La morte di Rita Levi-Montalcini potrebbe capitare fra le tracce della prima prova di questa maturità : l'Italia e il mondo intero h...
La morte di Rita Levi-Montalcini potrebbe capitare fra le tracce della prima prova di questa maturità: l'Italia e il mondo intero hanno perso uno dei cosiddetti "pezzi da novanta" del mondo della scienza, una donna che con il suo lavoro scrupoloso e appassionante è riuscita a dare grandi contributi in tutti i sensi. Ma è possibile svolgere una traccia del genere senza sbagliare? La risposta è ovviamente positiva e in questo approfondimento vogliamo proporvi la nostra soluzione.
1. Bisogna cominciare sempre con un preambolo iniziale, che serve per descrivere sinteticamente la figura di Rita Levi-Montalcini:
"Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa", così l'ha definita Primo Levi; una donna che ha combattuto contro tutto e tutti, che è riuscita a non farsi soffocare da un padre autoritario e dalle detestabili leggi razziali del 1938: la scienziata ha saputo seguire e acciuffare i propri sogni, dimostrando che quando la mente è libera e sana il corpo non conta; che le imperfezioni, insomma, certe volte rendono speciali: "
L’imperfezione ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell’uomo. Ritengo che l’imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione".
L’imperfezione ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell’uomo. Ritengo che l’imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione".
2. Parlate poi della sua carriera, senza dimenticare, però, di far emergere spesso il suo carattere battagliero, determinato nel raggiungimento degli scopi prefissati:
Rita, a causa di un padre oppressivo e delle leggi antisemitiche, ha cercato sempre in tutti i modi di coltivare il suo amore per la scienza fuori dall'Italia: in Belgio studiò presso l'Istituto di Neurologia dell'Università di Breuxelles; ma, purtroppo, dopo poco tempo, dovette fare i conti con la realtà: anche il Belgio era stato occupato. Una volta rientrata in Italia, prese una delle decisioni più importanti della sua vita: trasferirsi definitivamente in America. Qui cominciò ufficialmente la sua carriera: dai laboratori improvvisati della sua abitazione italiana passò all'insegnamento della sua materia preferita alla Washington University di Sain Louis. I suoi sforzi furono sempre indirizzati al bene comune e spesso e volentieri le hanno regalato enormi soddisfazioni: nel 1986 ricevette il premio Nobel per la medicina, grazie alla scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa (NGF).
3. Levi-Montalcini non è stata solo una eccezionale scienziata, ma anche una persona che ha saputo trattare la gente, soprattutto chi non viveva in condizioni felicissime, con immensa umanità:
"Deve essere considerato come obbligo morale di tutti gli individui, sia come esseri umani e ancor più in qualità di scienziati ed educatori, il compito di affrontare le problematiche che affliggono l'intero genere umano usando al massimo grado le capacità raziocinanti in loro possesso, anche quando questo dovesse significare lottare contro interessi prestabiliti dalle sfere di influenza vincolate a quelle del potere".
Non bisogna dimenticare che Rita diede vita alla Fondazione Rita Levi Montalcini, che ha ancora oggi lo scopo di salvaguardare i diritti di tutte le donne, soprattutto quelle che sono costrette ad accettare la volontà di terzi: si è battuta molto, infatti, per donare alle africane più istruzione.
4. Lasciatevi andare a riflessioni, sottolineando (sempre se lo desiderate) gli effetti positivi ma anche quelli negativi della scienza, visto che non tutti ne fanno buon uso.
Rita è volata via all'età di 103 anni sicuramente soddisfatta della sua vita, lei che ha sempre concentrato ogni suo sforzo per il bene dell'umanità e non per i propri interessi: la biografia parla chiaro. Avete tutti gli elementi, ora, per scrivere un ottimo tema e superare la prima prova nel migliore dei modi.