I verbi intransitivi pronominali sono costituiti da un pronome atono che, pur sembrando riflessivo , non lo è affatto. Si tratta di par...
I verbi intransitivi pronominali sono costituiti da un pronome atono che, pur sembrando riflessivo, non lo è affatto. Si tratta di parole costituite, quindi, con un -si che non può essere ricondotto a nessuno dei valori riflessivi che individuabili; partiamo dai seguenti esempi:
2. Mi ricordo di non aver mai detto una cosa del genere
3. Non abbatterti: dovrai tenere duro per molto altro tempo
I tre verbi da prendere in considerazione sono "accanirsi" "ricordarsi" e "abbattersi", i quali rappresentano verbi intransitivi pronominali, poiché il loro pronome clitico "si" non ha valore riflessivo: un verbo per essere definito "riflessivo" deve poter essere trasformato in una costruzione con complemento oggetto ("lavarsi" diventerebbe, quindi, "lavare sé stessi" o "lavare sé stesso") o complemento di termine ("domandarsi" diventerebbe, invece, "domandare a sé stessi"); se è un riflessivo reciproco, poi, servono due persone: il caso non è evidentemente questo, perché "accanirsi", "ricordarsi" e "abbattersi" non presuppongono la presenza di altri individui.
Scartata l'ipotesi del riflessivo reciproco, restano quelle del riflessivo diretto (con complemento oggetto) e del riflessivo apparente (con complemento di termine), che, però, vanno scartate entrambe: "accanirsi", per esempio, non può essere reso né con *accanire sé stessi né con *accanire a sé stessi; il verbo in questione, dunque, non è riflessivo.
Prendiamo la definizione dei verbi intransitivi pronominali (che possono essere definiti anche "riflessivi intransitivi") da Italiano. Grammatica, sintassi e dubbi di Luca Serianni:
"Si tratta di verbi in cui il pronome atono non ha valore riflessivo, né diretto né indiretto né reciproco, ma rappresenta una semplice componente formale del verbo".
Tale componente può essere obbligatoria, facoltativa oppure possibile ma con cambiamento di significato; vediamo altri tre esempi, che possono essere ricondotti, comunque, ai verbi già presi in considerazione:
- Mi vergogno per te
- Ti sei sbagliato in quella occasione
- Alzarsi presto non è da me
Nel primo caso, "mi" è obbligatorio, perché *vergogno per te sarebbe una frase palesemente sbagliata; nel secondo, invece, "ti" è facoltativo, perché si potrebbe dire o scrivere anche "hai sbagliato in quella occasione"; nel terzo caso, infine, il verbo "alzarsi" calza a pennello in un contesto del genere, perché senza "si" cambierebbe completamente significato e tutto diverrebbe scorretto (*alzare presto non è da me); in altri contesti, invece, va bene soltanto la forma non pronominale, quindi proprio "alzare": basti pensare a una frase come "hai alzato lo sguardo verso il cielo" (qui, infatti, qualsiasi costruzione differente sarebbe stata sbagliata).
L'individuazione di un verbo riflessivo non è molto semplice - l'argomento è già di suo davvero complesso -: esercizi mirati e svolti con intelligenza, però, dovrebbero rendervi tutto meno complicato.