I nostri aforismi sulla Giornata della Memoria fanno riflettere su quello che l'uomo è stato capace di fare in passato: il 27 gennaio per non dimenticare.
Gli aforismi sulla Giornata della Memoria servono per non dimenticare e ricordarci che il passato può ritornare, più violento e sanguinario di prima, se, un giorno, uno dei capitoli orribili della storia umana dovesse venire dimenticato: è per questo che abbiamo voluto proporvi una raccolta del genere.
Il 27 gennaio è il giorno giusto per riflettere su quello che è stato e su quello che potrà esserci, sulla malvagità umana, che può coinvolgere tutti come una malattia infettiva - la più micidiale di tutte -, e su quello che di buono possiamo fare se meditiamo su termini stracolmi di valore: fratellanza, uguaglianza, pace; rinunciando per sempre all'indifferenza, che fa tanto male quanto la violenza manifesta.
Il 27 gennaio è il giorno giusto per riflettere su quello che è stato e su quello che potrà esserci, sulla malvagità umana, che può coinvolgere tutti come una malattia infettiva - la più micidiale di tutte -, e su quello che di buono possiamo fare se meditiamo su termini stracolmi di valore: fratellanza, uguaglianza, pace; rinunciando per sempre all'indifferenza, che fa tanto male quanto la violenza manifesta.
Certo, l'essere umano dovrebbe ricordare ogni giorno quello che è in grado di fare (di negativo ma anche di positivo, perché l'uomo non è solo il cancro del mondo), ma spendere dieci minuti del 27 gennaio a leggere e capire il senso delle frasi sul Giorno della Memoria - scritte da personaggi che hanno vissuto l'inferno creato dai nazisti con la successiva complicità dei fascisti - può essere senz'altro utile; sì, perché "Olocausto", "Shoah", "Auschwitz", "campi di concentramento" sono tutte parole che devono restare sempre impresse nella nostra memoria.
Ma veniamo ai nostri aforismi sulla Giornata della Memoria.
Aforismi sulla Giornata della Memoria: per non dimenticare
"Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso" (La banalità del male - Hannah Arendt)
"I lager
sono i laboratori dove si sperimenta la trasformazione della natura
umana. Finora la convinzione che tutto sia possibile sembra aver provato
soltanto che tutto può essere distrutto. Ma nel loro sforzo di tradurla
in pratica, i regimi totalitari hanno scoperto, senza saperlo, che ci
sono crimini che gli uomini non possono né punire né perdonare. Quando
l'impossibile è stato reso possibile, è diventato il male assoluto,
impunibile e imperdonabile, che non poteva più essere compreso e
spiegato coi malvagi motivi dell'interesse egoistico, dell'avidità,
dell'invidia, del risentimento; e che quindi la collera non poteva
vendicare, la carità sopportare, l'amicizia perdonare, la legge punire" (Le origini del totalitarismo - Hannah Arendt)
"Auschwitz è patrimonio di tutti. Nessuno lo dimentichi, nessuno lo contesti. Auschwitz rimanga
luogo di raccoglimento e di monito per le future generazioni".
(Auschwitz è di
tutti - Marta Ascoli)
"Noi sopravvissuti alla shoah siamo inchiodati: vorremmo liberarci
dal peso insopportabile di ciò che è stato e invece siamo costretti a
riviverlo ogni volta. Delegati a testimoniare da chi avrebbe avuto il
dovere di evitarcelo: quest'Europa che cancella i suoi sensi di colpa
per lo sterminio degli ebrei non parlandone, e scaricando su noi vittime
la responsabilità e il dolore della memoria. Una vera follia" (Edith Bruck)
"È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze
perché esse sembrano assurde e inattuabili.
Le conservo ancora, nonostante tutto,
perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo".
(Il diario di Anna Frank - Anna Frank)
"Quando non si riesce a dimenticare, si prova a perdonare"
(Se questo è un uomo - Primo Levi)
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate,
tornando a sera, il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un
uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo
pane, che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più
forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo, come una rana
d’inverno.
Meditate che questo è stato: vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa, andando per via,
coricandovi, alzandovi; ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano
il viso da voi" (Se questo è un uomo - Primo Levi)
"Mentre, liberatomi infine dalla mia lercia divisa e indossati panni
civili, puliti, senza alcun contrassegno infamante, mi allontanavo da
Bergen Belsen su un camion della Croce Rossa, capii che altrove, in una
dimensione a me preclusa, si era giocata una partita a scacchi la cui
posta e le cui perdite erano incalcolabili. Mi stupii che tutt’attorno
la natura fosse rimasta indifferente, e che ci fosse ancora un maggio
come quelli della mia infanzia. Per la prima volta il sole non era più
offuscato dal fumo dei forni crematori e, tra le basse dune di sabbia,
la brezza riavviava i radi cespugli di erica della landa di Luneburg" (La variante di Luneberg - Paolo Maurensig)
"Sapevamo bene cosa significava 'là dentro': era il campo di sterminio, dove eravamo finiti a
lavorare nella cava. Salva sapeva cosa aveva visto e sopportato, e io sapevo cosa aveva visto
lui. Ci sentivamo maledetti"
(Il profumo delle foglie di limone - Clara Sanchez)
"La nostra voce, e quella dei nostri figli, devono servire a non
dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione, le
rinnovate stragi di innocenti. Bisogna sollevare quel manto di
indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio impegno, in questo
senso, è un dovere verso i miei genitori, mio nonno, e tutti i miei zii.
È un dovere verso i milioni di ebrei ‘passati per il camino',
gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova,
gli omosessuali e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e
immolati al vento dell’assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle
dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere… I giovani liberi
devono sapere, dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato
storia, è la storia oggi, si sta paurosamente ripetendo" (Il silenzio dei vivi -
Elisa Springer)
"La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non
ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei
confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di
coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei
bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno
scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non
si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla
vita"
(Testimonianza di Mario Rigoni Stern)
"Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di guerre assurde
senza senso, di forni accesi
pronti a uccidere anime innocenti.
Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di urla non ascoltate,
di quell'indifferenza al dolore
di chi è morto ingiustamente.
Nel Giorno della Memoria,
ricordiamo di quanto l'uomo
sia una vera bestia,
di quella morale persa a combattere.
Nel Giorno della Memoria,
ricordiamoci dell'atrocità
di ogni assurdo gesto compiuto,
di quelle vite che non ci sono più.
Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci dei fatti,
di quegli orrori compiuti,
di chi non c'è più.
Di vite colpite senza colpe" (Nel giorno della memoria - Silvana Stremiz)
"Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato"
(L'ombra del vento - Carlos Ruiz Zafón)