
Ho il timore che tutto andrà sempre peggio
In questi esercizi di analisi del periodo non potevano mancare le proposizioni dichiarative, che hanno la stessa funzione che il complemento di specificazione assume in una frase: chiariscono e meglio definiscono ciò che è stato detto da un elemento nominale della frase precedente.
Vediamo nel dettaglio cosa significa quanto detto, analizzando il breve periodo proposto:
Ho il timore = proposizione principale
che tutto andrà sempre peggio = proposizione dichiarativa
Devono esserci, insomma, un nome o un pronome che possano essere meglio specificati dalla dichiarativa.
La proposizione relativa ha funzione di oggetto o soggetto?
Abbiamo già dedicato un approfondimento all'analisi del "che" pronome relativo, ma chiarire ulteriormente con un esempio potrebbe rendere la vita più facile a molti: la proposizione relativa può assumere la funzione di soggetto o complemento oggetto, a seconda della proposizione alla quale è legata; se in questa, infatti, è già espresso il soggetto, allora la relativa avrà funzione di oggetto; qualora il soggetto non dovesse essere espresso, la relativa avrà funzione di soggetto, invece. Vediamo l'esempio:
Prendi il libro = proposizione principale
che ti ho dato due giorni fa = proposizione relativa con funzione di oggetto
e inizia a leggerlo per l'esame = proposizione coordinata copulativa
"Che ti ho dato due giorni fa" è subordinata della principale; in quest'ultima il soggetto è sì sottinteso, ma è comunque espresso: si tratta di "tu"; ecco perché la relativa ha funzione di oggetto.
Proposizione oggettiva o soggettiva: quali differenze?
Credo che il tuo ego sia spropositato
Il breve periodo ci permette di introdurre la differenza tra proposizione oggettiva e proposizione soggettiva; nell'analisi del periodo individuarle sembra semplice, ma certe volte può creare non pochi dubbi. Questa proposizione esprime il soggetto o l'oggetto della principale, ma - a differenza di quanto accade in analisi logica - risponde in entrambi i casi alla domanda "chi/che cosa?". Come bisogna comportarsi, quindi, per distinguerle? La risposta è semplice ed è più o meno la stessa che avete avuto a proposito della proposizione relativa: se nella principale il soggetto è espresso, è chiaro che non può esserci altra proposizione atta a svolgere la stessa funzione e quella che seguirà, di conseguenza, sarà per forza un'oggettiva. Vediamo questo periodo:
Credo = proposizione principale
che il tuo ego sia spropositato = proposizione oggettiva
In "credo" il soggetto è "io": "che il tuo ego sia spropositato", dunque, è un'oggettiva.
Adesso tocca a voi: quali sono i vostri dubbi più ricorrenti?