Riassunto dettagliato sulle Ultime Lettere di Jacopo Ortis, romanzo epistolare composto da Ugo Foscolo alla fine del Settecento: ecco una guida a trama e struttura dell'opera
La prima opera importante di Ugo Foscolo è Ultime lettere di Jacopo Ortis, un romanzo epistolare pubblicato incompleto nel 1798, sistemato negli anni successi e riportato alle stampe nel 1802, nel 1816 e nel 1817. La prima versione fu completata, per l'editore Passigli, da un giovane letterato bolognese, Angelo Sassoli. Prima di procedere con l'analisi dell'opera vediamone brevemente la trama della vicenda, che va collocata nel preciso contesto storico italiano dei primi anni dell'Ottocento. Ricordiamo che al pensiero di Ugo Foscolo abbiamo già dedicato un approfondimento dettagliato; il riassunto dell'opera in questione, dunque, non farà altro che arricchire e chiarire quanto già detto.
Parliamo di un insieme di lettere, integrate in alcuni punti dalla narrazione, a cura di Lorenzo Alderani, fantomatico corrispondente di Jacopo e amico fidato, che decide di "erigere un monumento alla virtù sconosciuta" dell'amico pubblicandone le lettere. Jacopo Ortis è un giovane patriota italiano, appassionato e fulmineo nelle sue decisioni e nei suoi sentimenti. Dopo il Trattato di Campoformio, con cui Napoleone cede all'Impero asburgico la Repubblica veneta, Jacopo cerca rifugio dalle persecuzioni sui colli Euganei, vicino a Padova. Lì si innamora di una ragazza, Teresa, che però è già promessa a Odoardo, un uomo totalmente agli antipodi rispetto a lui. A causa dell'esito infelice del suo amore, Jacopo decide di vagare per l'Italia (Firenze e la chiesa di Santa Croce, MIlano, Ventimiglia). Gli giunge però notizia del matrimonio di Teresa; decide perciò di ritornare a Padova, per rivedere lei e la madre, e poi si uccide.
Perché il romanzo epistolare?
Si tratta, come già ripetuto, di un romanzo epistolare; il modello è costituito dai Dolori del giovane Werther di Goethe e Foscolo è consapevole che, con la sua opera, sta cercando di trasferire in Italia il romanzo moderno, che a quella data non aveva avuto alcuna fortuna. Tuttavia si ravvisa subito che nell'opera manca l'interesse narrativo, che noi consideriamo costitutivo del romanzo (si pensi ai Promessi sposi) e lo spazio è tutto lasciato all'espressione dei sentimenti e dei pensieri del protagonista, che nelle sue lettere a Lorenzo analizza la situazione storica attorno a lui e quella personale dentro di lui. Da questo punto di vista, la scelta del romanzo epistolare appare del tutto consapevole, poiché è la forma che meglio consente la rappresentazione diretta del flusso interno del personaggio.
Ultime lettere di Jacopo Ortis, riassunto della trama
Jacopo è un intellettuale e un uomo politico (nel senso di patriota), ma Foscolo ci racconta soprattutto la storia del suo fallimento. Si innamora infatti di una donna sposata (in filigrana si legge l'amore per la moglie dell'amico Vincenzo Monti, la bellissima Teresa Pikler). Nella sua vicenda si intrecciano le dinamiche del pubblico e del privato, del rapporto tra l'io e la storia, che appaiono quindi unite e fuse in modo indissolubile: il fallimento è sia del piano personale, poiché la donna amata si sposa con un altro, sia del piano politico più ampio, data che l'intellettuale si sente impotente di fronte al "tradimento" napoleonico nei confronti di Venezia. Chiaro, da questo punto di vista, l'incipit della prima lettera, in cui il futuro è rappresentato nella più nera delle prospettive, senza possibilità di salvezza o redenzione alcuna:
"Il sacrificio della nostra patria è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e le nostre infamie".
La necessità della morte
Jacopo è quindi un intellettuale senza patria, in cui Foscolo si rispecchia senza dubbio, pur riuscendo a mantenere la distanza dal suo personaggio. Secondo una tematica che troviamo anche nei sonetti, all'eroe non rimane che un'unica soluzione, costituita dalla morte (in questo caso il suicidio), che permetterà alla fine il ricordo di sé presso i posteri. Nel monologo eroico delle lettere emergono tendenze tipiche del periodo successivo, cioè il Romanticismo, come il grande spazio lasciato alla passione, il rifiuto della razionalità , l'elogio dell'illusione anche quando questa è possibile foriera di negatività .