Ecco spiegata la differenza tra verbi transitivi e intransitivi in una guida ricca di consigli
Qual è la differenza tra verbi transitivi e intransitivi? Qualunque sia il vostro grado di istruzione, dovreste saper rispondere a una domanda così: siamo in presenza di un argomento basilare che abbiamo trattato in questo approfondimento con precisione e che in questa sede vogliamo riproporvi in maniera più semplice, per consentirvi di comprendere a pieno la differenza.
Ecco un semplice vademecum per capire se il verbo è transitivo e intransitivo, non senza perdere di vista le eccezioni principali:
- Il verbo transitivo regge il complemento oggetto (in altri termini, risponde alla domanda "chi/che cosa?"); nella frase "Ho chiamato Mario", il soggetto dice di aver chiamato (chi?) "Mario", che è proprio l'oggetto della proposizione;
- Il verbo intransitivo non può reggere il complemento oggetto (non risponde, quindi, alla domanda "chi/che cosa?"); ne è un esempio la frase "Ho camminato a lungo per le vie della città ", dove "ho camminato" non risponde alla domanda "chi/che cosa?" e non potrebbe farlo, tra l'altro, in nessun contesto.
La differenza tra verbi transitivi e intransitivi è chiara - dovrebbe, per lo meno -, ma dovete fare attenzione ad alcuni casi:
- In alcune parti dell'Italia - soprattutto nel Meridione, che, tra l'altro, condivide questo tratto con l'idioma spagnolo e non solo -, si ha l'abitudine di far precedere l'oggetto da una preposizione. Il comportamento è da evitare: non si può dire *ho chiamato a Mario, perché "chiamare", in questo caso, regge il complemento oggetto, che non vuole alcuna preposizione. Questo tipo di costruzione - che non deve indurvi in confusione - si chiama "accusativo preposizionale";
- I verbi intransitivi possono essere usati transitivamente in alcuni casi: si parla di "complemento oggetto interno" ed è rappresentato da frasi come "ha dormito sonni tranquilli", dove "dormire", che è di regola intransitivo, è stato qui usato transitivamente, per ragioni che abbiamo approfondito in questo speciale.
- In conclusione, vi ricordiamo il complemento oggetto non segue mai la copula: nella frase "Il mio nome è Michele", "Michele" non è oggetto ma nome del predicato.
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