Qual è il significato della parola "omografo"? Guida all'argomento con esempi
Il significato della parola "omografo" può essere compreso ancor prima di arrivare agli esempi, e cioè partendo dalla struttura interna della parola, vale a dire dalle parti di cui è composta; "omografo" è un aggettivo qualificativo che deriva dal greco ὁμόγραϕος 'omographos', a sua volta composto di ὁμο- 'omo-' e -γραϕος '-grafo', i cui significati sono rispettivamente "uguale" e "scrittura". Venendo al dunque, "omografo" significa "che ha uguale scrittura".
Gli esempi di omografia sono molti e riguardano non soltanto la lingua italiana e, per di più, non solo le parole: prendiamo in considerazione, per esempio, la lettera c; questa rappresenta non soltanto il suono duro [k] di cane ['kane] ma anche la palatale č di cena ['čena], quindi due fonemi.
Visto che l'inventario dei grafemi dell'italiano è però limitato - ventuno più cinque -, è normale che esistano più parole omografe che foni rappresentati dallo stesso segno grafico: pensiamo a "venti", che può essere sia un numero sia un fenomeno atmosferico - la differenza sta nella pronuncia di [e], che nel primo caso è chiusa, mentre nel secondo è aperta -; oppure ad "ancora", che può rappresentare sia un nome di cosa (l'ancora di una nave) sia un avverbio, a seconda dell'accentazione; talvolta, due omografi possono anche non differenziarsi per la pronuncia: la parola "cara", per esempio, è scritta così sia quando indica qualcosa di costoso sia quando la si utilizza nelle formule di cortesia e non solo ("Cara Maria...").
Con questi esempi, il significato di omografo dovrebbe essere ancor più chiaro: quali altre parole di questo tipo vi vengono in mente?