Cos'è il complemento oggetto in analisi logica e com'è possibile cercarlo facilmente. Ecco un approfondimento con frasi, esercizi svolti e casi particolari (complemenento oggetto partitivo e complemento dell'oggetto interno
In questo approfondimento di analisi logica cercheremo di capire cos'è il complemento oggetto e quali sono le differenze tra complemento oggetto standard, complemento oggetto partitivo e complemento dell'oggetto interno: non si tratta di un argomento difficile, ma non è neanche facile; ecco perché - come sempre facciamo - vi consigliamo di prestare la dovuta attenzione, esercitarvi e, ovviamente, chiedere spiegazioni nella sezione "Commenti" se non avete ben chiari alcuni passaggi. Dopo aver visto cos'è il complemento oggetto in analisi logica e analizzato le sue varie forme con alcune frasi, vi daremo ulteriori consigli sugli aspetti più critici di questo argomento: precisamente, sull'uso dei pronomi oggetto e complemento indiretto con alcuni verbi che traggono in inganno.
Ma veniamo al dunque, ricordandovi che seguendo questo link troverete tutti i nostri approfondimenti sull'analisi logica.
Ma veniamo al dunque, ricordandovi che seguendo questo link troverete tutti i nostri approfondimenti sull'analisi logica.
L'oggetto in analisi logica: un problema di definizione
In analisi logica il complemento oggetto è l'elemento su cui ricade direttamente l'azione compiuta dal soggetto: la definizione è molto elementare, anche se soggetta a numerose precisazioni da parte dei linguisti. Qui non vogliamo addentrarci in questioni complesse, ma fornire semplicemente gli strumenti per individuarlo nell'ambito di una corretta analisi logica; una breve considerazione a tal proposito, però, può essere fatta partendo dalle seguenti frasi con complemento oggetto:
A) Io amo i fiori
B) A me piacciono i fiori
B) A me piacciono i fiori
In A) il soggetto ("io") non compie l'azione di "amare", semplicemente perché "amare" non è un'azione: è un sentimento; già per questo motivo possiamo individuare una falla nella definizione: "i fiori" non dovrebbe rappresentare un complemento oggetto, proprio perché "amare" non è un verbo che rappresenta un'azione in senso stretto, e quindi, non essendoci un'azione, su "i fiori" non potrebbe ricadere nulla (la definizione, insomma, va integrata).
Ma in B) c'è dell'altro: il soggetto logico della frase, e cioè colui a cui è effettivamente attribuita l'azione, è "io", visto che "i fiori piacciono a me" e a nessun altro, né "io piaccio ai fiori"; continuando a ragionare in questi termini, "i fiori" dovrebbe essere complemento oggetto. I fatti, in realtà, stanno diversamente, se facciamo l'analisi logica: "a me" è complemento di termine; "piacciono" è predicato verbale; "i fiori", invece, è complemento oggetto.
Qual è il complemento oggetto della frase? Brevi esercizi
La discussione potrebbe continuare a lungo, soprattutto a fronte della pubblicazione di manuali di analisi logica di ultima generazione completamente diversi rispetto al passato; per semplicità, dunque, diremo che il complemento che nell'ambito di una frase risponde alla domanda "chi/che cosa?" è proprio il complemento oggetto. Frasi di vario tipo, le seguenti ma non solo, vi chiariranno meglio il concetto e vi permetteranno di capire come trovarlo in analisi logica; vediamole subito:
A) Ho comprato dei fiori
B) Non voglio quella cioccolata
C) A me non va giù il tuo comportamento
Abbiamo detto cos'è il complemento oggetto e abbiam visto che risponde - come una certa tradizione grammaticale è solita dire - alla domanda chi/che cosa? Ebbene, in questi casi "dei fiori", "quella cioccolata" e "il tuo comportamento" rispondono tutti a tale domanda e sono dunque dei complementi oggetto. Vediamo ora i casi più particolari: il complemento oggetto partitivo e il complemento dell'oggetto interno.
Cos'è il complemento oggetto partitivo?
Abbiamo detto cos'è il complemento oggetto e abbiam visto che risponde - come una certa tradizione grammaticale è solita dire - alla domanda chi/che cosa? Ebbene, in questi casi "dei fiori", "quella cioccolata" e "il tuo comportamento" rispondono tutti a tale domanda e sono dunque dei complementi oggetto. Vediamo ora i casi più particolari: il complemento oggetto partitivo e il complemento dell'oggetto interno.
Cos'è il complemento oggetto partitivo?
Il complemento oggetto è un complemento diretto: ciò vuol dire che non è preceduto da preposizioni come tutti gli altri complementi; alcune eccezioni, però, ci permettono di parlare di "complemento oggetto partitivo"; le frasi seguenti (che rispecchiano la struttura della già proposta A) vi chiariranno tutto:
D) Vorrei del pane
E) Hai comprato dei biscotti o delle pietre?
F) Mi stai facendo del male
Dovrebbe essere chiaro dagli esempi che il complemento oggetto partitivo è introdotto da articoli particolari, che definiamo, per l'appunto, "partitivi"; "del" "dei" "delle", quindi, non sono preposizioni articolate in questo caso: possono essere sostituiti rispettivamente da "un po' di" "alcuni" "alcune" e così via, situazione completamente diversa da quella delle preposizioni ("Il libro dei vicini" non può essere trasformato in *il libro alcuni/un po' vicini).
Cos'è il complemento dell'oggetto interno?
Esiste un complemento oggetto particolare: il "complemento dell'oggetto interno", sui cui ci siamo già soffermati con esempi ed esercizi. Si tratta di un complemento oggetto retto da un verbo intransitivo: un'eccezione a tutti gli effetti, se considerate che i verbi intransitivi non possono reggere in alcun modo l'oggetto (sono intransitivi proprio per questo motivo). Ne sono un esempio le seguenti frasi:
A) Vivo una vita tranquilla
A) Vivo una vita tranquilla
B) Dormo sonni tranquilli
"Vivere" è per sua natura intransitivo, così come "dormire"; in questo caso, però, reggono i complementi oggetto "vita" e "sonni".
Esse mettono in evidenza una questione non proprio difficile ma comunque da non sottovalutare: il complemento oggetto può essere anche rappresentato da pronomi personali, argomento cui abbiamo dedicato un approfondimento con esempi ed esercizi (trovate tutto nel link che vi abbiamo indicato); qui saremo molto sintetici, trasformando i pronomi da atoni in tonici (anche in questo caso, l'oggetto sarà messo in corsivo):
Sono tutti complementi oggetto, che non vanno confusi con i complementi di termine: cosa che succede in alcune circostanze, e soprattutto con determinati verbi; prendiamo "telefonare", che è un verbo generalmente intrasitivo: non si dice, infatti, *telefono lei ma "telefono a lei"; sono in molti, però, a dire *lo telefono o *la telefono, invece delle uniche forme corrette "le telefono" e "gli telefono", dove "le" e "gli" sono due complementi di termine. Trovate maggiori spiegazioni proprio in questo approfondimento: qui volevamo solo ricordarvi che cadere in errore non è difficile.
Come vedete, capire cos'è il complemento oggetto e cercarlo in una frase durante l'analisi logica non è affatto difficile: occhio, però, agli scivoloni!
La foto è tratta da Pixabay.com
I pronomi complemento oggetto
Nell'introduzione abbiam detto che, dopo aver spiegato cos'è il complemento oggetto e avervi mostrato delle frasi con i casi particolari, vi avremmo dato alcune indicazioni sui pronomi. Siamo arrivati proprio a quel momento: fate attenzione alla differenza tra soggetto e complemento oggetto e a quella tra complemento oggetto e complemento di termine, poiché tali errori, ai fini della valutazione, hanno un "peso" davvero rilevante. Vedete queste frasi:
D) E se pensassi di comprarlo?
E) L'ho visto due anni fa
F) Telefona a tua madre e incoraggiala
Esse mettono in evidenza una questione non proprio difficile ma comunque da non sottovalutare: il complemento oggetto può essere anche rappresentato da pronomi personali, argomento cui abbiamo dedicato un approfondimento con esempi ed esercizi (trovate tutto nel link che vi abbiamo indicato); qui saremo molto sintetici, trasformando i pronomi da atoni in tonici (anche in questo caso, l'oggetto sarà messo in corsivo):
D1) E se pensassi di comprare questo?
E1) Ho visto lui due anni fa
E1) Ho visto lui due anni fa
F1) Telefona a tua madre e incoraggia lei
Attenzione ai pronomi indiretti e al complemento di termine!
Come vedete, capire cos'è il complemento oggetto e cercarlo in una frase durante l'analisi logica non è affatto difficile: occhio, però, agli scivoloni!
La foto è tratta da Pixabay.com