Come si scrive la bibliografia per la tesi di laurea: esempi di casi particolari vi permetteranno di superare questo scoglio, sia che stiate scrivendo una tesi magistrale sia che stiate scrivendo una tesi triennale
Fare una bibliografia per la tesi di laurea è forse uno degli scogli imprevisti per un laureando: ecco perché questo esempio pratico di come farla e impostarla vi aiuterà sicuramente a non cadere nel panico e a non farvi prendere dall'ansia.
Sì, sappiamo bene che siete stati tutto il tempo a pensare al contenuto della tesi (magistrale o triennale, non importa) e che quindi tra i consigli che vi abbiamo dato per scriverla bene non pensavate che ci sarebbero stati proprio questi; il punto è che la bibliografia è molto più importante di quanto possiate immaginare, e il motivo lo avrete senz'altro capito: con la bibliografia, infatti, illustrate a chi legge le basi del vostro lavoro, le fondamenta del vostro piccolo castello (o grande muraglia: dipende dalla tesi).
- Partiamo dal primo consiglio per scrivere una bibliografia corretta per la tesi: anzitutto, dovete appuntarvi su Word o su un blocco note tutto ciò che avete letto e usato per scrivere il vostro lavoro; nella bibliografia della tesi, infatti, non vanno inseriti testi a cui non si fa riferimento nelle note a piè paginao a cui non avete fatto esplicito riferimento nel corso della trattazione.
- Il secondo consiglio è quello di iniziare a segnarvi i libri e i saggi che leggete già in modo corretto, perché poi basterà un semplice click per avere la bibliografia della tesi pronta da inserire di solito alla fine della tesi di laurea, dopo il sommario, che generalmente viene inserito, invece, all'inizio del lavoro.
- Il terzo consiglio, che poi non richiede chissà quale sforzo, è quello di imparare a usare Word, che vi tornerà utile non solo per l'ordine alfabetico della vostra bibliografia, ma anche per tutta la tesi.
L'unico consiglio su cui dobbiamo concentraci, affinché possiate predisporre una buona bibliografia per la tesi di laurea, è il secondo: forniremo, infatti, un esempio di come si indicano i libri letti.
Come citare i libri in bibliografia: esempi e casi pratici
1. Citare un libro
Citare un libro in bibliografia non è semplice ma neanche impossibile, soprattutto dopo un po' di prove (non ne citerete mica soltanto uno...):
Nome e cognome dell'autore, titolo del libro, città dell'editore, casa editrice, anno di pubblicazione.
Un esempio di citazione bibliografica, dunque, potrebbe essere questo:
Luca Serianni, Storia della lingua italiana. Il primo Ottocento, Bologna, Il Mulino, 2011.
2. Citare un capitolo del libro
Può succedere di dover citare un capitolo soltanto del libro da voi consultato, e dunque la citazione sarà leggermente diversa:
Nome e cognome dell'autore del capitolo, "Titolo del capitolo", in Nome e cognome dell'autore del libro, Titolo del libro, città dell'editore, casa editrice, anno di pubblicazione, pagine contenenti il capitolo.
Vediamo un esempio concreto:
Luca Serianni, "La letteratura in versi", in Luca Serianni, Storia della lingua italiana, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 105-125.
Questa citazione in bibliografia indica che abbiamo consultato il capitolo La letteratura in versi a pagina 105 (che termina a pagina 125) del libro Storia della lingua italiana scritto da Luca Serianni.
3. Citare articolo tratto da rivista
E se invece doveste citare un articolo tratto da qualche rivista? Non preoccupatevi:
Nome e cognome dell'autore, "Titolo dell'articolo", in Titolo della rivista, numero identificativo della rivista, anno di pubblicazione della rivista, pagine contenenti l'articolo.
Un esempio di quest'ultimo caso è il seguente:
Franca Ageno, "Metaplasmi nominali nell'antico toscano e umbro", in Studi di Filologia italiana, XII, 1954, pp. 313-323.
4. Ordinamento alfabetico degli autori per cognome
Ma non è finita qui: libri e titoli di capitoli/articoli devono essere ordinati in base al cognome, e questo non è possibile se citate gli autori con il nome iniziale: ecco perché, prima della citazione vera e propria, dovete inserire il cognome dell'autore in questione in maiuscolo; ad esempio:
SERIANNI (qui usate la tabulazione oppure un uguale) Luca Serianni, Storia della lingua italiana. Il primo Ottocento, Bologna, Il Mulino, 2011.
Se avete consultato più di un testo dello stesso autore, ricordate di inserire la data di pubblicazione; mettiamo il caso che vogliate citare due libri dello storico della lingua Luca Serianni, dovrete fare così:
SERIANNI 1988
SERIANNI 2011
Casi particolari di citazione bibliografica
Ci restano da vedere, ora, alcuni casi particolari di citazione bibliografica nella tesi di laurea:
1. Citazione di libro con più autori
Il caso è molto semplice: basta semplicemente indicare entrambi i nomi e i cognomi degli autori; se ne sono parecchi, scrivete AAVV, che vuol dire 'autori vari'.
2. Citazione di libro con curatore
Titolo del libro, a cura di Nome e cognome del o dei curatori, città della casa editrice, editore, anno di pubblicazione.
Un esempio è il seguente:
Poeti minori dell'Ottocento, a cura di Luigi Baldacci e Giuliano Innamorati, Firenze, Barbèra, 1958-1963.
Potete anche mettere in evidenza il nome dell'autore, facendolo precedere al titolo dell'opera: l'importante è che, quando andrete a scrivere il cognome di riferimento della fonte, metterete non il cognome dell'autore ma quello del curatore. In questo caso, BALDACCI-INNAMORATI.
3. Citazione di libro in lingua originale o in traduzione
L'opera va citata senza cambiare nulla: né titolo né altro; le indicazioni sono le stesse che vi abbiamo dato finora. Se, invece, l'opera che consultate è il risultato di una traduzione, dovrete indicare il titolo del libro, mantenere il titolo in originale, scrivere città dell'editore originale, nome dell'editore originale e anno di pubblicazione, per poi specificare tra parentesi i dati della traduzione (città dell'editore che ha pubblicato la traduzione, editore della traduzione, anno di pubblicazione della traduzione).
E veniamo alle ultime indicazioni per scrivere una buona bibliografia per la tesi di laurea:
Le sigle della bibliografia
Citazione di libro senza città , editore o anno di edizione
- Se manca la città o l'editore, inserire [s.l.] o [s.n.], che vogliono dire, rispettivamente, sine loco e sine nomine;
- Se manca l'anno di edizione, inserire [s.d.], il cui significato è sine data;
- Se state citando un autore già citato nella riga precedente - non parliamo del cognome che dovete indicare all'inizio, bensì della citazione vera e propria -, usate il termine latino Idem 'uguale', come in questo caso:
SERIANNI 1988 = Luca Serianni, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria: suoni forme, costrutti (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Torino, UTET, 1988.
SERIANNI 2011 = Idem, Storia della lingua italiana. Il primo Ottocento, Bologna, Il Mulino, 2011.
Come vedete, la casistica di una bibliografia per la tesi di laurea è davvero ampia: ecco perché vi conviene segnare sin da subito i testi che consultate per il lavoro nel modo in cui ve lo abbiamo proposto, che è poi quello più usato e che dovrete imparare per bene, visto che diventerete dei dottori, e un dottore non può non conoscere certi modi di operare. Per il resto, un grande in bocca al lupo per la vostra tesi ci sta tutto, perché ricordate che questo è il primo vostro vero studio!
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