Questo commento al Cantico delle Creature (in latino Laudes Creaturarum) vi guiderĂ all'analisi degli aspetti principali del primo testo della letteratura italiana, scritto da Francesco d'Assisi
Rimane, perĂ², come si accennava all’inizio, il titolo in latino, proprio a testimonianza della novitĂ dell’operazione: senza quel titolo, non si sarebbe riusciti a catalogare opportunamente il testo che si aveva tra le mani.
La spoliazione di Francesco d'Assisi
Francesco nasce ad Assisi nel 1181 o nel 1182 da una famiglia di mercanti, che potremmo definire borghese. A prescindere dall’agiografia, l’atto piĂ¹ significativo della sua vita è il ritiro in un eremo dopo l’esperienza della guerra, con il rifiuto dei valori proprio del suo tempo e dell’etica mercantile: in questa prospettiva va interpretato il famoso gesto della spoliazione davanti al padre, quale rifiuto di un modo di vivere che non sentiva piĂ¹ proprio. Muore nel 1226 e iniziano subito a diffondersi delle Vite leggendarie, come ad esempio la Leggenda aurea di Iacopo da Varagine.
Il Cantico delle Creature: una nuova sensibilitĂ
La Laudes non è solo una preghiera, ma la testimonianza tangibile della nuova sensibilitĂ che Francesco propone: si apre infatti all’esperienza della realtĂ , della lode della natura e degli elementi costitutivi della vita.
Il testo non presenta una struttura metrica regolare, ma si nota comunque la ripetizione della formula “Laudato si’, mi’ Signore, per…” che funge da ripresa ritmica e scandisce le “strofe” di cui si compone: il modello di riferimento è quello dei salmi della Bibbia.
Francesco, dopo la lode introduttiva a Dio, passa in rassegna gli elementi del creato. Qui si colloca uno dei punti di piĂ¹ difficile interpretazione: infatti ringrazia Dio “per” il creato, e non è chiaro se la preposizione si debba intendere come complemento di causa (“ti ringrazio perchĂ© ci hai dato il creato”) o come complemento di mezzo, alla latina (“ti ringrazio attraverso il creato”).
Il Sole “porta significazione” dell’Altissimo: interessante notare la precoce testimonianza di quella che sarĂ l’allegoria del sole con il divino, largamente presente in Dante. Ai primi elementi positivi (Sole, Vento, Acqua, Terra) seguono le persone sofferenti e la Morte; anche qui si sono spese numerose interpretazioni critiche, poichĂ© alcuni preferiscono vedere un tema compatto rappresentato dalla sofferenza e dalla tribolazione, confortato perĂ² dalla speranza nella vita ultraterrena; altri invece preferiscono scorgervi un’ispirazione al contemptus mundi, cioè alla critica e il disprezzo della realtĂ terrena in favore della sola vita nell’aldilĂ , che per i medievali è l’unica che abbia veramente valore.
In tale prospettiva, la Laudes di Francesco non è un gioioso richiamo agli elementi naturali, ma un memento ad osservare come la realtà debba essere obbediente a Dio e a lui legata.