Gli aggettivi dimostrativi hanno la funzione principale di indicare qualcuno o qualcosa, in rapporto al tempo e allo spazio. "Quest...
Gli aggettivi dimostrativi hanno la funzione principale di indicare qualcuno o qualcosa, in rapporto al tempo e allo spazio. "Questo libro è molto interessante", per esempio, fa capire che, in un dialogo fra due o più interlocutori, il libro è vicino a chi parla e non a chi ascolta (potrebbe anche essere vicino a entrambi, in realtà ). Così come la funzione spaziale, anche quella temporale è facilmente spiegabile: "in quelle giornate non avemmo un attimo di tregua" contiene "in quelle giornate", che è un indiscutibile complemento di tempo determinato.
Gli aggettivi dimostrativi, così come i pronomi dello stesso genere, possono anche indicare - citiamo Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi del linguista Luca Serianni - "un astratto rapporto di vicinanza o lontananza che si stabilisce con i concetti presenti nel discorso"; un esempio di questo uso - prosegue poi lo studioso - potrebbe essere "'con codesti dubbi non verrai a capo di nulla' (con i dubbi che hai espresso e che io avverto 'lontani' da me)". In altri termini, la vicinanza e la lontananza possono anche collocarsi su un piano di astrazione e non per forza di concretezza.
Gli aggettivi dimostrati sono essenzialmente tre e, in quanto parti variabili del discorso, seguono il genere e il numero del sostantivo cui fanno riferimento: parliamo di "questo", "codesto" e "quello", anche se ormai è diffuso l'utilizzo soltanto del primo e del terzo. "Limitato - scrive Serianni -, per la lingua parlata, alla sola Toscana, è presente nello scritto letterario tradizionale e nell'uso amministrativo burocratico. [...] Sono peraltro numerosi gli scrittori contemporanei, anche molto autorevoli, in cui di codesto non c'è traccia".
La funzione dei dimostrativi va ben oltre la funzione di indicare: possono anche anticipare una parte del discorso o richiamarla; nel primo caso, parliamo di "funzione cataforica"; nel secondo, invece, di "funzione anaforica". Vediamo alcuni esempi:
- Ti faccio questo discorso, ma non prendertela: smettila di darmi ordini, perché non sono uno stupido;
- Smettila di darmi ordini, perché non sono stupido: non è la prima volta che ti faccio questo discorso.
Nel primo caso "questo discorso" anticipa quanto il soggetto dirà dopo i due punti; nel secondo, invece, "questo discorso" riprende ciò che è stato detto prima dei due punti: la funzione di ripresa è quella anaforica; la funzione di anticipazione è quella cataforica.
Ma esistono anche altri aggettivi dimostrativi: "tale", per esempio, quando è usato in luogo di "questo", in casi come "un tale affronto era inimmaginabile", che può anche essere reso così: "questo affronto era inimmaginabile"; bisogna fare attenzione in analisi grammaticale, perché "tale" potrebbe essere anche aggettivo e pronome indefinito, come qui: "un tale mi ha chiesto informazioni". "Sostanzialmente equivalenti a tale - scrive Luca Serianni - altri cinque aggettivi dimostrativi, il primo d'uso corrente, gli altri letterari, se non decisamente antiquati (specie il quinto): simile, siffatto, cosiffatto [...], altrettale e cotale. Esempi: 'non voglio neanche incontraro, un simile individuo!'"; nell'ultimo caso, infatti, "un simile individuo corrisponde semanticamente a "questo individuo".
Terminiamo la nostra rassegna degli aggettivi dimostrativi, citando "stesso" e "medesimo", che hanno due funzioni ben precise: indicano corrispondenza fra due o più elementi del discorso (animati o inanimati, non ha importanza); rafforzano un pronome personale o qualsiasi altro elemento; valgano questi tre esempi per rendere chiaro il concetto:
- Lo stesso discorso fatto ieri: è un disco rotto ormai;
- Non penso che le medesime situazioni si ripeteranno;
- Lo stesso Michele mi ha pregato di farlo (esempio del rafforzamento del nome da parte dell'aggettivo).
I dimostrativi comprendono anche i pronomi, perciò fate attenzione a non confondere le due categorie: abbiamo già sottolineato che gli aggettivi qualificano meglio un nome; i pronomi, invece, lo sostituiscono.
Non vi resta che mettere alla prova le vostre conoscenze con l'analisi grammaticale delle seguenti frasi:
- Questo Marco di cui parli è tale e quale a te: incredibile!
- Per questa volta, perciò, non possiamo fare niente
- La medesima situazione si è presentata ieri: se pensassi a te stesso, sarebbe meglio!
- Non è questo il problema: quella stanza non doveva essere aperta.
- Con quanti di quei ragazzi è stato davvero sé stesso?