Qual è il significato di "omonimo"? Esempi e approfondimento di un particolare fenomeno linguistico
Il significato di "omonimo" è comprensibile risalendo all'etimo della parola, che è il greco homonymìa, dalle parole ὁμός 'stesso', e ὄνομα 'nome', quindi 'che ha lo stesso nome'. Prima di addentrarci nell'approfondimento del fenomeno, conviene ricordarvi cos'è un omografo e cos'è un omofono, perché sono concetti ad essa strettamente affini.
Partiamo dalla definizione che ne dà il Dizionario di linguistica di Gian Luigi Beccaria:
"Si ha o quando una parola che si pronuncia (omofono) o che si scrive (omografo) come un'altra ha un significato completamente diverso da quello della parola con identico significante".
Un esempio di "omonimia" è senz'altro dato da "letto" participio passato del verbo leggere e "letto" 'mobile per il sonno e per il riposo'; "lira" 'vecchia moneta italiana' e "lira" 'strumento musicale'; "imposta" 'persiana' e "imposta" 'tassa', oltre che "imposta" participio passato di "imporre". Potremmo continuare all'infinito, perché i casi sono davvero danti e dipendono dalla storia particolare di queste parole.
Il Dizionario di linguistica è chiaro a tal proposito:
"Le trasformazioni del significante di una parola derivata da una determinata lingua finiscono per farla coincidere col significante di un'altra parola con origini differenti (conflitto omonimico)".
"Le trasformazioni del significante di una parola derivata da una determinata lingua finiscono per farla coincidere col significante di un'altra parola con origini differenti (conflitto omonimico)".
Affinché ci sia omonimia, quindi, le due parole devono partire da etimi differenti e avere una storia tale da far combaciare i due significanti; ciò significa che devono partire dalla stessa base e avere una storia che faccia combaciare le grafie prima differenti. Se questo non avviene, e cioè se una parola ha più significati legati però a un solo etimo, non parliamo di "omonimia" bensì di "polisemia".
Distinguiamo, infine, gli omonimi grammaticali da tutto il resto della categoria: questi ultimi, infatti, sono lessemi che appartengono alla stessa parte del discorso; "imposta" 'tassa' e "imposta" 'persiana', per esempio, sono due sostantivi: caso diverso da "imposta" 'tassa' e "imposta" participio passato del verbo imporre.
Quali altri esempi di omonimia conoscete?