Cos'è il complemento di termine in analisi logica e come si trova in una frase? Ecco i nostri esempi ed esercizi per non sbagliare mai
Cos'è il complemento di termine in analisi logica? Se siete capitati in questo post, sarete senz'altro alla ricerca di frasi, esempi ed esercizi svolti per capire come individuarlo durante i compiti in classe o nei compiti a casa, ovviamente senza sbagliare e nel minor tempo possibile. Speriamo che i vostri dubbi riusciranno ad essere fugati, visto che abbiamo cercato di fare il possibile per trattare in modo semplice e immediato questioni anche piuttosto complesse: pensate soltanto alla difficoltà che molti dichiarano di avere con verbi come telefonare, chiamare e così via. Vedremo tutto nel dettaglio, perché parlare di complemento di termine non significa parlare soltanto di analisi logica: esistono delle regole che vi permetteranno di esprimervi al meglio e di non commettere errori anche piuttosto sanzionabili. Le seguenti frasi con il complemento di termine vi permetteranno, insomma, di comprenderne a fondo la natura, dopo una semplice introduzione teorica.
Facile da individuare in analisi logica, in alcuni casi tale complemento crea non pochi problemi: come dicevamo in apertura, quando vengono utilizzati i pronomi personali per sostituire complemento oggetto e complemento di termine, per esempio, capita di confonderli e di utilizzarli in maniera sbagliata; questo tipo di sgrammaticatura non è giustificabile, visto che spicca tra gli errori da evitare in qualsiasi conversazione e testo scritto, anche in contesti poco controllati.
Facile da individuare in analisi logica, in alcuni casi tale complemento crea non pochi problemi: come dicevamo in apertura, quando vengono utilizzati i pronomi personali per sostituire complemento oggetto e complemento di termine, per esempio, capita di confonderli e di utilizzarli in maniera sbagliata; questo tipo di sgrammaticatura non è giustificabile, visto che spicca tra gli errori da evitare in qualsiasi conversazione e testo scritto, anche in contesti poco controllati.
Cos'è il complemento di termine e perché è un complemento indiretto
Partiamo dalle basi: il complemento di termine risponde alla domanda "a chi/a che cosa?" e rappresenta l'elemento a cui l'azione espressa dal predicato fa riferimento. Parliamo di un complemento indiretto, e cioè di un complemento che, secondo la tradizione grammaticale, è preceduto da una preposizione e sul quale l'azione espressa dal verbo non ricade direttamente (come avviene con il complemento oggetto). Cerchiamo di fare degli esempi di frasi con il complemento di termine per inquadrare meglio questa spiegazione, partendo dal seguente enunciato:
A) Ho detto a Mario di comprare il sale
"a Mario" è complemento di termine, proprio perché l'azione del "dire" fa riferimento a un ragazzo di nome "Mario"; il sintagma preposizionale, per di più, risponde alla domanda "a chi?/a che cosa?". L'azione del verbo dire, inoltre, non ricade su ,a Mario ma sul complemento oggetto della frase: il complemento oggetto, proprio per questo motivo, è definito complemento diretto (non è indispensabile la presenza/assenza di preposizione: nel complemento oggetto partitivo, per esempio, la preposizione articolata funge da articolo partitivo, come in Mario ha comprato del pane).
Frasi con il complemento di termine come esempio: i casi più complessi
Non è sempre facile, però, capire quando un gruppo di parole funge da complemento di termine; frasi come quelle che vi stiamo per proporre, perciò, serviranno a chiarire le questioni più complesse, si spera nel migliore dei modi; vediamole insieme:
B) Gli hai dato la penna?
C) Le hai telefonato?
C) Le hai telefonato?
D) L'indirizzo cui fa riferimento è sbagliato
E) Gloria è una ragazza alla quale piace scherzare
F) Hai dato loro del pane?
1. Come distinguere complemento oggetto e complemento di termine
I casi B) e C) mettono in evidenza che il complemento di termine può essere rappresentato anche da pronomi personali complemento indiretto: non "lo" e "la", quindi, ma "gli" e "le"; scrivere o dire *la hai telefonata?, insomma, sarebbe assolutamente sbagliato; troverete maggiori informazioni a tal proposito in questo approfondimento sul corretto uso dei pronomi personali.
2. Non usare il "che" polivalente invece di "cui" e le forme flesse di "al quale"
D), invece, evidenzia che il pronome "al quale" e tutte le sue forme flesse possono essere sostituiti anche da "a cui", che, a sua volta, in contesti molto controllati può essere reso senza la preposizione semplice "a"; diversa è la situazione per "che": questo pronome può svolgere solo la funzione di soggetto o complemento oggetto e mai di complemento di termine; una frase come *l'indirizzo che fa riferimento è sbagliato, insomma, è da evitare senza ombra di dubbio.
3. Attenzione al complemento di termine con "al quale"
Per quanto riguarda E), non rappresenta nulla di nuovo rispetto a quanto detto sinora: mette soltanto in evidenza la forma flessa al femminile singolare di "al quale": "alla quale"; inutile dirvi che, anche in questo caso, possiamo usare "(a) cui", ma mai e poi mai "che", e soprattutto che il pronome va flesso in base al genere e al numero del termine a cui fa riferimento: bisogna dire "la ragazza alla quale" o "le ragazze alle quali" e non *la ragazza al quale o *le ragazze ai quali. Questi ultimi esempi di complemento di termine flesso in modo errato non dovete dimenticarli: capita spesso sentir parlare qualcuno così, e vi possiamo assicurare che si tratta di un errore senza scusanti.
4. "Loro" è anche complemento oggetto
Il caso F) è un po' più complesso: "loro" è un pronome personale che può assumere anche la funzione di complemento oggetto, come nella frase "ho picchiato loro", che nessuno oserebbe mai dire, visto che, a fronte di "li ho picchiati", risulterebbe ridicola; qui ci interessa, però, per mettere in evidenza la differenza tra il complemento oggetto e quello di termine: "loro", infatti, può assumere anche la funzione di "complemento indiretto"; basti pensare alla frase "ho dato loro un regalino" ("a chi ho dato il regalino?" "A loro"), dove "a" è stato omesso (nessuno ci avrebbe potuto proibire di scrivere o dire "a loro"). Confonderli è un rischio piuttosto frequente: ma basta porsi le domande giuste e rispondere adeguatamente.
5. "Loro" e "li" non possono essere sostituiti quando sono complemento di termine
C'è da fare, infine, un'ulteriore considerazione: "ho picchiato loro" è stato reso come "li ho picchiati", attraverso la trasformazione di "loro" in "li"; possiamo fare lo stesso anche quando "loro" è complemento di termine? La risposta è decisamente negativa: una frase come *li ho dato un regalino è scorrettissima; oggi è accettato "gli" anche in contesti scritti mediamente controllati (quindi, "gli ho dato un regalino" in riferimento a più persone), ma in tutte le altre circostanze la norma grammaticale va seguita rigorosamente: "a loro" o "loro" non vanno sostituiti da "gli" né tantomeno da "li".
Frasi ed esercizi con il complemento di termine: individuare la differenza con l'oggetto
Ora sapete cos'è il complemento di termine e com'è possibile individuarlo in analisi logica; le seguenti frasi vi permetteranno di fare esercizio e di capire se avete realmente afferrato l'argomento o se avete bisogno di un ulteriore ripasso; provate a individuare complemento oggetto e complemento di termine negli esercizi qui di seguito:
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La foto è tratta da Pixabay.com
- Ho telefonato loro l'altro ieri: glielo hai ricordato?
- Se le chiamo tutte le sere, un motivo ci sarà, no?
- Quando ho parlato a Marco, gli ho espresso chiaramente il mio punto di vista.
- Senti: non gli dare retta!
- Con loro è tutta un'altra storia: è a loro che devo la mia carriera.
- La valigia che trovi lì è un oggetto a cui tengo molto.
- A Luca devi dire che quello è il gioiello a cui mia madre è affezionata.
- Non la chiamo più: basta.
- Hai incontrato Marco l'altra notte?
- Maria ha trovato l'astuccio che ieri pensavate di aver perso.
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