Ecco una semplice guida per cercare e scegliere le fonti giuste della tesi di laurea: i consigli di Linkuaggio per fare un buon lavoro
Scrivere una tesi di laurea non è un’impresa ma non è neanche una passeggiata, a partire dalla ricerca e dalla scelta delle fonti: può sembrare una cosa da niente, ma, per fare una buona tesi, bisogna davvero trovare le letture giuste e i riferimenti giusti, altrimenti si rischia di presentare un lavoro magari originale ma non basato su documenti attinenti e necessari per sostenere la tesi (libri, saggi, articoli di riviste e così via).
La prima cosa da fare per scrivere una buona tesi è cercare le fonti adatte: dovete avere ben chiaro, ovviamente, l’argomento che volete trattare, almeno nelle sue linee generali, sia che la tesi sia di tipo sperimentale (e quindi riguardi un argomento non o poco studiato) sia che la tesi sia di tipo compilativo (e quindi consista essenzialmente nel rielaborare cose già dette, magari in modo particolare e con attenzione a certi aspetti: potrei parlare di un autore letterario, per esempio, e sistemarne tutte le opinioni della critica, dando, infine, un mio giudizio).
Cercare le fonti nella fonte
In genere, i testi di partenza sono indicati dal relatore che segue la tesi: da questo testo sarà molto semplice arrivare a tutti gli altri; in effetti, vi basterà non solo leggere tra le note del libro o del saggio, ma anche nella bibliografia finale per avere dei riferimenti puntuali sull'argomento trattato. Ricordate, comunque, che vanno considerati diversi tipi di documento: se voglio fare un’indagine di tipo linguistico su dei testi dell’Ottocento, per esempio, non andrò ad analizzare solo le grammatiche ottocentesche ma anche dei testi che parlano di autori ottocenteschi, magari delle miscellanee. Dovete imparare, insomma, a saper leggere la fonte che avete,e a sfruttarla nel migliore dei modi: devo fare una tesi su Dante Alighieri? Benissimo: non mi limiterò solo a scegliere saggi e testi sulla sua vita e sulle opere; potrei anche decidere, per esempio, di leggere un testo che riguardi un autore che ha commentato la Commedia dantesca: questo non perché ci interessi cosa dica quell'autore – potrebbe essere qualcosa di non attinente al nostro percorso – quanto perché la sua bibliografia potrebbe nascondere degli importanti riferimenti bibliografici. Una fonte nella fonte, insomma!
Citare sempre e puntualmente le fonti
Se avete ben chiaro che scegliere le fonti significa spulciare per bene la bibliografia dei testi che avete sotto mano, siete già a buon punto: un ulteriore passo per scrivere una buona tesi di laurea è quello di imparare a sfruttare le fonti che avete, per costruire un buon testo. Questo significa che tutto ciò che asserite come dato di fatto, e quindi come qualcosa di conosciuto e quasi scontato, deve essere supportato da una o più fonti: per dire, se scrivo che è noto che Alessandro Manzoni abbia sostituito il tipo ‘io amava’ con il tipo ‘io amavo’ nel passaggio alla Quarantana, dovrò inserire un apice che rimanda a una fonte che illustri bene l’argomento in questione (tale fonte, ovviamente, va citata nel modo più preciso possibile, quindi con riferimento ad autore, titolo, anno di pubblicazione e pagina: quest’ultimo elemento è molto importante).
Non leggete per intero le fonti scelte
Avete scelto le vostre fonti e individuato una bibliografia di partenza; sapete che le fonti vanno citata sempre quando date qualcosa per scontato, e siamo arrivati a un altro consiglio per scrivere bene una tesi di laurea: non dovete leggere le fonti per intero, ma rintracciare la parte che più vi interessa, al fine di costruire il vostro discorso, che sia da integrare nel primo o nell'ultimo paragrafo del lavoro. Molto spesso ci saranno fonti che diranno la stessa cosa, e potrete citarle anche tutte, purché facciate capire, nelle note a piè pagina, qual è il motivo per cui le state citando: ricordate che chi legge deve capire tutto di ciò che scrivete.
L'apparato bibliografico deve essere ricco di fonti diverse
Un buon apparato bibliografico non deve essere povero; la ricchezza, però, non va intesa come l’inserimento di tante fonti nella bibliografia, quanto l’inserimento di tante fonti diverse: non posso citare dieci grammatiche ottocentesche, per fare un esempio, e non citare neanche un saggio sulla punteggiatura dell’Ottocento o sul lessico dell’Ottocento, se quella che voglio fare è un’analisi linguistica. Agite sempre con criterio: la quantità viene apprezzata se è sinonimo di qualità .
Come cercare i libri per la tesi di laurea
Infine, un’indicazione tecnica per cercare le fonti che volete leggere: un’indicazione da ex universitario, insomma. Il primo posto in cui cercare – come ho detto – è il libro da cui partite; dopodiché date un’occhiata al Web, che è una fonte inesauribile di risorse: pensate a quanti libri potrete trovare su Google Books, e non parlo solo di copertine; parlo proprio di testi interi, che magari non troverete nella vostra biblioteca comunale o in quella della vostra Università . In biblioteca, ovviamente, dovrete andarci, e qui potrete fare riferimento ai bibliotecari oppure ai software installati sui vari computer, che vi permetteranno di ricercare non soltanto per titolo ma anche per autore, per tema e parole chiave e così via.
Come scegliere e trovare le fonti per la tesi di laurea: un riassunto
Cerchiamo di fare un riassunto su come vanno usate le fonti per la tesa di laurea:
- Cercare le fonti nella fonte principale, e dunque individuare i libri utili al vostro discorso nel testo suggeritovi dal vostro relatore;
- Consultare Google Books e gli strumenti messi a disposizione dal Web, prima di andare in biblioteca;
- Scegliere fonti attinenti e varie: anche una fonte che potrebbe non sembrarvi utile potrebbe rivelarsi più utile di quelle scelte all'inizio;
- Citare le fonti che scegliete, anche in modo strategico, per dimostrare che avete davvero fatto un buon lavoro di ricerca.
Con questi quattro consigli, potrete iniziare a scrivere una tesi di laurea con i fiocchi: in bocca al lupo!