Riassunto del Paradiso di Dante Alighieri, guida a tutti i canti della Commedia, con riferimento alle figure e ai temi principali della terza cantica
Il Paradiso di Dante è l'ultima cantica della Commedia: dopo avervi proposto il riassunto dell'Inferno e la sintesi del Purgatorio, quindi dopo aver visto la discesa negli Inferi e l'ascesa al Paradiso terrestre, concludiamo la nostra panoramica sul poema del Trecentista con questa breve guida: cosa succede nel Paradiso? Quali sono le anime che Dante incontra? E come si conclude tutta l'opera?
Il canto inizia con un lungo proemio generale all'ultima cantica. Dante vive l'esperienza della trasumanazione, che "significar per verba non si poria", ossia sale verso il Paradiso, come gli spiega Beatrice, e di questo non si deve stupire, poiché l'anima purificata tende naturalmente verso l'elemento che le è proprio. Arrivano al cielo della Luna, e Dante espone a Beatrice le sue opinioni sulle macchie lunari. Si tratta di idee sbagliate, poiché la macchie sono determinate dall'influsso di Dio e degli astri sugli uomini (reductio ad unum). Appaiono quindi le anime mancanti ai voti, e Dante incontra l'amica Piccarda, che spiega che le anime, pur essendo più o bene beate, e quindi più o meno vicine a Dio, non sono invidiose della condizione altrui, ma ciascuna è felice del suo luogo (va precisato a margine che le anime appaiono a Dante nei cieli, ma in realtà esse siedono tutte nella rosa celeste). Piccarda indica poi Costanza d'Altavilla. Dante esprime alcuni dubbi, e Beatrice spiega i gradi di beatitudine e l'apparizione delle anime e che cosa siano i voti.
Ascendono al cielo di Mercurio, in cui incontreranno chi ha fatto il bene per ambizione di gloria. Colloquio con l'imperatore Giustiniano, che in un lunghissimo monologo che occupa tutto il canto VI (caso unico nella Commedia) spiega la storia dell'Impero e la sua necessità nella storia della salvezza. Addita poi l'anima di Romeo di Villanova. Dopo numerose spiegazioni di Beatrice a dubbi di Dante, si sale al terzo cielo, quello di Venere e degli spiriti amanti; incontrano Carlo Martello, con cui hanno un lungo colloquio, Cunizza da Romano e Folchetto da Marsiglia. Dante viene invitato a contemplare l'ordine del Creato.
Si sale quindi al cielo del Sole, dove incontrano gli spiriti sapienti; da questo punto in poi le anime, non più distinguibili nelle loro fattezze umane, appaiono a Dante secondo luci disposte in forme geometriche; in questo caso, si tratta di una corona circolare di dodici luci. La luce è sempre più forte e non si può darne un'idea adeguata. Tommaso d'Aquino presenta i beati, tra cui Alberto Magno, Isidoro da Siviglia, Riccardo da San Vittore. Le anime danzano e cantano. Tommaso tesse l'elogio di san Francesco d'Assisi, uno dei due campioni mandati da Dio per convertire l'umanità , e biasima la degenerazione del suo ordine, quello domenicano.
Compare poi una seconda corona di anime; prende la parola Bonaventura da Bagnoregio, che tesse l'elogio dell'altro campione, san Domenico, e biasima la degenerazione dei francescani, criticando in particolare Ubertino da Casale. Indica poi gli spiriti della seconda corona, tra cui Agostino, Anselmo d'Aosta, Gioacchino da Fiore. Dopo una nuova danza e il canto, Tommaso spiega la sapienza di Salomone e ammonisce a non dare giudizi affrettati. Dante esprime un dubbio; le anime manifestano con il canto e la danza la gioia di poter rispondere al poeta. Dopo l'arrivo di nuove anime, si sale al cielo di Marte, dove gli spiriti militanti sono disposti a croce. Dante è colto in estasi.
Ascendono al cielo di Mercurio, in cui incontreranno chi ha fatto il bene per ambizione di gloria. Colloquio con l'imperatore Giustiniano, che in un lunghissimo monologo che occupa tutto il canto VI (caso unico nella Commedia) spiega la storia dell'Impero e la sua necessità nella storia della salvezza. Addita poi l'anima di Romeo di Villanova. Dopo numerose spiegazioni di Beatrice a dubbi di Dante, si sale al terzo cielo, quello di Venere e degli spiriti amanti; incontrano Carlo Martello, con cui hanno un lungo colloquio, Cunizza da Romano e Folchetto da Marsiglia. Dante viene invitato a contemplare l'ordine del Creato.
Gli angeli del Paradiso |
Compare poi una seconda corona di anime; prende la parola Bonaventura da Bagnoregio, che tesse l'elogio dell'altro campione, san Domenico, e biasima la degenerazione dei francescani, criticando in particolare Ubertino da Casale. Indica poi gli spiriti della seconda corona, tra cui Agostino, Anselmo d'Aosta, Gioacchino da Fiore. Dopo una nuova danza e il canto, Tommaso spiega la sapienza di Salomone e ammonisce a non dare giudizi affrettati. Dante esprime un dubbio; le anime manifestano con il canto e la danza la gioia di poter rispondere al poeta. Dopo l'arrivo di nuove anime, si sale al cielo di Marte, dove gli spiriti militanti sono disposti a croce. Dante è colto in estasi.
Paradiso, canti XV - XVII: Cacciaguida e l'esilio
Un'anima si stacca dalla croce e viene a salutare Dante: è l'avo Cacciaguida, che descrive la felicità della Firenze antica e poi racconta la sua vita. Dante gli chiede dei tempi antichi e Cacciaguida risponde elencando tra l'altro le principali famiglie fiorentine. A questo punto Dante chiede notizie della sua vita futura e Cacciaguida gli espone senza ombre il suo esilio dalla città , descrivendo gli affanni che dovrà subire e alcuni conforti che comunque avrà . Sapute queste cose, Dante è preoccupato, perché teme, che raccontando quanto ha visto lungo il suo viaggio, possa farsi dei nuovi nemici. Cacciaguida però lo invita a dire tutto ed essere profeta di Dio, perché chi ha fatto il male si sentirà comunque preso in causa.
Paradiso, canti XVIII - XXVII: Dante contro la Chiesa
Dopo aver elencato alcuni spiriti del cielo di Marte (Giosuè, Carlo Magno, Goffredo di Buglione), si sale a cielo di Giove (spiriti giudicanti). Le anime compongono la scritta DILIGITE IUSTITIAM QUI IUDICATIS IN TERRAM, e poi un'aquila. Dante prorompe in un'apostrofe contro papa Giovanni XXII. L'aquila parla e afferma che la giustizia di Dio è infallibile ed espone la cattive azioni dei principi cristiani. Dante descrive l'occhio dell'aquila, e poi discute del rapporto tra fede e salvezza, quindi si spiega la predestinazione.
Si sale poi al cielo di Saturno (spiriti contemplanti), in cui le anime sono disposte a formare una scala d'oro da cui salgono e scendono. Dante colloquia con Pier Damiano e san Benedetto. Dante e Beatrice salgono poi al cielo delle stelle fisse, nella costellazione dei Gemelli, sotto il cui segno il poeta è nato. Dante osserva il cammino percorso. Dopo il trionfo di Cristo e di Maria, appare san Pietro, che interroga Dante sulla fede. Beatrice e gli Apostoli pregano per lui. In seguito san Iacopo interroga sulla speranza e san Giovanni lo esamina sul tema della carità . I beati approvano l'esito dell'esame. Appare quindi Adamo che risponde a quattro domande. San Pietro condanna la corruzione del papato e della Chiesa, e ribadisce la missione di Dante. Salgono quindi al Primo Mobile, su cui vengono fornite delle spiegazioni. Dante dà un ultimo sguardo alla Terra.
Si sale poi al cielo di Saturno (spiriti contemplanti), in cui le anime sono disposte a formare una scala d'oro da cui salgono e scendono. Dante colloquia con Pier Damiano e san Benedetto. Dante e Beatrice salgono poi al cielo delle stelle fisse, nella costellazione dei Gemelli, sotto il cui segno il poeta è nato. Dante osserva il cammino percorso. Dopo il trionfo di Cristo e di Maria, appare san Pietro, che interroga Dante sulla fede. Beatrice e gli Apostoli pregano per lui. In seguito san Iacopo interroga sulla speranza e san Giovanni lo esamina sul tema della carità . I beati approvano l'esito dell'esame. Appare quindi Adamo che risponde a quattro domande. San Pietro condanna la corruzione del papato e della Chiesa, e ribadisce la missione di Dante. Salgono quindi al Primo Mobile, su cui vengono fornite delle spiegazioni. Dante dà un ultimo sguardo alla Terra.
Paradiso, canti XXVIII - XXXIII: l'incontro con Dio
Inizia un gruppo di canti di spiegazioni dottrinali, tra cui le cosiddette lezioni di angelologia di Beatrice. Vengono fornite spiegazioni sui nove cieli, oltre che l'elenco delle gerarchie celesti. Si espone la teoria angelologica di Dionigi e di Gregorio; Beatrice spiega la teoria corretta. Viene condannata la vanità di filosofi e predicatori. I cori angelici spariscono e Beatrice diventa ancora più bella.
I due arrivano all'Empireo, che viene descritto come un fiume di luce; Dante ha poi la visione della rosa celeste, con l'anfiteatro in cui ci sono le anime, e nota in particolare il seggio vuoto destinato ad Arrigo VII. Dante è stupito da tanta bellezza; appare san Bernardo di Chiaravalle, l'ultima guida del poeta. Dante saluta Beatrice, che è tornata nel suo seggio e la prega di aiutarlo a tornare un giorno puro vicino a lei. Su invito di san Bernardo contempla quindi Maria e la sua gloria. La guida spiega poi la distribuzione dei beati nella rosa celeste; torna a glorificare Maria e l'arcangelo Gabriele. Illustra le anime più eccelse, tra cui Adamo, Mosè, san Pietro e san Giovanni evangelista, san Giovanni Battista, sant'Anna, santa Lucia. Invoca poi l'intercessione della Vergine per permettere al poeta di vedere Dio, la quale accoglie la richiesta.
Dante fissa lo sguardo nella luce di Dio, ma non è in grado di ricordare quanto ha visto, e chiede aiuto a Dio per poter ricordare. Comprende quindi l'unità dell'Universo in Dio e la sua onniscienza; il suo intelletto si spinge poi a comprendere il mistero della Trinità e poi quello dell'Incarnazione, che però non è possibile comprendere. Un folgore straordinario gli permette di intuire quest'ultima verità .
I due arrivano all'Empireo, che viene descritto come un fiume di luce; Dante ha poi la visione della rosa celeste, con l'anfiteatro in cui ci sono le anime, e nota in particolare il seggio vuoto destinato ad Arrigo VII. Dante è stupito da tanta bellezza; appare san Bernardo di Chiaravalle, l'ultima guida del poeta. Dante saluta Beatrice, che è tornata nel suo seggio e la prega di aiutarlo a tornare un giorno puro vicino a lei. Su invito di san Bernardo contempla quindi Maria e la sua gloria. La guida spiega poi la distribuzione dei beati nella rosa celeste; torna a glorificare Maria e l'arcangelo Gabriele. Illustra le anime più eccelse, tra cui Adamo, Mosè, san Pietro e san Giovanni evangelista, san Giovanni Battista, sant'Anna, santa Lucia. Invoca poi l'intercessione della Vergine per permettere al poeta di vedere Dio, la quale accoglie la richiesta.
Dante fissa lo sguardo nella luce di Dio, ma non è in grado di ricordare quanto ha visto, e chiede aiuto a Dio per poter ricordare. Comprende quindi l'unità dell'Universo in Dio e la sua onniscienza; il suo intelletto si spinge poi a comprendere il mistero della Trinità e poi quello dell'Incarnazione, che però non è possibile comprendere. Un folgore straordinario gli permette di intuire quest'ultima verità .