Riassunto del Convivio di Dante Alighieri con approfondimento di composizione, intenti e struttura: cosa si nasconde dietro a questo prosimetro in volgare?
Il riassunto del Convivio di Dante Alighieri non può che partire dal presupposto che questa sia un'opera dottrinale scritta in volgare (Viene anche chiamata il banchetto della sapienza, poiché offre, come in un banchetto, il cibo della sapienza; la “vivanda” è costituita dalle canzoni, mentre il “pane” è il commento che accompagna le canzoni (da qui, il titolo).
Dante si era dedicato a lungo agli studi filosofici, comprendendo anche la filosofia politica. Uno dei principali maestri in questo campo fu Brunetto Latini, ricordato anche nella Commedia, ma non vanno dimenticati gli studia fiorentini (quello francescano a Santa Croce, quello domenicano a Santa Maria Novella). Decide così di scrivere un’enciclopedia del sapere umano, che si impegni ad acculturare in particolari i signori italiani in modo da combattere la corruzione dilagante.
Convivio, composizione e intenti
L’opera è a carattere dottrinale, dunque, ed è animata da un profondo senso morale e civile: ciò significa che, come abbiamo visto, l’impegno di base anima anche la struttura stessa dell’opera e spiega, in parte, la scelta di scrivere in volgare, dato che renderà accessibile l’opera anche agli uomini e alle donne spiritualmente nobili che però non conoscono il latino. È perciò un esperimento decisivo per la storia della lingua volgare, poiché la “nuova lingua” viene impiegata per scopi che prima erano di esclusivo appannaggio del latino.
La composizione del Convivio va datata tra il 1303 e il 1308, cioè negli anni dell’esilio; più o meno negli stessi anni, Dante sta componendo anche il De Vulgari eloquentia. Probabilmente scrisse i primi tre trattati tra il 1303 e il 1304, il quarto e ultimo tra il 1306 e il 1308. Osservando le date proposte, non è davvero un caso che l’opera sia rimasta incompiuta, poiché con buona probabilità il poeta aveva deciso di dedicarsi completamente a un progetto molto più ampio, ovvero la Commedia.
La struttura del Convivio
L’opera è un prosimetro (come la Vita Nova) formato da 15 trattati che commentano delle canzoni di Dante stesso, interpretate o reinterpretate in modo allegorico. Questa struttura formale giustifica la scelta del volgare per la trattazione, poiché non è pensabile che il commento, cioè la parte secondaria rispetto alle canzoni, sia in una lingua più alta (il latino) delle canzoni stesse. I trattati veri e propri avrebbero dovuto essere quattordici, poiché il primo è proemiale; di essi sono compiuti solo i primi quattro.
Al trattato proemiale, in cui vengono spiegati gli obiettivi dell’opera e la scelta del volgare, segue il trattato II, che commenta la canzone Voi che ‘ntendendo il terzo cielo movete, e tratta un tema astronomico (numero e natura dei cieli) e angelologico.
Il trattato III commenta Amor che nella mente mi ragiona. Il tema è l’amore per quanto riguarda il commento letterale, mentre nella parte allegorica si tratta dei limiti della conoscenza umana: ciò che non può essere percepito dai sensi (ad esempio Dio) non può essere perfettamente conosciuto in questa vita. L’uomo tuttavia potrebbe avere un desiderio illimitato di conoscenza e quindi essere infelice; ma Dante spiega che tale desiderio è limitato alle cose che si possono effettivamente conoscere.
Il trattato IV discute il tema della nobiltà , con un excursus sulla storia dell’impero che prelude alle posizioni della Monarchia e poi della Commedia.