Conoscete il significato di Olocausto" ? Deriva dal greco ὁλόκαυστος (che può essere ben tradotto con "completamente bruciato&q...
Conoscete il significato di Olocausto"? Deriva dal greco ὁλόκαυστος (che può essere ben tradotto con "completamente bruciato"), una parola composta formata da ὅλος ("tutto intero") e καίω ("brucio"). Nel corso della storia, il termine ha assunto variegati significati, ma se si volge il proprio pensiero all'Olocausto (quello con la lettera maiuscola), non si può far altro che pensare al numero impressionante di ebrei che hanno perso la vita per mano dei nazisti.
Il dizionario online Sabati Coletti riporta la seguente definizione di "Olocausto":
"Sacrificio totale, completo; per antonomasia, lo sterminio degli ebrei compiuto dal nazismo".
L'Olocausto, detto anche Shoah ("distruzione", "catastrofe"), è una parola che dalla seconda metà del XX secolo sta ad indicare il genocidio degli ebrei pianificato nei minimi dettagli dal sanguinario dittatore Adolf Hitler, che riuscì, costruendo appositi campi di concentramento e attuando stermini di massa, ad ammazzarne sei milioni circa.
Tutto è cominciato nel 1933, anno in cui vennero segregati le prime vittime di un regime che non è secondo a nessuno: vennero fondate decine e decine di lager (uno dei più noti è quello di Auschwitz) in quasi tutta l'Europa, che intanto veniva messa sotto assedio dal Terzo Reich durante la Seconda Guerra Mondiale; nel 1941, dopo la Conferenza di Wannsee, gli stermini di massa divennero brutali (e sono tuttora incontestabili, a differenza di quanto sostengono i negazionisti).
Tutto è cominciato nel 1933, anno in cui vennero segregati le prime vittime di un regime che non è secondo a nessuno: vennero fondate decine e decine di lager (uno dei più noti è quello di Auschwitz) in quasi tutta l'Europa, che intanto veniva messa sotto assedio dal Terzo Reich durante la Seconda Guerra Mondiale; nel 1941, dopo la Conferenza di Wannsee, gli stermini di massa divennero brutali (e sono tuttora incontestabili, a differenza di quanto sostengono i negazionisti).
Tornando alla parola "olocausto", questa ha anche un significato molto più ampio: si riferisce a delle particolari forme di sacrificio fatte durante i riti religiosi del periodo antico, durante i quali veniva immolata una vittima, il più del volte un animale, per chiedere favori o per ringraziare gli dei venerati; indica anche un sacrificio volontario, come quello di Gesù Cristo, il quale si offrì in olocausto per salvare tutti gli uomini.
Con la speranza che il Giorno della Memoria del 27 gennaio non venga mai dimenticato, vi lasciamo con la poesia di uno scrittore che ha vissuto in prima persona il terrore dei lager, Se questo è un uomo, posta in apertura dell'omonimo libro:
"Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi".
"Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi".