Gli avverbi di modo, in italiano come in molte altre lingue, servono a specificare le modalità di svolgimento di un'azione. Guida con esempi e frasi
Gli avverbi di modo sono chiamati così perché specificano la modalità in cui avviene un'azione: sono anche definiti "avverbi qualificativi", proprio perché, come gli aggettivi dello stesso genere qualificano un nome, pure questa parte del discorso svolge la stessa funzione (anche se è superato, ormai, l'assunto secondo il quale gli avverbi modificano solo e soltanto il verbo).
Partiamo da alcuni esempi:
Partiamo da alcuni esempi:
- Non penso che si comporterà diversamente
- Camminava gattoni gattoni per non farsi vedere
- Parla chiaro che non riesco a capirti
- Ma stai dicendo sul serio?
Avverbi qualificativi in -mente
I brevi periodi mettono in evidenza quattro casi diversi: partiamo dal primo, proprio perché è sicuramente quello più frequente; l'avverbio qualificativo, infatti, si forma quasi sempre aggiugendo a un aggettivo il suffisso -mente: "grande", perciò, diventerà "grandemente"; "fiero", "fieramente"; "malinconico", "malinconicamente" e così via; il meccanismo è di gran lunga più produttivo rispetto a quello successivo, messo in evidenza dalla seconda frase.Avverbi qualificativi in -oni
Parliamo, infatti, degli avverbi derivati in -oni, che si usano per descrivere certe posizioni del corpo umano. Una interessante descrizione di tale categoria si trova in Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi del linguista Luca Serianni: "Sono, inoltre, forme di particolare espressività, perché non indicano mai una posizione o andatura equilibrata ed abituale (come il camminare o il sedersi), ma tutta una serie di posture e movimenti in vario modo 'irregolari'". Esempi di questo gruppo sono "bocconi", "dondoloni", "penzoloni", "saltelloni" etc.
Aggettivi qualificativi con funzione avverbiale
Il terzo esempio - in cui vi sono una principale seguita da una pseudorelativa - è caratterizzato dalla presenza dell'aggettivo "chiaro", che in questo caso, però, è utilizzato in funzione avverbiale; siamo in presenza di un uso molto diffuso che si è cristallizzato in molte espressioni: pensiamo a "guardare storto", "andare forte", "mirare alto", "lavorare sodo", "vestire pesante", "tenere duro" e così via. In analisi grammaticale, perciò, potrete sicuramente parlare di aggettivo, specificando che si tratta, però, di un uso diverso da quello ordinario.
Locuzioni avverbiali qualificative
L'ultimo caso è quello delle locuzioni avverbiali, sulle quali ci siamo soffermati in un approfondimento, mettendone in evidenza la differenza con gli avverbi: "sul serio" è composto da una preposizione articolata e da un aggettivo qualificativo, che assieme, però, hanno valore avverbiale; nella frase considerata, infatti, qualificano il verbo "dire". Tra le varie locuzioni segnaliamo quelle costruite con "alla": "all'antica", "alla rinfusa", "all'americana" etc; quelle che prevedono la ripetizione (oggi non sempre presente) della preposizione semplice "a": "a faccia a faccia", "a corpo a corpo" e così via; infine - citiamo da Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi -, "possiamo considerare locuzioni avverbiali qualificative anche quelle che si leggono nei listini delle automobili, nelle fatture commerciali: 'auto su strada' e 'chiavi in mano', espressioni che di recente s'è cominciato ad usare anche per altri prodotti".
Esercizi di analisi grammaticale
Per verificare le vostre conoscenze, provate a svolgere l'analisi grammaticale delle seguenti frasi, facendo attenzione a non confondere le varie categorie di avverbi e, soprattutto, questi con altre parti del discorso:
- Evidentemente, questa volta ha voluto parlare chiaro
- Un faccia a faccia servirebbe davvero?
- Paghiamo alla romana e niente storie!
- Per me sei stato grandioso
- Ho lavorato tanto per la vittoria di oggi
- Senza studio non arrivi da nessuna parte
- Non posso starne senza
- Sto così così, purtroppo
- Fammi un uovo alla coque!
- Gattoni gattoni, arrivò da lei