Ecco una serie di esercizi di grammatica italiana con le doppie per evitare errori grossolani e non sempre perdonabili
Gli esercizi che vi proponiamo qui di seguito vi serviranno per correggere gli errori con le doppie e colmare delle lacune di grammatica italiana da non sottovalutare.
Ogni esercizio sarà preceduto da un'introduzione, che vi spiegherà come cavarvela in certi casi e come non sbagliare mai: esistono, infatti, delle regole che vengono trasmesse sin dalle scuole elementari e che vi torneranno utilissime.
Primo esercizio: i gruppi con -zion, -gion, -bil
Iniziamo col dire che tutti i gruppi di parole con -zion, -gion e -bil non raddoppiano mai il suono iniziale; trovate degli approfondimenti qui:
Nello specifico, scriverete addizione e non *addizione, operazione e non *operazione, pigione e non *piggione, automobile e non *automobbile, e così via. State molto attenti a imparare questa semplice regola sulle doppie, perché non costa nulla e vi evita figuracce imbarazzanti, come *eccezzionale, che va evitato come la peste. L'unica eccezione alla regola è costituita dalla parola loggione 'parte più alta del teatro': questa, infatti, va scritta con due g.
Come esercizio, vi suggerisco di trovare delle parole con questi gruppi di suoni e fare una lista: vi sembrerà inutile perché ormai sapete la regola, ma non lo è affatto, visto che ripetere mettendo in pratica questi semplici accorgimenti vi permetterà di fissare bene come si usano le doppie.
Vi suggerisco intanto qualche parola sparsa: amabile, impermeabile, detestabile, magione, prigione, azione, moltiplicazione, asserzione, disfunzione e lozione.
Secondo esercizio: la pronuncia che inganna
Sono partito dalla regola più conosciuta sulle doppie, perché vi permette di cavarvela in molti esercizi: vi ricordo, però, che individuare una doppia è piuttosto semplice; il suono più forte, infatti, corrisponde generalmente al doppio grafema: dico generalmente perché molto spesso questo tipo di prova che fa leva sulla pronuncia può indurvi in errore; provate a pronunciare sempre azione, che va scritta con una z: vi pare che il suono ts sia debole? Assolutamente no. Mamma, invece, non inganna e infatti si scrive proprio con due m.
Il secondo esercizio sulle doppie, quindi, è quello di trovare delle parole che si pronunciano come se ci fosse una doppia e che, invece, vanno scritte come se non ci fosse (la prova, ovviamente, potrà cambiare in base alla città o al paese di provenienza, perché tutto dipende dalla pronuncia). Vediamo qualche esempio:
- Si scrive labiale e non *labbiale (ma si scrive arrabbiato e non *arrabiato);
- Si scrive mobile e non *mobbile;
- Si scrive grattugiare e non *grattuggiare;
- Si scrive pigione e non *piggione (ma ricordatevi di loggione);
- Si scrive laziale e non *lazziale.
Vi fornisco le parole in ordine volutamente sparso, e cioè senza pensare a raggruppamenti di vario tipo, perché è bene che fissiate il modo di procedere generale, senza impazzire con regole e regolette: le doppie sono un argomento importante di grammatica italiana ed è bene che prendiate dimestichezza con facilità , magari facendo una miriade di esercizi (anche perché, in alcuni casi, le spiegazioni che ci sono dietro all'uso o al non uso di una doppia dipendono da ragioni di storia della lingua che non è il caso di proporvi, vista la natura essenzialmente pratica di questi esercizi).
Terzo esercizio: usate il dizionario e scoprite i perché
Un terzo esercizio sulle doppie che voglio suggerirvi per correggere gli errori è quello di usare il dizionario: sembra scontato e inutile come suggerimento, ma non lo è affatto; ricordate che in alcuni casi l'inganno è dietro l'angolo e non sempre chi sbaglia è il parlante poco istruito: il dizionario è la vostra salvezza in ogni situazione, perché è scritto da persone affidabili, i linguisti, e vi fornisce tutte le indicazioni possibili sulla vostra parola. Ora, quindi, provate a rispondere a queste domande usandolo:
- Si scrive aggeggio o aggegio?
- Si scrive azzimo o azimo?
- Effige è scritto correttamente oppure no?
- Si scrive pasionaria oppure passionaria?
- Si scrive contravenire oppure contravvenire?
- Contradetto è scritto correttamente?
- Si scrive psicologico o psicologgico?
- Si scrive tappezziere o tappeziere?
- Una pala è diversa da una palla? Oppure una delle due parole è sbagliata?
- Si scrive una rossa è un fiore davvero bello da vedere? Dov'è l'errore, se c'è?
Se riuscirete a superare brillantemente questi esercizi di grammatica italiana sulle doppie, state certi che siete davvero a un buon punto.