Ecco una serie di esempi per illustrare la differenza tra complemento di stato in luogo e complemento di moto a luogo
Abbiamo già dedicato un approfondimento al complemento di luogo, soffermandoci sulla differenza tra stato in luogo e moto a luogo, ma alla nostra pagina Facebook continuano ad arrivare domande e richieste di esempi: non potevamo che scrivere, perciò, altre righe sull'argomento, cercando di renderlo il più chiaro possibile. Partiamo dalle basi: il complemento di stato in luogo indica il posto fisico o figurato in cui un'azione è compiuta o in cui qualcuno o qualcosa si trovano; il tratto tipico di questo complemento è proprio la staticità , che è ovviamente contrassegnata dai verbi usati. Vediamo alcuni esempi per capire meglio la differenza tra stato in luogo e moto a luogo:
1. Ho studiato in Inghilterra per perferzionare il mio inglese
2. Oggi è uno dei più bravi nella sua classe
3. In cuor mio so che non devo farlo.
Come vedete, "ho studiato" "è" e "so" sono tutti verbi che non danno l'idea del movimento; ma non è solo questo che deve farvi capire che vi trovate dinanzi a un complemento di stato in luogo: ragionando e leggendo bene, si capisce che, nel primo caso, il soggetto ha studiato in Inghilterra; nel secondo, il soggetto è uno dei più bravi all'interno della classe; nel terzo, il soggetto sa che in cuor suo non deve farlo (tra l'altro, siamo dinanzi a un complemento di stato in luogo figurato): nessun movimento, insomma.
Il complemento di moto a luogo
Il complemento di moto a luogo, invece, dà l'idea esattamente opposta: i verbi che lo introducono sono tutti di movimento e i seguenti esempi lo mostrano chiaramente:
1. Sono volato in Italia per capire come sta mia madre
2. Sto viaggiando verso Lucca e poi deciderò se venire o meno
3. Arrivato a destinazione, si riposò un po' e poi incontrò tutti.
La differenza tra complemento di stato e moto a luogo
Di questi esempi sottolineiamo soprattutto il terzo, visto che qualcuno potrebbe obiettare che ci si trova dinanzi a un complemento di stato in luogo; ma i fatti non stanno proprio così: la destinazione, infatti, rappresenta la meta di un movimento (l'azione dell'arrivare) e forse è molto meglio intendere tale complemento come moto a luogo che non come stato in luogo; stessa confusione potrebbe crearla una frase come "Mi sono trasferito in Inghilterra", ma il fatto di essersi trasferiti - e quindi di risiedere in pianta stabile o temporaneamente lì - non vuol dire che prima non ci sia stata l'azione del trasferirsi.
Insomma, non sempre è facile capire la differenza tra complemento di stato in luogo e complemento di moto a luogo; questi esempi - e questi esercizi - dovrebbero avervi facilitato notevolmente l'individuazione: per qualsiasi altro dubbio, usate la sezione "Commenti" o contattateci su Facebook!