I seguenti esercizi sull'apostrofo e l'accento sono stati pensati per scuole primarie e secondarie: mettetevi alla prova per testare le vostre conoscenze!
Questi esercizi su accento e apostrofo vogliono essere uno strumento utile per verificare nel modo migliore possibile le competenze acquisite nel corso degli anni di scuola e non solo; capita spesso che anche gli universitari facciano confusione, ma tra accento e apostrofo la differenza è netta: i due segni non sono intercambiabili e non sempre gli usi sono facilmente spiegabili. Ecco perché sarebbe meglio tenersi sempre allenati e fare di tanto in tanto esercizi come questi: essi vi permettono infatti di ripetere, se avete già una buona preparazione, e di imparare qualcosa in più se la vostra preparazione manca di qualche tassello.
Prima di lasciarvi agli esercizi, vi proponiamo approfondimenti ed esercitazioni utili sugli argomenti presi singolarmente:
Prima di lasciarvi agli esercizi, vi proponiamo approfondimenti ed esercitazioni utili sugli argomenti presi singolarmente:
- Guida all'accento;
- Esercizi sull'accento per tutti le scuole;
- Esercizi sull'apostrofo di varia difficoltà .
Primo esercizio: differenza tra apostrofo e accento
Correggere le seguenti frasi, laddove fossero sbagliate:
- Lì c’è il cane!
- Non l’ho visti per niente
- Li ho presi poco fa
- Fa’ questo e nient’altro
- Serve l’aiuto di qualcun’altro
- Qual è il tuo animale preferito?
- DÃ un senso alla mia vita
- Non c’è ne per nessuno
- La voglio andare, non quì
- Te al limone o the alla pesca?
- Si, lo voglio
- Si scrive “sé stessi” e non “se stessi”
- Non credo né a te ne a lui
- Ne vuoi un pò
- Perchè ti sei comportato così?
- Hai dà fare tanto oggi?
- Glie’ho dò anche domani, ok?
- FÃ davvero ribrezzo
- Si lava, si veste e poi scende
- Scrivi “ancòra” e non “à ncora”
Secondo esercizio: vero o falso?
Motivare perché alcune delle seguenti affermazioni sono sbagliate
- L’accento non serve a disambiguare gli omografi
- Sulla a di “ma” c’è l’accento ma non si indica.
- Una parola accentata sulla penultima sillaba si definisce “proparossitona”.
- “Qual è” è un caso di elisione e non di troncamento.
- “Brav’uomo” è scritto in maniera errata.
- “Nessun’altro” è scritto bene.
- La parola “po’” è elisione di “poco”.
- Scrivere “à ncora” con l’accento è utile in alcuni casi.
- “Ancòra” è un sostantivo.
- “Dò” si scrive con l’accento per distinguerlo dalla nota musicale “do”.
- Le tèndine sono delle piccole tende.
- Il vìola è un colore.
- In “un poco di pazienza” “poco” va troncato obbligatoriamente.
- Il triangolo vocalico è costituito da sette fonemi.
- Pèsca e pésca sono due parole diverse.
- “Ho” e “o” sono omografi”.
- In “Fà questo o mi arrabbio” c’è un errore ortografico.
- “Ha” e “a” sono omonimi.
- “Sé” e “se” sono omofoni.
- Una parola può avere massimo un accento.
Terzo esercizio: rispondere alle seguenti domande
- Cosa contraddistingue l’accento acuto da quello grave?
- Per distinguere “ancora” da “ancòra” l’accento è consigliato od obbligatorio?
- Fornire la spiegazione di apocope con esempi adeguati.
- Quanti accenti ci sono in “pomodoro”?
- I monosillabi accentati causano raddoppiamento fonosintattico? Motivare con esempi.
- “Se stesso” è scritto correttamente?
- Di regola su “do” l’accento andrebbe messo: ma perché è sconsigliabile?
- Si scrive “pover’uomo” o “pover uomo”? Perché?
- Fornire la spiegazione di elisione con esempi adeguati.
- In base alla posizione dell’accento, come vengono suddivise le parole?