Cos'è la subordinata causale in analisi del periodo? Ecco una breve guida con esempi e chiarimenti
In analisi del periodo si definisce subordinata causale quella proposizione che, come il rispettivo complemento, identifica il motivo che determina ciò che è espresso nella principale.
L'argomento che stiamo per affrontare non è particolarmente difficile, ma necessita comunque della dovuta attenzione, perché può succedere di confondere questa proposizione con la finale. Vediamo qualche esempio:
- Sono andata lì perché me lo hai chiesto
- Sei stato attaccato per aver appoggiato una causa ignobile
Sono due proposizioni causali, quelle introdotte da "perché" e "per": esprimono il motivo per il quale il soggetto della principale è andato da qualche parte, nel primo caso, ed è stato attaccato nel secondo. Che il complemento di causa sia imparentato con questa subordinata - cambia soltanto perché siamo dinanzi a una frase e non a un gruppo di parole - può essere ben dimostrato, trasformando i due periodi:
- Sono andata lì per una loro richiesta
- Sei stato attaccato per l'appoggio a una causa ignobile
Dicevamo che la proposizione causale si confonde spesso con la finale; lo fa notare il linguista Luca Serianni in Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, scrivendo quando segue:
"Da notare che, nell'italiano moderno, l'infinito causale è quasi sempredi tempo passato, per evitare confusione con il più vitale costrutto finale implicito (per essere = affinché sia, fosse [...])".
Il problema, ovviamente, non si presenta per gli altri modi, gerundio e participio:
- Avendo appoggiato una causa ignobile, sei stato attaccato
- Circondata da un branco di animali, non poteva che reagire così
In generale, comunque, per arrivare a stabilire se si tratti di una causale o di una finale (almeno nei casi più difficili), dovete prestare attenzione al significato delle proposizioni e al loro rapporto semantico: l'esercizio vi aiuterà senz'altro.
Va segnalato, infine, che, oltre alle preposizioni e al solito "perché", introducono una proposizione causale anche "giacché", "poiché", "considerato che", "dal momento che" e così via, vale a dire congiunzioni e locuzioni congiuntive che l'italiano utilizza per esprimere i motivi di una data azione.