Si scrive "proprio" o "propio"? Dizionario alla mano, come sempre, per evitare la temuta figuraccia; il Grande Diziona...
Si scrive "proprio" o "propio"? Dizionario alla mano, come sempre, per evitare la temuta figuraccia; il Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli, edito da HOEPLI, rimanda la forma "propio" a "proprio" con una freccia con la punta rivolta verso destra: ciò significa che la forma da utilizzare è la seconda e non la prima.
"Propio", infatti, è una parola che appartiene all'italiano cosiddetto "popolare" (definizione che molti non gradiscono, poiché ritenuta discriminatoria), tipico di coloro che, non conoscendo bene la lingua e, avendo come punto di riferimento il dialetto, commettono errori di vario tipo (il "che" polivalente, per esempio).
Per completezza, va sottolineato che "proprio" può essere sia un avverbio, come nella frase "non ci penso proprio"; un aggettivo, come in "ognuno ha la propria idea"; un pronome, come in "Il voto non è lo stesso per tutti; ognuno riporti sul foglio il proprio". In analisi grammaticale, insomma, assume diverse funzioni a seconda del contesto.
Va anche detto, in conclusione, che "proprio" va utilizzato quando l'aggettivo "suo" crea ambiguità ; ne abbiamo già parlato neldettaglio, quindi qui di seguito proporremo soltanto degli esempi, vale a dire una frase sbagliata e una corretta.
Si dovrebbe dire:
A) Marco ha dato a Lucia il proprio libro
e non:
B) Marco ha dato a Lucia il suo libro
qualora il libro in questione fosse di Marco e non di Lucia.
Non proprio facile, ma con un po' d'attenzione tutto dovrebbe risultarvi meno difficile del previsto.
B) Marco ha dato a Lucia il suo libro
qualora il libro in questione fosse di Marco e non di Lucia.
Non proprio facile, ma con un po' d'attenzione tutto dovrebbe risultarvi meno difficile del previsto.