Come si dice? "Salsiccia" o "salciccia"? La forma corretta è una soltanto: ecco perché
Se vi stata scervellando sulla forma corretta di "salsiccia", sappiate che alla domanda "si dice 'salsiccia' o 'salciccia'?" è facile dare una risposta, anche se le considerazioni da fare sono parecchie, e tutte molto interessanti e utili, tra l'altro, perché vi permettono di capire cosa si nasconde effettivamente dietro a un "no" o a un "sì". Ma veniamo al dunque.
Diciamo subito che si scrive e si dice "salsiccia" (e che il plurale è "salsicce", senza i) questo non vuol dire, però, che la variante "salciccia" non sia mai stata attestata, anche perché di alternative regionali ce ne son state parecchie. Ne parla dettagliatamente l'Accademia della Crusca:
"Il quadro delle varianti locali appare piuttosto complesso (cfr. AIS vol. V, c. 599): in Toscana, accanto a salsiccia, concorre in modo consistente anche salciccia (o sarciccia,
con un fenomeno di rotacismo) [...]. Ancora più variegato è il
panorama osservabile nel Sud e nelle isole, che spazia da sauciccia, sauziccia o sauzizza di Campania e Puglia, a sazizza, salzizza, sanzizza o altre forme simili in Basilicata, Calabria e Sicilia, fino a saltizza, sattizza o sattizzu in Sardegna. Nelle regioni del Nord, infine, predominano le forme salsisa, salsesa o sasisa in Liguria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, susisa o susiccia in Piemonte. Difficile trovare salsicce, poi, nelle zone di confine e nella Svizzera italiana, dove si mangiano più che altro luganeghe o luganighe".
Come sicuramente avrete notato, possono sorgere dubbi di vario tipo, perché lingua e dialetto sono sempre a stretto contatto e capita che il parlante possa confondere una parola con l'altra, solo perché molto esposto al secondo.
Una questione di etimologia popolare
Il nostro quesito, però, merita un ulteriore approfondimento: premesso che la forma "salciccia" è stata usata anche da alcuni scrittori importanti (come Luigi Pulci), perché si è affermata? qual è stato, cioè, il motivo che ha fatto pensare all'utente che fosse l'alternativa corretta di "salsiccia"?
Parliamo di "etimologia popolare" o "paraetimologia", argomento che ho affrontato personalmente in un articolo apparso sulla webzine del blog Sul Romanzo e che possiamo sintetizzare così: si ha etimologia popolare quando la comunità associa la storia di una parola (e il suo relativo significato) a quella di un'altra che, però, con essa non ha molto a che fare, se non foneticamente; un esempio vi chiarirà sicuramente le idee: in una nota canzone, Gli ominisessuali, Checco Zalone parla di "ominisessuali" formando il plurale della parola "omosessuale" partendo da "omo" e credendo che stia per "uomo" invece che per "stesso"; procedimento che - come potete ben immaginare - è sbagliato perché si dice "omosessuali", così come si dice "lesbica" invece di "donnasessuale", no?
L'etimologia popolare di "salsiccia" è stata spiegata sempre in questo sfizioso articolo dell'Accademia della Crusca:
"Sostanzialmente, la forma salciccia viene percepita da molti
come più “corretta” semplicemente perché in essa appaiono evidenti e ben
distinguibili gli ingredienti principali dell’insaccato: il “sale” e la
“ciccia” , cioè la carne. Si tratta, in altri termini, di un 'accostamento paraetimologico' quasi automatico e ormai saldamente
radicato nell’uso quotidiano. A ben guardare, tuttavia, l’origine del termine salsiccia ha
poco a che fare con la 'ciccia0: secondo i principali dizionari
etimologici, infatti, la voce deriverebbe dal latino tardo salsicĭa
(neutro plurale, non sicuramente attestato), sovrapposizione di salsus e
insicĭa ‘polpetta’, composto dalla preposizione in e da un derivato di
secāre ‘tagliare’ (cfr. DELI e L’Etimologico, entrambi s.v. salsiccia). L’etimo, dunque, chiarisce e giustifica la presenza della s centrale di salsiccia e, in definitiva, conferma la maggiore correttezza di questa forma".
Dovrete scrivere, insomma, "salsiccia" e non *salciccia.