Qual è il passato remoto di questi verbi irregolari italiani? Ecco dieci domande da non sottovalutare
Questo è un test sui verbi irregolari al passato remoto in italiano: non è un esercizio molto costruttivo, diciamolo subito; sarebbe molto meglio, infatti, imparare a utilizzare i modi e i tempi verbali nel modo giusto, ricorrendo al vocabolario per quelle voci del paradigma che proprio ci sfuggono (certo, i verbi più importanti non possono essere dimenticati e, qualora fosse così, vi invitiamo a un doveroso ripasso).
Abbiamo già proposto, per di più, un esercizio del genere, senza soffermarci, però, solo sul passato remoto: qui, invece, vogliamo capire quanto ne sapete esattamente su questo tempo verbale, ricordandovi che abbiamo dedicato diversi interventi ai verbi irregolari e, soprattutto, alla differenza di questo tempo con il passato prossimo. Ma veniamo alle domande: sono dieci quesiti che riguardano altrettanti verbi.
- Qual è il passato remoto del verbo "ardere"?
- Oggi il passato remoto del verbo "bere" è "bevvi": quale altra forma potrebbe essere accettata, ma è assolutamente sconsigliabile usare? A cosa è dovuta l'esistenza di queste differenze?
- Qual è il passato remoto della sesta persona del verbo "credere"?
- Qual è il passato remoto del verbo "cuocere"?
- Qual è il passato remoto del verbo "dare"? Esistono più forme oppure e preferibile usarne una soltanto?
- Esiste il passato remoto del verbo "fondere"? Qual è?
- Il dittongo uo di "nuocere" si conserva nel suo passato remoto?
- Qual è il passato remoto del verbo "rimanere"?
- Il passato remoto di "soddisfare" dovrebbe essere "soddisfeci": perché? E, soprattutto, per quale motivo oggi si è diffusa anche la forma "soddisfai"?
- Qual è il passato remoto del verbo "venire"?