Guida all'uso della virgola prima e dopo del "ma": esiste una regola precisa?
1. Un ragazzo bello ma poco intelligente... sì, è lui!
2. Non voglio dire che sei stato sgarbato, ma certo non sei stato gentile...
Vi sconsigliamo di usare la virgola nel caso in cui doveste mettere in correlazione due parole ("bello" e "intelligente"); diverso, invece, è il secondo caso, in cui la virgola può comparire o meno: in questa circostanza, noi la useremmo, perché il periodo è abbastanza lungo e serve anche per evitare che il lettore si affatichi; in altre situazioni, però, potreste benissimo evitarla; vediamo lo stralcio di un articolo apparso sul sito dell'Accademia della Crusca, dove si parla proprio di virgole da usare, però prima delle congiunzioni copulative ("e"):
"Ma il fenomeno deve essere interpretato tenendo conto che la virgola è consigliata e, possiamo dire, attesa, all'interno di un dato testo solo in pochi casi, mentre più frequentemente viene utilizzata in contesti che non sono regolati da una vera e propria norma grammaticale ma dipendono piuttosto dal volere dello scrittore, che la interpreta a volte come una pausa intonativa, a volte come un separatore o ancora come una messa in evidenza di un soggetto".
La frase non corsivata e introdotta da "ma" non è preceduta da una virgola: anche noi non l'avremmo usata; qualcuno, però, avrebbe potuto farlo e non avrebbe avuto ragione di temere osservazioni negative.
La virgola prima del "ma" è obbligatoria?
Vediamo un altro caso, preso sempre dallo stesso articolo:
"Senz'altro ci sono casi più rigidi in cui la posizione della virgola risulta più vincolante dal punto di vista logico-sintattico (ad esempio, tra soggetto e verbo, tra verbo e complemento oggetto, tra un nome e un suo aggettivo, ecc.) ma, normalmente, l'uso della virgola resta una scelta stilistica personale, un modo per dare rilievo espressivo a singoli elementi di un testo, una maniera per conferire un particolare ritmo alla narrazione, ma, soprattutto, una scelta che determina significativamente lo stile comunicativo di un autore".
Sono due le frasi che non abbiamo corsivato: nella prima noi avremmo messo una virgola prima del "ma"; per quanto riguarda il secondo caso, avremmo persino cambiato il periodo, proprio per evitare che le due coordinate avversative si susseguissero ("ma, normalmente, l'uso della virgola..." e "ma, soprattutto, una scelta...").
In estrema sintesi, quando collegate due termini, evitate la virgola; nel caso di proposizioni, invece, cercate di ragionare secondo buon senso: non affaticate il lettore con periodi lunghissimi e privi di segni di interpunzione, ma non esagerate nel senso opposto, perché molto spesso un segno di punteggiatura in più può cambiare il senso di una frase intera.
Uso della virgola dopo del "ma"
Per quanto riguarda l'uso della virgola dopo del "ma", l'unico contesto in cui è possibile è quello della frase incidentale; vediamo qualche esempio:
- Non voglio questo, ma, ad essere sinceri, neanche quello!
- Sono sempre io, ma, come avrai notato, sono molto cambiato...
In questi casi, possono essere usati, ovviamente, pure i due trattini, purché siate coerenti: se usate la virgola, fatelo sempre; se usate i trattini, non alternateli con le virgole.