Qual è il significato di "omofono"? Scopriamolo assieme con questi esempi
Il significato di "omofono" è molto simile a quello di "omografo": anche senza esempi, infatti, l'indagine etimologica sulla parola, quindi un'analisi della sua struttura interna, ci porta a capire che singnifica "che ha lo stesso suono" (dal gr. ὁμόϕωνος 'omòphonos', "omofono" è composto di ὁμο- 'omo' e ϕωνή 'phonò', che significano rispettivamente "uguale" e "suono).
Due omofoni, insomma, sono due parole che hanno lo stesso suono; ne sono un esempio il verbo "avere" con il suo "ha" e la preposizione "a", che, però, non hanno la stessa grafia. Un esempio di omofonia è dato pure da parole come "dì" 'giorno' e "di'" imperativo del verbo "dire". Si tratta, insomma, di casi in cui il suono è lo stesso, ma il significato e l'etimo (cioè la base dalla quale la parola si origina) sono diversi.
Nell'omofonia rientra non soltanto la parola: anche un singolo fono può avere la stessa pronuncia di un altro, pur essendo scritto diversamente; pensate al suono [k] di cuore e allo stesso suono in quadro: pur essendo scritti in maniera diversi, l'uno con cu l'altro con qu, il suono non cambia.
Altri casi di omofonia possono essere trovati fra i gruppi di parole: pensate alle locuzioni "da canto" [dak'kanto] e d'accanto [dak'kanto]; pur avendo grafie diverse, hanno comunque lo stesso suono (notate pure che in trascrizione si registra il raddoppiamento fonosintattico dovuto alla preposizione "da").
Il significato di "omofonia" dovrebbe essere molto più chiaro con questi esempi: ricordate soltanto, perché è importante, che due parole omofone possono essere anche omografe.