I pronomi possessivi sono parti variabili del discorso che esprimono principalmente il concetto di "possesso"
Per i pronomi possessivi vale quanto già detto per gli aggettivi appartenenti alla stessa categoria: siamo in presenza di parti variabili del discorso che esprimono non soltanto l'idea del possesso (come nella frase "questo libro è mio"); in diversi contesti, infatti, queste parole sono portatrici di altre funzioni, le stesse che abbiamo approfondito parlando degli aggettivi possessivi, ma non solo; vediamo alcuni esempi:
- I miei sono usciti, e i tuoi?
- Raggiungiamo i nostri!
- Gli voglio dire assolutamente la mia
- Alla tua!
- Ne avrà combinata qualcuna delle sue
- Stai sempre sulle tue: c'è qualche problema?
Solo una questione di possesso?
I casi che abbiamo proposto consentono di fare delle brevi riflessioni: più che l'idea di possesso, i possessivi palesano il rapporto che si instaura con la realtà ; nel primo caso, per esempio, "i miei" sostituisce il nome "genitori" e identifica, perciò, una relazione tra loro e chi parla; molto spesso, ci troviamo dinanzi anche a un possessivo utilizzato in funzione affettiva: nella seconda frase "i nostri" può fare riferimento ai compatrioti, ai compagni di partito, a qualcuno che chi parla ritiene parte integrante di un gruppo; in linea di massima, insomma, il concetto di "possesso" non è contraddetto o messo in discussione, ma ci sono delle sfumature che vanno considerate per non rendere riduttiva la trattazione di questa parte del discorso.
Differenza tra aggettivo e pronome possessivo
Qui di seguito proporremo degli esempi che vi permetteranno di fissare bene la differenza tra aggettivo e pronome; premesso che quanto abbiamo detto già in altre occasioni è valido a tutti gli effetti, nel caso dei pronomi possessivi sono necessarie delle considerazioni: è giusto distinguere tra aggettivo e pronome in modo così netto? Prendiamo la risposta da Italiano. Grammatica, sintassi e dubbi del linguista Luca Serianni, che, a sua volta, cita da Satta 1981:273 e Brunet 1980:167:
"In realtà , [...] pronomi del genere rientrano piuttosto nella categoria degli 'aggettivi possessivi sostantivati', perché in sostanza il nome non è sostituito, ma sottinteso. Ciò vale per l'italiano, in cui gli aggettivi possessivi sono formalmente identici ai pronomi. Diverso il caso del francese o dell'inglese in cui le due serie sono differenziate".
Questa riflessione, ovviamente, non deve farvi titubare dinanzi a un esercizio di analisi grammaticale, per la risoluzione del quale valgono le indicazioni che abbiamo dato in precedenza; vediamo delle frasi:
- Il mio libro è sul banco, ma il tuo dov'è?
- Il loro obiettivo è chiaro; il nostro, invece, no
Notiamo che in entrambi i brevi periodi sono presenti sia un aggettivo sia un pronome: i "mio" e "loro" iniziali sono degli aggettivi, perché fanno riferimento ai nomi che li seguono ("libro" e "obiettivo"); "tuo" e "nostro", invece, sono pronomi, proprio perché sostistuiscono i nomi precedentemente citati (potete aggiungere "libro" a "tuo" e "obiettivo" a "nostro" e verificare che il periodo funzionerebbe comunque, pur risultando ridondante).
L'uso dei pronomi è indispensabile, perché rappresenta un modo per evitare ripetizioni, assieme all'utilizzo dei sinonimi, dei giri di parole e così via: quando scrivete un testo, perciò, è indispensabile che lo rileggiate e verifichiate che non vi siano errori di questo genere; l'italiano attuale, infatti, è molto ostile alla ridondanza.
Esercizi sui pronomi possessivi
Vi proponiamo, in conclusione, alcuni esercizi; svolgete l'analisi grammaticale delle parole in corsivo, per mettere alla prova le vostre conoscenze:- Non voglio il tuo aiuto: mi basta già il suo
- Ho dato loro una sonora lezione: i miei ordini vanno rispettati
- Fatti suoi: non ha seguito le nostre indicazioni e ora deve sbrigarsela da solo
- Quanti nel gruppo hanno il coraggio di dire la loro?
- "Alla tua salute!" "Alla vostra!"