La proposizione finale indica lo scopo o l'intenzione verso i quali è orientata la proposizione principale e può essere esplicita o...
La proposizione finale indica lo scopo o l'intenzione verso i quali è orientata la proposizione principale e può essere esplicita o implicita, come qualsiasi altra subordinata; assolve, insomma, la stessa funzione che il complemento di fine assume all'interno di una frase.
Individuarla nell'ambito dell'analisi del periodo è abbastanza semplice, anche se si corre il rischio di confonderla con la causale, come quando in analisi logica non si riesce a distinguere tra complemento di scopo e complemento di causa.
Individuarla nell'ambito dell'analisi del periodo è abbastanza semplice, anche se si corre il rischio di confonderla con la causale, come quando in analisi logica non si riesce a distinguere tra complemento di scopo e complemento di causa.
Ma procediamo con degli esempi, per rendere tutto più chiaro:
- Sono andato al mare per svagarmi un po' prima dell'esame
- Leggere per curare alcuni disturbi: una bella idea, ma funzionerà davvero?
- Perché lui mi desse ascolto, ho dovuto insistere davvero tanto
- Affinché tu capisca, è bene che loro si comportino sempre così
Nei primi due casi la proposizione finale è implicita ed è introdotta dalla preposizione semplice "per" (il verbo, ovviamente, è coniugato a un modo indefinito, e cioè l'infinito); nei secondi due, invece, è esplicita, visto che il verbo è coniugato al congiuntivo, che è un modo finito (e non è neanche l'unico possibile per la finale: si può trovare anche l'indicativo, come in "Sono venuto perché voglio farti capire quello che intendevo"). Notate che il "perché" del terzo caso - con sfumatura "finale" - è uno fra i tratti tipici dell'italiano neostandard: si è imposto, infatti, con il tempo, se considerate che la natura di questa congiunzione è in primo luogo causale.
Provate, ora, a fare l'analisi dei seguenti brevi periodi, facendo attenzione ai casi più difficili:
- Non verrò anche per farti piacere, ma solo per mia Madre
- Credi che servano le maniere forti, affinché capisca di aver sbagliato?
- Ma quanto tempo ti ci vuole per finire il compito?
- Non voglio scrivere perché lui abbia chiaro che non sono il suo zimbello.
- Se fosse davvero così, perché non ti sei adeguato?
- Lo dico per fartici stare assieme, certo non per separarti da lui
- Sono caduto per aiutarlo e tutti continuavano a ridere
- Non capisco il fine per il quale tu ti sia comportato così
- Mi sono impegnato a che tu non rifaccia lo stesso errore
- Vengo a mangiare, ma non farti strane idee