Tra le tracce della prima prova della maturità 2013 spunterà la notizia delle elezioni a presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano?
Alla prima prova della maturità 2013 ci sarà la notizia dell'elezione a Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano? Questo episodio potrebbe non lasciare indifferente il Ministero dell'Istruzione, che quest'anno potrebbe scegliere di proporre alcune tracce per la prova d'italiano incentrate prevalentemente sulla politica: saggi brevi o temi sul Governo Monti e sulla crisi che attanaglia da tempo l'Italia intera, per esempio; oppure sul Governo Bersani che non ha mai preso vita, a causa dei risultati elettorali che non gli hanno dato un'ampia maggioranza al Senato; infine, sulle ultime elezioni del Presidente della Repubblica, che hanno regalato agli italiani non pochi colpi di scena. Tutto potrebbe essere condotto, da parte vostra o da parte delle tracce, sul rapporto tra cittadini e istituzioni, sulla forza della democrazia parlamentare e sul sistema politico del nostro Paese: cercate, perciò, di avere le idee chiare su quello che è successo in questo lungo anno.
L'impossibilità e l'incapacità di trovare un accordo
Da cosa si potrebbe partire per un saggio breve (qui indicazioni sul suo corretto svolgimento) su Giorgio Napolitano nominato per la seconda volta Presidente della Repubblica? Sicuramente dall'importanza di queste elezioni e dall'incapacità di trovare un punto d'incontro delle varie fazioni politiche:
Queste ultime elezioni hanno evidenziato una spaccatura notevole non solo all'interno dell'intera classe politica, ma anche nei singoli partiti, soprattutto dentro al Pd, dove Pierluigi Bersani ha dovuto assistere a voltafaccia imperdonabile da parte dei componenti del suo schieramento. Inizialmente metà partito ha fatto il nome di Franco Marini, che non è stato eletto sia a causa della poca compattezza della Sinistra, appunto, sia per il rifiuto del Movimento 5 Stelle, visto che per Beppe Grillo è un personaggio che unisce i vari schieramenti politici e favorisce, perciò, quello che ormai è definito da tutti "inciucio". Grillo, invece, avrebbe voluto Stefano Rodotà (proposto da lui dopo l'elezione diretta della popolazione): un nome perfettame di Sinistra che, però, il Pd non ha voluto per evitare di cedere ai ricatti dell'ex-comico.
Si è passati poi al secondo scrutinio, al terzo e al quarto: in questa occasione avrebbe dovuto essere eletto Romano Prodi, dato che il Pd aveva deciso all'unanimità di votarlo; ma questo non è successo per colpa di ben cento franchi tiratori, che hanno tradito la promessa fatta a Bersani: quest'ultimo ha deciso, perciò, di dare le dimissioni da Segretario. Anche il quinto scrutinio, poi, si è rivelato un nulla di fatto.
Parlate della scelta ultima dei vari partiti, che, fortunatamente, sono riusciti a nominare un Presidente della Repubblica, nonostante le svariate ostilità:
Un presidente condiviso: altri sette anni per Giorgio Napolitano
Prima del sesto spoglio, Pd, Pdl e Scelta Civica (anche la Lega lo voterà) hanno fatto pressione su Napolitano affinché accettasse la ricandidatura, insistenza che, alla luce dei fatti, ha sortito un effetto positivo: si è rimesso in gioco e il 20 aprile 2013 è stato nominato Presidente della Repubblica per la seconda volta, ottenendo 740 voti (contro i 217 di Rodotà), e pronunciando un discorso conciso:
"Il paese vive un momento difficile e attende risposte chiare. Dobbiamo guardare a questa situazione. Mi atterrò rigorosamente alle funzioni previste dal mio ruolo".
Se questo risultato ha soddisfatto la maggioranza dei partiti, ha invece lasciato l'amaro in bocca a Beppe Grillo, che ha gridato al colpo di stato e ha invitato tutti a Roma: messaggio, questo, interpretato come una nuova marcia sulla capitale, che ha scatenato la reazione di non pochi utenti nel web e non solo; la decisione, per fortuna, non è stata appoggiato neanche da Rodotà, che ha invitato il popolo stremato a utilizzare le vie legali per protestare e non altre pericolose vie (fasciste o meno, non ha importanza).
Il rapporto tra popolo e istituzioni
Concludete facendo le vostre considerazioni, non dimenticando però di sottolineare la crisi profonda del mondo delle politica e la sfiducia del popolo italiano nei confronti dei propri rappresentanti: i partiti sembrano incapaci di regalare speranza e molto spesso la discussione si riduce a una mera "partita di calcio", dove l'unico interesse è vincere o perdere, e non fare bene per un Paese allo sbando.
Potreste intervenire anche parlando del rischio che una situazione come questa degeneri con l'intervento dell'antipolitica (o vera politica, a seconda dei punti di vista) grillina; sottolineando che l'Italia è dinanzi a un periodo di grandi svolte e che certi sistemi non sono più accettabili: tutto, però, deve avere sempre un fine ultimo: la già citata crisi del rapporto tra cittadino e stato.
Questi piccoli e semplici passi vi consentiranno di realizzare un ottimo compito.