Gli aggettivi qualificativi sono una parte variabile del discorso che indicano una qualità particolare del nome al quale si uniscono: cara...
Gli aggettivi qualificativi sono una parte variabile del discorso che indicano una qualità particolare del nome al quale si uniscono: caratteristica che può far riferimento agli ambiti più disparati (può indicare, per esempio, le dimensioni di un oggetto; le particolarità caratteriali di una persona; il suo aspetto fisico, ma non solo).
Essendo una parte variabile del discorso, seguono il genere e il numero del nome al quale fanno riferimento: sarà corretto, perciò, dire e scrivere "ho mangiato un gelato buonissimo" ma altrettanto scorretto *ho mangiato un gelato buonissime. In base alla flessione, gli aggettivi qualificativi possono essere divisi in tre classi:
- Quattro desinenze
- Maschile singolare/plurale: -o/-i (es. "bello"/"belli")
- Femminile singolare/plurale: -a/-e (es. "bella"/"belle")
- Due desinenze:
- Maschile e femminile singolare: -e (es. "semplice")
- Maschile e femminile plurale: -i (es. "semplici")
- Tre desinenze:
- Maschile e femminile singolare: -a ("entusiasta")
- Maschile plurale: -i ("entusiasti")
- Femminile plurale: -e ("entusiaste")
Esistono, ovviamente, anche gli aggettivi qualificativi invariabili: pensate, per esempio, a "pari" oppure ad "arrosto" (es. "bistecche arrosto").
L'aggettivo qualificativo va distinto da un'altra categoria di aggettivi, quella dei determinativi, i quali non mettono in evidenza una qualità del nome, bensì altri aspetti (quello dell'appartenenza, per esempio, nel caso degli aggettivi possessivi).
Anche se i modi per intensificare una qualità sono tendenzialmente illimitati, la grammatica attribuisce all'aggettivo qualificativo ben tre gradi (che poi sono gli stessi dell'avverbio, visto che questo è costruito sulla base dell'aggettivo): il "positivo", il "comparativo" e il "superlativo".
- Con il primo ci si riferisce a un aggettivo preso "così com'è", e cioè senza intensificazione alcuna: "bello", "bravo", "grande" ne sono degli esempi;
- Con il secondo, invece, si fa riferimento a una qualità che ha un grado (positivo o negativo) e che viene posta a confronto con quella posseduta da un altro termine di paragone: "più bello", "meno bravo" ne sono un esempio (il primo è "comparativo di maggioranza"; il secondo, "comparativo di minoranza") e rappresentano un paragone che pone in essere una "diseguaglianza"; esiste, però, anche il comparativo di uguaglianza ("è grande quanto"), in cui la relazione è, appunto, di somiglianza;
- Con il terzo, invece, ci si riferisce al massimo grado di intensificazione possibile: può essere un superlativo "assoluto", se la qualità è espressa in senso assoluto, e cioè non è rapportata ad alcun gruppo (es. "bravissimo", "bellissimo" e "grandissimo"; superlativo "relativo", se, invece, lo è: "è il più bravo di tutti i suoi compagni" ne è un chiaro esempio, perché la bravura è paragonata a quella di tutti gli amici del soggetto.
Così come gli aggettivi determinativi - anzi: soprattutto in questo caso - la posizione dell'aggettivo qualificativo può determinare un cambiamento di sfumatura del significato; vediamo alcuni esempi, per rendere meglio il concetto:
- Povero ragazzo!
- Un ragazzo povero, purtroppo...
- Una ragazza proprio brava
- Una brava ragazza
Nel primo caso, l'anteposizione dell'aggettivo mette in evidenza non le poche risorse economiche a disposizione del ragazzo, bensì la sua sfortuna; è il secondo caso, invece, che fa riferimento a una povertà intesa in senso strettamente materiale. Per quanto riguarda il terzo e il quarto, il discorso è lo stesso: "una ragazza proprio brava" può anche non fare riferimento alle qualità morali del soggetto in questione; "una brava ragazza", invece, fa sicuramente riferimento al suo comportamento.
Individuare gli aggettivi qualificativi in analisi grammaticale non è difficile - non si corre neanche il rischio di confonderli con i pronomi -: occhio, però, a non sottovalutare gli esercizi, perché questi potrebbero anche andare oltre alle solite frasi da analizzare.