Riassunto e schema della Vita Nuova di Dante Alighieri: il rapporto con Beatrice, le tre fasi dell'amore, l'esperienza mistica. Una semplice guida alla lettura del prosimetro
La Vita nuova (o Vita nova) è un prosimetro di Dante Alighieri, cioè un testo composto da prosa e poesia. Fu composto dall’autore probabilmente negli anni tra il 1293 e il 1295. Dante ricapitola una propria esperienza passata, ossia la vicenda del suo amore terreno per Beatrice; si tratta di un percorso ideale, che segue alcune tappe ben precise.
“In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere - questo, l'inizio, che chiarisce tutto - si trova una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’assemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia”.
Dalle parole dell’autore si nota che egli non vuole narrare la propria vita, e per questo motivo non siamo di fronte a un’autobiografia; inoltre è interessato non tanto alla ricostruzione fedele di tutta la vicenda, ma più alla sua “sentenzia”, cioè al suo significato. In ogni caso, Dante Alighieri sceglie all’interno della sua produzione le liriche che ritiene più importanti e le ricolloca in un preciso percorso, rintracciando quindi un filo che dia senso alla propria scrittura poetica. Ogni testo viene quindi collocato nel percorso; solitamente spiega, in un’introduzione in prosa, la genesi della scrittura e l’occasione che gliel’ha ispirato e poi procede in un secondo momento con un commento retorico, che costituisce la vera novità dell’opera, poiché si tratta di una forma di auto commento.
Struttura e temi della Vita Nuova: le tre fasi dell'amore
Le fasi dell’esperienza amorosa dopo il primo incontro con Beatrice bambina all’età di nove anni, sono tre, nettamente distinte:
- Il secondo incontro, nove anni dopo. Beatrice saluta Dante per la prima volta, e genera così la massima felicità possibile per il poeta che, secondo i dettami dell’amore cortese, si sforza di mantenere nascosto il suo amore. Decide quindi di scegliersi una donna schermo, ossia una donna che costituisce il suo finto interesse allo scopo di proteggere la reputazione di Beatrice. Ella, però, sdegnata per la finzione, decide di negare il saluto al poeta, causandogli un’indicibile sofferenza.
- In una seconda fase, il poeta decide di cambiare il proprio registro poetico. Non vuole più infatti descrivere la propria sofferenza, ma tessere solo la lode di Beatrice:
"E però propuosi di prendere per matera de lo mio parlare sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima" (cap. XVIII)
di cui Donne ch’avete intelletto d’amore è la prima e più chiara testimonianza. In una visione, però, a Dante viene anche preannunciata la morte dell’amata. - La terza fase inizia con la morte di Beatrice. Per fuggire al dolore, Dante trova nuova consolazione nello sguardo di una pietosa donna gentile; ma in una nuova visione gli appare Beatrice stessa, che lo ammonisce di non amare nessun’altra donna al di fuori di lei. Il prosimetro si conclude con l’impegno di non parlare mai più di Beatrice “infino a tanto che io potesse degnamente trattare di lei”, letto da molti critici come una testimonianza dell’impegno alla stesura della Commedia.
L'amore secondo Dante Alighieri
Le tre parti corrispondono anche ai tre stadi dell’amore secondo Dante:
- Amore cortese, tipico della scrittura di Guinizzelli, in cui si rintraccia l’equivalenza tra saluto e salvezza;
- Nuovo amore, interno, disinteressato, che si manifesta nella lode della creatura amata;
- Amore mistico perfetto, puro, astratto, senza legami con la realtà , ispirato al pensiero di Bernardo di Chiaravalle e Riccardo da San Vittore; Dante comprende che la donna è un tramite per giungere a Dio, e così facendo supera il divario proposto da Guinizzelli. Si tratta di un amore superiore, poiché il poeta ama semplicemente Dio, e tale amore contemplativo è sufficiente alla vita.
Complessivamente si deve dunque capire che la Vita nuova non è un “romanzetto d’amore” o il racconto di una vicenda personale, ma la spiegazione in chiave allegorica di un’esperienza mistica, che sarà poi maggiormente approfondita nel percorso della Commedia.