Qual è la differenza tra complemento predicativo del soggetto e complemento predicativo dell'oggetto? Ecco frasi ed esercizi per tutti i chiarimenti su un argomento di analisi logica non proprio facile
Il complemento predicativo (del soggetto o dell'oggetto) è un nome o un aggettivo che, riferito al soggetto, completa il significato del predicato. Oggi affronteremo questo argomento partendo proprio da una domanda di Francesco, un nostro lettore che ci ha chiesto quale fosse la differenza tra complementi predicativi del soggetto e dell'oggetto e, soprattutto, come fare per individuarli senza sbagliare. La definizione data in apertura sembra piuttosto complessa, e l'argomento, in effetti, lo è; le frasi e gli esercizi che seguono dovrebbero aiutarvi, però, a comprendere bene di cosa stiamo parlando, anche perché il complemento predicativo del soggetto (o dell'oggetto) è presente soltanto con alcune tipologie di verbo e dopo un po' di tempo sarà un vero e proprio gioco da ragazzi riconoscerlo.
Prima di entrare nel vivo, vi ricordiamo che tutti gli argomenti di analisi logica di Linkuaggio sono consultabili nella nostra rubrica: occhio a rivedere tutto prima di qualsiasi compito o interrogazione, perché questo argomento è difficile, certo, ma ce ne sono molti altri da non sottovalutare.
Nei casi che proporremo, badate bene, i sintagmi e le parole in corsivo sono da considerare complementi predicativi (vedremo se del complemento oggetto o del soggetto nel corso dell'approfondimento); ecco le frasi da cui partiamo:
Prima di entrare nel vivo, vi ricordiamo che tutti gli argomenti di analisi logica di Linkuaggio sono consultabili nella nostra rubrica: occhio a rivedere tutto prima di qualsiasi compito o interrogazione, perché questo argomento è difficile, certo, ma ce ne sono molti altri da non sottovalutare.
Il complemento predicativo
Nei casi che proporremo, badate bene, i sintagmi e le parole in corsivo sono da considerare complementi predicativi (vedremo se del complemento oggetto o del soggetto nel corso dell'approfondimento); ecco le frasi da cui partiamo:
A) Luigi sembra intelligente;
B) Luigi pare un ragazzo intelligente;
C) La signora Marta è considerata una brava cuoca;
D) La gente considera una brava cuoca la signora Marta;
E) Marco è stato eletto rappresentate dalla classe;
F) La classe ha fatto rappresentante Marco;
G) Era dato per disperso da tutti;
H) Tutti chiamano Marco "delinquente", ma non lo è affatto;
I) Marco è soprannominato da tutti "delinquente", ma non lo è affatto.
Ora analizziamo i singoli complementi, cercando di capire perché sono predicativi e non fanno parte, invece, di altre categorie.
Ora analizziamo i singoli complementi, cercando di capire perché sono predicativi e non fanno parte, invece, di altre categorie.
Complemento predicativo con i verbi copulativi
Partiamo dalle prime due frasi: il verbo che regge il complemento predicativo del soggetto in entrambi i casi è un verbo copulativo (indica, cioè, un'apparenza, una trasformazione o uno stato).
In A) è difficile sbagliare: "intelligente" non può essere attributo, visto che quest'ultimo compare sempre a fianco del nome (tranne nel caso del predicato nominale, quando li separa il verbo "essere"); essendo un aggettivo, però, può fungere da complemento predicativo del soggetto, visto che il verbo che lo introduce è, come detto, un verbo copulativo.
In B), invece, qualcuno potrebbe considerare "un ragazzo" complemento oggetto, ma non è così: il verbo è sempre copulativo e "un ragazzo" fa riferimento al soggetto e completa il verbo, al tempo stesso; "intelligente" in questo caso fa riferimento al complemento predicativo del soggetto, quindi non è altro che un suo attributo.
Complemento predicativo con i verbi estimativi
In C) e in D) il complemento predicativo è "una cuoca". Il verbo che lo introduce, in questo caso, non è copulativo (non indica né uno stato né un'apparenza né una trasformazione), ma un estimativo, visto che appartiene a quei verbi che esprimono stima, reputazione, considerazione e così via.
Notate, inoltre, che, se in C) parliamo di complemento predicativo del soggetto, in D) i fatti stanno diversamente: "Marta" è complemento oggetto e "brava cuoca" fa riferimento non a "la classe", che è soggetto, ma proprio a lei; di conseguenza, ci troviamo dinanzi a un complemento predicativo dell'oggetto.
Complemento predicativo con i verbi elettivi e appellativi
In E) e F) abbiamo proposto la stessa differenza: nel primo caso c'è un predicativo del soggetto; nel secondo, invece, dell'oggetto. La differenza sta nel verbo che introduce il complemento: in entrambi i casi non parliamo né di verbo copulativo né di verbo estimativo, ma di "verbo elettivo", il cui statuto dovrebbe essere abbastanza chiaro (anche un verbo come "fare", tra l'altro, può essere utilizzato con tale funzione).
In H) e I) si ha la stessa situazione: complemento predicativo dell'oggetto nel primo caso; del soggetto, nel secondo; a cambiare, ancora una volta, è la tipologia di verbo: ci troviamo, infatti, dinanzi a due verbi appellativi come "chiamare" e "soprannominare" ("appellare" appartiene senza ombra di dubbio alla stessa categoria).
Complemento predicativo introdotto da preposizione
Tra le frasi con il complemento predicativo del soggetto e dell'oggetto abbiamo messo da parte G): non si tratta di una questione più complessa delle altre, anzi; è soltanto diversa da quelle prese in considerazione finora.
In G), infatti, il complemento predicativo è introdotto da un gruppo di parole (sintagma, in questo caso) che inizia con una preposizione semplice: "per disperso"; questo ci spinge a concludere che il complemento predicativo può essere introdotto anche dalle preposizioni e non solo da nomi o aggettivi.
Per concludere e fare un sunto:Un riassunto
- Il complemento predicativo è introdotto da verbi copulativi, estimativi, appellativi, elettivi;
- È un nome o un aggettivo, ma può essere introdotto anche da preposizioni semplici o articolate;
- Può far riferimento al complemento oggetto o al soggetto;
- Non va confuso con il nome del predicato.